TRIVELLE: 20 MILA CONTRO OMBRINA,
IL PIU' GRANDE CORTEO DEGLI ULTIMI ANNI
IL PIU' GRANDE CORTEO DEGLI ULTIMI ANNI
di Arianna Iannotti
PESCARA - Sfilano in circa 20 mila, riempiono il centro di Pescara con oltre 2 chilometri di corteo, tra striscioni, musica, cori ed esortazioni ai passanti a unirsi alla protesta: tutti in massa contro Ombrina Mare.
Si tratta della più grande
manifestazione che l'Abruzzo ricordi negli ultimi anni. Gli organizzatori si
dicono più che soddisfatti. “È una mobilitazione straordinaria - dice Luciano
Di Tizio, presidente regionale del Wwf - che ha assunto il carattere di una
vera e propria sollevazione pacifica contro la deriva petrolifera. Ma ora
vogliamo che le istituzioni rispettino gli impegni presi e riportino
immediatamente il blocco a 12 miglia, evitando tutte le attività di estrazione
e di ricerca sugli idrocarburi”.
Molti gli esponenti della
politica e delle istituzioni presenti. C'erano, fra gli altri, gli onorevoli Fabrizio
Di Stefano (Popolo della libertà), Giovanni Legnini (Partito
democratico), Gianni Melilla (Sinistra ecologia libertà) e Gianluca
Vacca (Movimento 5 stelle), i consiglieri regionali Riccardo Chiavaroli ed
Emilio Nasuti del Pdl, Maurizio Acerbo di Rifondazione, Franco
Caramanico di Sel, Walter Caporale dei Verdi e Lucrezio Paolini dell'Italia
dei valori.
Tanti, inoltre, i sindaci
con la fascia tricolore sulle spalle e anche i due presidenti delle Province di
Chieti e Pescara, Enrico Di Giuseppantonio e Guerino Testa. Ha
aderito anche la Regione, ma il presidente Gianni Chiodi non c'era,
anche se sulla sua pagina Facebook ha scritto: "Sta riuscendo bene la
manifestazione di Pescara, per una volta l'Abruzzo unito".
La partecipazione dei rappresentanti
delle istituzioni della provincia teatina è stata la più numerosa, visto che il
progetto della piattaforma petrolifera Ombrina 2 interessa la costa al largo
dei comuni di Fossacesia (Chieti), San Vito Chietino (Chieti) e Rocca San
Giovanni (Chieti).
“Mi auguro di non dover
vedere mai questa struttura a largo di Rocca San Giovanni - ha detto il primo
cittadino Giovanni Di Rito - è un progetto scellerato che andrebbe a
vanificare tutti i risultati ottenuti in termini di qualità delle acque e
tutela dell'ambiente, attestati dall'aver ottenuto, unico comune in Abruzzo, le
4 vele di Legambiente”.
“Cominciammo nel 2008 la
battaglia contro questa scelleratezza - ha ricordato il sindaco di San Vito, Rocco
Catenaro - che danneggia fortemente la nostra economia, sia dal punto di
vista turistico che da quello agroalimentare”.
“Siamo pronti a utilizzare
anche i cannoni contro questo progetto - avverte il sindaco di Fossacesia Fausto
Stante - che non porta benefici ma solo danni”.
“Si dice che
l'ambientalismo sia un tema caro solo alla sinistra - commenta il sindaco di
Pescara Luigi Albore Mascia (Pdl) - con il nostro fattivo aiuto alla
riuscita della manifestazione, abbiamo dimostrato che non è così e che siamo
sempre in prima linea, sia nella battaglia contro l'inquinamento
elettromagnetico, come nel caso delle antenne di San Silvestro, sia in quella
contro l'inquinamento atmosferico, come dimostra la vicenda del cementificio,
sia in questo caso”.
“Non mi iscrivo tra quelli
che dicono no a prescindere nei confronti di nuovi insediamenti produttivi che
creano sviluppo e posti di lavoro - ha detto il presidente della Provincia di
Pescara Guerino Testa - credo che occorra prima analizzare ogni singolo
caso. E in questo caso tutti gli elementi che sono venuti fuori sono di natura
negativa”.
