Il Goldman Prize a Rossano Ercolini, fondatore del
movimento «Rifiuti Zero»: da 15 anni non vinceva un italiano
«Sono
sotto choc. Sapevo che il mio lavoro era conosciuto e seguito da molti, ma non
pensavo che lo fosse anche a livello internazionale». Rossano Ercolini, 58
anni, fondatore del movimento «Rifiuti Zero», stenta ancora crederci. Perché
vincere il «Goldman
Environmental Prize 2013», conosciuto come il «Nobel dell'ecologia»,
non è cosa da tutti. Lui ci è riuscito lunedì. Erano 15 anni che il
riconoscimento non veniva assegnato a un italiano (l'ultima fu Anna Giordano,
nel 1998): un premio importante anche in denaro - 150 mila dollari - che
rappresenta ad oggi la più grande somma corrisposta per l’attivismo ambientale
di base.
IMPEGNO AMBIENTALE - Maestro elementare a
Capannori, in provincia di Lucca, l'impegno verde di Ercolini parte oltre
quarant'anni fa, negli anni Settanta, quando per la prima volta vennero resi
noti i piani per la costruzione di un inceneritore vicino alla scuola dove
lavorava. Anni dopo, nel 1994, i progetti di costruire due inceneritori a
Lucca, sua città natale, lo convinsero a impegnarsi in prima linea per
affrontare il problema dei rifiuti. Ma nel «curriculum» di Ercolini c'è
soprattutto «Rifiuti Zero», associazione da lui fondata, che ha portato negli
ultimi anni ben 117 Comuni italiani a chiudere i propri inceneritori e a convertirsi
al riciclo dei rifiuti. Nel 2011, riuscì a convincere anche il sindaco di
Napoli Luigi De Magistris ad aderire al protocollo internazionale Rifiuti Zero.
Un impegno che è stato raccontato nel volume «Zero Rifiuti» (Altreconomia) e in «Rifiuti Zero,
una rivoluzione in corso» (Dissensi Edizioni ).
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