Il Mediterraneo è un patrimonio naturale
e culturale unico e prezioso, volano della nostra economia. Eppure, è sottoposto a molteplici pressioni e impatti
antropici.
L' intensa attività di pesca, in parte
illegale, l'inquinamento e il degrado dell’ambiente marino hanno portato ad un
drastico impoverimento della vita del mare. E poi le coste sono aggredite
dall'abusivismo: la situazione è allarmante.
Il Molise, in particolare le coste, sono
altamente inquinate. La maggior parte dei rifiuti proviene dalle imbarcazioni
dei pescatori e dagli impianti di mitili presenti in loco. Eppure nessuno fa niente
per arrestare questo incredibile misfatto.
Nel mese di gennaio 2013 Ambiente Basso Molise
e Fare Verde denunciavano pubblicamente:
Centinaia le cassette di polistirolo
recuperate, di quelle comunemente usate dai pescherecci per confezionare il
pesce; sconcertante segnale che prova senza dubbi l’incivile abitudine degli
equipaggi dei pescherecci, di disfarsi delle cassette gettandole in mare
aperto. Altri rifiuti “ittici” trovati in quantità industriale sull’arenile,
sono le reti di plastica utilizzate nei vivai delle cozze, anche in questo caso
gettate a mare senza troppe preoccupazioni dagli operatori del settore dopo
aver recuperato i mitili. Atteggiamenti che confermano lo scarso rispetto per
l’ambiente ed il mare, proprio da parte di chi lo vive quotidianamente per di più
traendone sostentamento, ma anche dello scarso controllo e dell’inefficace
azione deterrente da parte delle autorità preposte che mai hanno neppure
replicato agli esposti avanzati gli anni scorsi a seguito delle precedenti
edizioni della manifestazione ecologista.
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