“Questa riuscitissima e
partecipatissima manifestazione - ha aggiunto il presidente della Provincia di
Chieti Enrico Di Giuseppantonio, che a un certo punto si è anche
impossessato della bicicletta di un giornalista - è la testimonianza tangibile
della bontà delle tante battaglie fatte per contrastare l'insediamento di
Ombrina Mare e non solo. L'Abruzzo ha già dato alla causa petrolifera. Adesso
occorre puntare sul turismo, volano della ripresa economica, soprattutto per
quanto riguarda i giovani”.
È polemico, invece, il
commento del consigliere regionale dei Verdi Walter Caporale che ha
approfittato dell'appuntamento per fare volantinaggio distribuendo la
risoluzione urgente da lui presentata per una moratoria delle estrazioni di idrocarburi:
“La manifestazione di oggi è la più grande mai realizzata in Abruzzo - ha detto
- peccato che si sia dimostrata anche una fiera dell'ipocrisia. Perché hanno
sfilato anche i responsabili politici dell'inquinamento e della petrolizzazione
in Abruzzo. Pdl in primis”.
Ma oltre agli esponenti
politici e ai gonfaloni dei tanti comuni aderenti, compresi quelli
dell'entroterra abruzzese, occorre sottolineare che la maggior parte del corteo
era animata dalla cosiddetta società civile: associazioni, sindacati,
rappresentanti di aree protette, movimenti e comitati. C'era inoltre tanta
gente che non apparteneva a niente, famiglie in bicicletta arrivate
semplicemente per dire no a mbrina.
“Il nostro fondatore Baden
Powell - ha detto Fabrizio Talone, del gruppo scout Lanciano 1 - ci
ha esortato a lasciare il mondo un po' meglio di come l'abbiamo trovato. Ecco
perché noi degli Scout e dell'Agesci siamo venuti qui oggi”.
“Noi siamo stati il primo
comitato a sorgere nel 2007 contro il Centro Oli - spiega il francavillese Nicola
Lorito, membro del comitato Natura Verde - oggi non potevamo non essere qui
contro Ombrina”.
Ci sono anche gli studenti
di Lanciano (Chieti) che qualche giorno fa hanno organizzato flash mob e cortei
contro le trivelle: “Attorno a questa battaglia - spiega uno di loro, Raffaele
Spadano - stiamo cercando di organizzare un collettivo studentesco che
sinora ha risposto benissimo”.
Sfilano pure le bandiere
del comitato 3.32 dell'Aquila. “Sappiamo come operano le istituzioni e siamo
abbastanza disillusi - dice Marco, un membro del comitato - crediamo che
bisogna manifestare per fare informazione dal basso e arginare in questo modo
le favole che ci propinano le istituzioni, perciò per noi è importante essere
venuti qui dall'Aquila”.
C'è anche una rappresentanza
della Valle Peligna. “Il problema di Ombrina non ci vede solo solidali - spiega
Mario Pizzola, portavoce dei comitati cittadini per Sulmona (L'Aquila) -
perché il problema ci interessa e ci tocca da vicino, visto che oltre il 50 per
cento del territorio abruzzese è interessato da attività di ricerca, estrazione
e stoccaggio di idrocarburi. Noi, per esempio, ci stiamo battendo da 5 anni per
impedire la realizzazione di un grande metanodotto che passa all'interno della
regione e contro la centrale di spinta e compressione della Snam”.
Dopo essere partita intorno
poco dopo le 15.30 dalla Madonnina e aver girato in corso Vittorio Emanuele e
corso Umberto per poi tornare sul lungomare Matteotti, il corteo, verso le
18.30 è arrivato allo Stadio del Mare.
Qui, sul palco allestito
sulla spiaggia, hanno preso la parola Antonio Onorati, “contadino
laureato in economia” com'è stato presentato, Valerio Rossi Albertini,
fisico del Cnr, e l'attore Domenico Galasso del gruppo “Artisti per il
Matta”, che ha letto un documento condiviso da tutti gli organizzatori. Poi i
microfoni sono stati ceduti alla musica di Anemamè e C.U.B.A Cabbal.
Ventimila ‘no’ a
trivelle, piattaforme e petroliere nell’Adriatico
Cronaca | pubblicato sabato 13 aprile alle 20.39 | nessun
commento
di Filippo Marfisi
E’ finita davanti alla Nave di Cascella, con i remi che l’artista ha
immaginato spingessero quell’imbarcazione sul mare, quell’Adriatico oggi
minacciato dalle ricerche minerarie. Le compagnie vanno a caccia di petrolio e
di gas nell’Adriatico, dimenticando che questo è un mare già malandato, bisogno
di attenzioni e di cure. Guai
Il lungo corteo si snoda per le vie di Pescara
se accadesse il contrario. In ventimila, probabilmente
di più hanno sfilato per Pescara per dire no ai progetti presenti e futuri che
minacciano la costa abruzzese. E non solo. Ventimila, forse più, per le strade
del capoluogo adriatico, tanti altri che da settimane navigano sulla rete per
contrastare quei piani. Un’intera regione che si mobilita, anche quello
montano.
