giovedì, maggio 19, 2011


Grazie alla Regione Toscana, nuovo stop al nucleare



 Anche se il Governo ha “momentaneamente” fermato il ritorno al nucleare in Italia non si ferma il battage dei “no al nucleare”, da un lato i referendum e le scelte di popolo dall’altro la giurisprudenza. Nelle note delle agenzie di stampa si legge che la Consulta continua ad intervenire sulle norme varate tra il 2009 e il 2010 da governo e Parlamento, così gran parte  del decreto sulle misure urgenti in materia di energia viene a poco a poco “cassato”. La  Consulta ha accolto parte dei ricorsi promossi dalle Regioni Toscana, Puglia e dalla Provincia autonoma di Trento. Sicuramente la maggior parte dei ricorsi è stata presentata proprio dalla nostra regione Toscana la cui giunta regionale in stretto contatto con gli enti locali ha ripetutamente chiesto al governo spiegazioni in merito al ricorso all’energia nucleare.Il 12 maggio viene depositata la sentenza n. 165 della Consulta che   fissa, di fatto, l’impossibilità per il governo di andare oltre senza aver ottenuto un assenso da parte delle Regioni per quanto riguarda decisioni sul futuro energetico del nostro Paese.
Il Governo dunque non potrà decidere di far costruire le centrali se le Regioni non sono d’accordo, nel contempo , i comuni di Caorso, Saluggia,Trino Vercellese, Rotondella, Ispra e Piacenza hanno avviato un’azione legale, nei confronti del Governo e a tutela dei cittadini.
I sei centri,sono le sedi delle antiche servitù nucleari, cioè centrali e siti di stoccaggio delle scorie, stanno lentamente smantellando tali impianti con finanziamenti statali (decreto legge n.314 del 14 novembre 2003 – decreto Scanzano) ma, causa tagli finanziari, il Governo non paga.
 Il nucleare non piace a nessuno, nemmeno in quei territori dove al Governo delle regioni vi è il centro destra. Infatti in queste ore in Sardegna si è concluso un referendum consultivo a carattere regionale avente come quesito il nucleare e le scorie. Una bella campagna referendaria quella che ha visto la Sardegna mobilitarsi tutti per il Si. Feste di popolo senza colore politico in tutte le piazze isolane e, già stamattina le note stampa diffuse dai partiti del centrodestra e del centrosinistra marcavano il chiaro successo. Infatti è questo il primo referendum consultivo della Regione Sardegna, dopo l’Autonomia, che vede una così alta partecipazione al voto, infatti già alle prime ore del mattino di oggi il quorum votanti era stato superato e, ad urne chiuse circa il 60% dell’elettorato attivo ha espresso un parere in merito ai quesiti. Inutile sottolinearlo, il popolo del Si alla “denuclearizzazione” dell’isola sarda è andato a votare compatto, infatti l’immediato raggiungimento del quorum è da leggere come una “grande  prova di civiltà dei sardi” si legge in una nota diffusa a metà mattina da Sel, mentre il WWF dichiara:” e’ una vittoria per la democrazia, un risultato di buon auspicio per la consultazione nazionale del 12 e 13 giugno”, persino il Governatore della Sardegna, Cappellacci è soddisfatto dal preannunciato esito referendario.
Ora, grande attesa per il 12 e 13 giugno e, anche a Capannori è previsto un intenso mese ricco di dibattiti ed iniziative per mettere a confronto energia nucleare e sistemi di energia sostenibile.
fonte: capannorinews.info



 




 


 

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