NUOVE INFRAZIONI UE ALL’ITALIA
Le procedure d'infrazione a
carico dell'Italia sono scese a 111 (82 riguardano casi di violazione del
diritto dell'Unione e 29 attengono a mancato recepimento di direttive). Ne sono
state archiviate 28 (di cui 24 concernenti procedure già aperte e 4 ancora allo
stadio di reclamo). E l'ambiente mantiene il primato con quelle (28) procedure
aperte. Un numero che aumenta visto che sono state introdotte altre cause a
carico del Belpaese: una strettamente attinente alla materia ambientale perché
riguarda la questione dei Sic (siti di interesse comunitario) e l'altra in
materia di energia elettrica e aiuti di stato.
La nuova infrazione
riguarda un'area di circa 22 ettari (denominata "Brughiera del
Dosso") nel Comune di Somma Lombarda, a breve distanza dall'aeroporto
Milano-Malpensa. Un'area che nel 2003 la Regione ha inserito tra i
"proposti siti di interesse comunitario" (pSic). Un'area che
successivamente e definitivamente è stata ricompresa tra i Sic con la decisione
della Commissione del 2004, e poi con il decreto del Ministero dell'ambiente
del 2005.
Nel frattempo, però, è
stato potenziato l'aeroporto attraverso il 'Piano d'Area Malpensa' (legge
regionale n. 10/1999). E le aree dei Comuni di Somma Lombardo e Vizzola Ticino
sono state destinate a opere di trasformazione di natura "commerciale e
industriale".
Il procedimento di
individuazione di Sic si svolge con l'emanazione di atti sia delle Regioni che
dello Stato. Alle Regioni spetta l'iniziativa per individuare le aree da
includere nei Sic, allo Stato il compito di formulare una proposta finale alla
Commissione europea. Anche per l'aggiornamento dei siti, l'iniziativa spetta
alle Regioni, mentre allo Stato spetta un potere di proposta finale.
Ma il Consiglio di stato
pone alla Corte di giustizia alcune questioni di interpretazione della
direttiva habitat (quella che cerca di garantire la biodiversità mediante la
conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna
selvatiche sul territorio degli Stati membri. E che ha creato una rete
ecologica di zone speciali protette, denominata «Natura 2000).
Ossia se sia conforme alla
direttiva il potere di ufficio delle Regioni di proporre una revisione dei Sic,
senza forme di pubblicità collettiva. E se l'ordinamento comunitario consenta
alla legislazione nazionale l'apertura del procedimento di declassificazione,
anziché l'adozione di ulteriori misure di monitoraggio e salvaguardia, anziché
l'adozione di misure compensative per garantire la coerenza globale della rete
Natura 2000, in presenza di un degrado di origine antropica e non naturale.
FONTE GREENREPORT
Nessun commento:
Posta un commento