Gli organizzatori sono soddisfatti. Non è sfuggito che
i numeri del corteo – uno dei più importanti per adesione degli ultimi anni in
Abruzzo – sono tali perché venuti dai movimenti ambientalisti, civici,
dall’adesione spontanea della gente.
Partiti dal porto canale di Pescara, ferito da tempo
nel suo orgoglio e nella sua vocazione marinara, bambini, donne, anziani,
ambientalisti, politici, sindacalisti, hanno raggiunto il centro di Pescara e
poi si sono diretti sul tratto di spiaggia che separa l’Adriatico dalla Nave di
Cascella.
Un ‘no’ deciso, forte e del quale non si può tener
conto anche quando, come in questi casi, la competenza supera quella degli enti
locali.
E‘ la voce della gente e bisogna ascoltarla.
©2011
AbruzzoQuotidiano.it
La Signora Isabella di Rocca San Giovanni
LA MANIFESTAZIONE
L’Abruzzo contro
Ombrina: «siamo 40 mila»
Serpentone lungo 800 metri sfila per la
città: «ora decidiamo noi»
PESCARA.
Una presenza così massiccia non se l’aspettavano nemmeno gli organizzatori che
già alla vigilia avevano dati numeri record: oltre 260 associazioni aderenti,
47 comuni, una ventina di partiti politici (praticamente tutti).
Seimila manifestanti, avevano annunciato ieri. Alle 15.30 di oggi, però, è stato chiaro a tutti che quella stima era al ribasso. «Siamo 40 mila», hanno detto i promotori alla fine dell'evento. Per la questura 12 mila.
Di sicuro sono arrivati in città il doppio dei pullman previsti, raccontano gli organizzatori. Sono stati parcheggiati nell’area di risulta poi i manifestanti hanno percorso corso Umberto e il lungomare per dirigersi alla Madonnina, luogo di ritrovo.
La protesta si è trasformata in un vero e proprio pomeriggio di festa, con tantissimi giovani, bambini, musica, ciclisti, amministratori pubblici, trampolieri, gente con tamburi, trombe e fischietti, gruppi folkloristici con costumi tradizionali, persone con il volto dipinto d’azzurro «questo è il mare». Assente il governatore Chiodi e gli esponenti della sua giunta. Tra la folla anche l’ex sindaco di Pescara, Luciano D’Alfonso.
Seimila manifestanti, avevano annunciato ieri. Alle 15.30 di oggi, però, è stato chiaro a tutti che quella stima era al ribasso. «Siamo 40 mila», hanno detto i promotori alla fine dell'evento. Per la questura 12 mila.
Di sicuro sono arrivati in città il doppio dei pullman previsti, raccontano gli organizzatori. Sono stati parcheggiati nell’area di risulta poi i manifestanti hanno percorso corso Umberto e il lungomare per dirigersi alla Madonnina, luogo di ritrovo.
La protesta si è trasformata in un vero e proprio pomeriggio di festa, con tantissimi giovani, bambini, musica, ciclisti, amministratori pubblici, trampolieri, gente con tamburi, trombe e fischietti, gruppi folkloristici con costumi tradizionali, persone con il volto dipinto d’azzurro «questo è il mare». Assente il governatore Chiodi e gli esponenti della sua giunta. Tra la folla anche l’ex sindaco di Pescara, Luciano D’Alfonso.
Ad
aprire il corteo, lungo oltre 800 metri, c’erano Wwf e Legambiente con un lungo
striscione: «no trivelle in Abruzzo, né in mare né sulla terra».
Tantissimi i cartelli esposti dai manifestanti: «riprendiamoci il futuro», «basta col ricatto lavoro- salute», «ce l’abbiamo già la trivella d’Abruzzo» con foto della pornostar Rocco Siffredi annessa. E poi ancora «non vogliamo essere espropriati come gli indiani», «Medoil+ Clini+ Passera+ Chiodi =disastro ambientale», «le lobby inquinano la Regione complice», «no al petrolio sì ai trabocchi», «giù le mani dal mare, ora decidiamo noi», «Ombrina mai».
