Termoli partenza ore 06:30 destinazione :
PARCO NAZIONALE DELLA MAIELLA.
Saltiamo volutamente la descrizione dei cornetti alla nutella, cappuccini e caffè.
Ad attenderci a Caramanico Terme c’è un giovane e prestante biologo Marco nonché socio attivissimo di Ambiente Basso Molise.
La nostra passeggiata inizia da Decontra dove si parcheggia proprio dopo le ultime case del paese, nei pressi di un bivio a 830 m circa di altezza.
Si prende uno stradello sulla destra che permette di superare il primo tratto di strada, quindi si oltrepassa una stalla proprio oltre un tornante (1000 m circa).
Da qui si punta dritti cercando di tenersi sul filo del largo crestone prendendo il sentiero che conduce a Pianagrande, salendo sul versante orografico destro della valle dell'Orfento.
Il primo incontro è un “tholos”.
Le "capanne" in pietra dei pastori. I tholos, ci fanno ricordare l’importanza storica della terra d’Abruzzo, un bagaglio culturale immenso, spesso inosservato.
La capanna a tholos abruzzese, di evidente derivazione dalle “specchie” di Puglia, prototipi del trullo, è giunta a noi attraverso le vie di transumanza.
Altro segno del passato è “l’omino” pietre messe una sull’altra per indicare il sentiero.
Durante il cammino alcuni inconfondibili segni di animali (vedi puntata precedente) ci dicono che molti di loro ci stanno osservando. I loro occhi invisibili ci scrutano, ci studiano e ci seguono.
Il silenzio viene rotto solo dai nostri esterrefatti commenti di gratitudine verso una natura incontaminata e bellissima.
Ci fermiamo a riposare vicino un abbeveratoio e fare i primi commenti.
Ecco lì un cervo (lontanissimo).
Sentiamo su di noi occhi indiscreti che ci scrutano.
A metà cammino sentiamo gracchiare e alzato lo sguardo in cielo rimaniamo “fulminati”: sulle nostre teste, volteggia la regina dei cieli: l’AQUILA REALE.
Imponente e maestosa, il volo volteggiante e scivolante con rari battiti d’ali.
Che dire della signora dei cieli è un animale che ha tutto: la forza, la sicurezza di sé, la bellezza, l'arte del volo, l'armonia, la prontezza di riflessi.
Non a caso l'aquila reale e' stato preso nella storia come simbolo di potere in stendardi e corone.
I clic sono tantissimi e lei che ci scruta e osserva ed infine viene giù verso di noi, sempre più vicina, sempre più bella, sempre più maestosa.
Sempre più giù, vicina a noi quasi ci volesse salutare e poi un volteggio, un ultimo grande cerchio sulle nostre teste, un arrivederci e i nostri sguardi che la seguono nell’infinito azzurro del cielo fino a scomparire.
Emozionati e sconvolti, esterrefatti, affascinati, un sogno ad occhi aperti. Riprendiamo a salire.
Ancora una volta la sensazione di occhi indiscreti che ci scrutano.
Dopo la lunga salita si raggiunge la strada in corrispondenza di una sbarra e una capannina informativa (1500m.).
Decidiamo di fermarci qui e fare qualche foto prima di intraprendere la via del ritorno e la grande fatica che ci attenderà a………..tavola.
Li ai margini della radura si nota qualcosa o qualcuno. Il gruppo è intento a cliccare i magnifici panorami, mi avvio e la piccola radura prima del bosco mi riserva uno spettacolo gratificante: il LUPO.
Due lupi che mi guardano e fuggono via verso il bosco ma, ho il tempo per immortalarli.
Grazie a Marco che ci accompagnati in questa bellissima giornata, grazie ad Antonio, Walter e Renato per la buona compagnia. Una compagnia che sa osservare e non solo guardare.
VENERDI pubblicheremo le foto di tutti.
Nessun commento:
Posta un commento