In prima fila tanti bambini che per tutto il pomeriggio hanno gridato a squarciagola «vogliamo il mare azzurro». Poi tanti sindaci e gonfaloni di una quarantina di comuni (in testa c’era quello dell’amministrazione di L’Aquila) della costa e dell’entroterra che credono fortemente in questa battaglia contro i petrolieri.
Prima che il corteo si muovesse è arrivata davanti al porto di Pescara anche la Goletta verde di Legambiente. Gli attivisti sono arrivati sulla spiaggia con un gommone per issare in mare striscioni anti petrolio.
Presenti anche i rappresentanti del comitato 3.32 dell’aquilano, ed esponenti del no Tav. La manifestazione, assolutamente pacifica che non ha fatto registrare intoppi (se non alcuni rallentamenti) ha attraversato la zona del lungofiume per poi passare davanti alla sede della Provincia e del Comune. Il serpentone si è immesso lungo corso vittorio Emanuele tra la curiosità dei pescaresi in giro per un pomeriggio di shopping. Deviazione su corso Umberto, passaggio su via nicola Fabrizi per poi rispuntare sul lungomare, allo Stadio del Mare.
Tantissimi i cartelli esposti dai manifestanti: «riprendiamoci il futuro», «basta col ricatto lavoro- salute», «ce l’abbiamo già la trivella d’Abruzzo» con foto della pornostar Rocco Siffredi annessa. E poi ancora «non vogliamo essere espropriati come gli indiani», «Medoil+ Clini+ Passera+ Chiodi =disastro ambientale», «le lobby inquinano la Regione complice», «no al petrolio sì ai trabocchi», «giù le mani dal mare, ora decidiamo noi», «Ombrina mai».
In prima fila tanti bambini che per tutto il pomeriggio hanno gridato a squarciagola «vogliamo il mare azzurro». Poi tanti sindaci e gonfaloni di una quarantina di comuni (in testa c’era quello dell’amministrazione di L’Aquila) della costa e dell’entroterra che credono fortemente in questa battaglia contro i petrolieri.
Prima che il corteo si muovesse è arrivata davanti al porto di Pescara anche la Goletta verde di Legambiente. Gli attivisti sono arrivati sulla spiaggia con un gommone per issare in mare striscioni anti petrolio.
Presenti anche i rappresentanti del comitato 3.32 dell’aquilano, ed esponenti del no Tav. La manifestazione, assolutamente pacifica che non ha fatto registrare intoppi (se non alcuni rallentamenti) ha attraversato la zona del lungofiume per poi passare davanti alla sede della Provincia e del Comune. Il serpentone si è immesso lungo corso vittorio Emanuele tra la curiosità dei pescaresi in giro per un pomeriggio di shopping. Deviazione su corso Umberto, passaggio su via nicola Fabrizi per poi rispuntare sul lungomare, allo Stadio del Mare.
La
folla si è radunata sulla spiaggia. I manifesti sono stati adagiati sulla
sabbia, gli organizzatori hanno preso la parola e ribadito la ferma volontà di
fermare la deriva petrolifera. Nessun esponente politico ha preso la parola,
così come era stato deciso. E’ la battaglia di tutti. Dopo questa
manifestazione la certezza è che l’Abruzzo è compatto e non vuole che il
proprio territorio venga sciupato in alcun modo e che gli abruzzesi sono pronti
a scendere in strada per difendere quello che è loro.
Tra la folla c’era anche l'assessore all'Ambiente della Regione Molise, Vittorino Facciolla, («non potevamo non essere qui). «E' dal 2011 che chiedo l'istituzione del parco della Costa teatina e da quella data la Regione Abruzzo si è opposta con forza alla perimetrazione», ha commentato invece il deputato del Pd, Giovanni Legnini, «se Febbo è la punta di diamante di questo no del centrodestra, Chiodi non si può nascondere dietro di lui».
«Ombrina mare non si farà», ha assicurato invece il deputato pescarese del Movimento 5 Stelle, Gianluca Vacca. «Ci sono tante di quelle cose che non vanno che è tutto sballato. Se solo per quanto riguarda le perforazioni in Adriatico abbiamo scoperto tutte queste magagne da parte del Ministero per l'Ambiente e per le Attività produttive, figuriamoci per tutte le altre in Italia».
Tra la folla c’era anche l'assessore all'Ambiente della Regione Molise, Vittorino Facciolla, («non potevamo non essere qui). «E' dal 2011 che chiedo l'istituzione del parco della Costa teatina e da quella data la Regione Abruzzo si è opposta con forza alla perimetrazione», ha commentato invece il deputato del Pd, Giovanni Legnini, «se Febbo è la punta di diamante di questo no del centrodestra, Chiodi non si può nascondere dietro di lui».
«Ombrina mare non si farà», ha assicurato invece il deputato pescarese del Movimento 5 Stelle, Gianluca Vacca. «Ci sono tante di quelle cose che non vanno che è tutto sballato. Se solo per quanto riguarda le perforazioni in Adriatico abbiamo scoperto tutte queste magagne da parte del Ministero per l'Ambiente e per le Attività produttive, figuriamoci per tutte le altre in Italia».
Alessandra Lotti
13/04/2013 - 20:14
PESCARA.
Ecco i volti della manifestazione: amministratori pubblici, cittadini comuni,
ambientalisti, giovani: sono loro che sabato pomeriggio hanno dato vita al
corteo che ha sfilato per le vie della città.
Decine di pullman sono giunti da tutta la regione per sostenere la battaglia anti petrolio.
Ad aprire il corteo molti bambini delle scuole elementari con i loro striscioni. Non potevano mancare gli esponenti delle associazioni ambientaliste che tanto hanno fatto in questi mesi.
Decine di pullman sono giunti da tutta la regione per sostenere la battaglia anti petrolio.
Ad aprire il corteo molti bambini delle scuole elementari con i loro striscioni. Non potevano mancare gli esponenti delle associazioni ambientaliste che tanto hanno fatto in questi mesi.
Foto
di Alessandro Biancardi e Alessandra Lotti
13/04/2013 - 20:27
Sabato 13 Aprile 2013 20:30 daniele galli Generale - Redazione 1024 letture
Pescara. Oltre diecimila in marcia per scandire un solo slogan: no
Ombrina, si parco. Imponente la marcia dei No Oil, che oggi pomeriggio ha
fatto strabordare il centro del capoluogo adriatico di persone. Un evento che
Cityrumors Web Tv ha documentato con un ampio servizio.
La stima è al ribasso: diecimila persone, 260 associazioni provenienti
dall’intera Regione, con i rinforzi del movimento ecologista giunti da tutta
Italia nel capoluogo adriatico per marciare e protestare contro il progetto
Ombrina Mare. La piattaforma petrolifera della compagnia inglese Medoil
minaccia, con il benestare del ministero all’Ambiente, di piazzarsi a pochi
chilometri al largo della Costa dei trabocchi, territorio del costituendo parco
nazionale della Costa Teatina.
E allora Pescara diventa capitale italiana del No Oil. Con loro una folta
carovana bipartisan di esponenti politici, di amministratori comunali e
regionali, accompagnati anche dalla benedizione delle arcidiocesi. Un
lunghissimo corteo ha attraversato il cuore della città per concludersi sulla
spiaggia di piazza Primo Maggio. Su di un palco con il mare per sfondo: un
orizzonte azzurro e libero da giganti di acciaio. Con la speranza che rimarrà
così a lungo.
La Web Tv di CityRumors ha seguito tutta la manifestazione e approfondito
tutta la controversa vicenda legata a Ombrina Mare con un ampio servizio che
verrà mandato in onda, on line su www.cityrumors.it, da domenica sera.
·
No
al petrolio in Adriatico, migliaia in corteo a Pescara: gli striscioni
·
Sono almeno 20 mila gli abruzzesi arrivati a Pescara per
partecipare alla manifestazione "No Petrolio" organizzata contro il
progetto ’Ombrina Mare" che prevede la realizzazione di una piattaforma al
largo della ’Costa dei Trabocchì, in provincia di Chieti. Una protesta
pressochè unanime: in piazza circa 180 soggetti, tra associazioni, sindacati e
movimenti, 47 Comuni, 17 organizzazioni politiche, Provincia di Chieti, Regione
Abruzzo, 3 diocesi, 3 parchi nazionali, un parco regionale e 7 riserve
regionali. Tra le associazioni di categoria figurano Cna, Confcommercio e
Confesercenti, mentre Confindustria è favorevole al progetto (foto Ylenia Gifuni, Lorenzo Dolce,
Adamo Di Loreto e Twitter) Il
liveblog
·
sabato 13.04.2013
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