Oltre il 90 per cento degli europei si dice fortemente preoccupato per l’ambiente. Lo rivela una recentissima indagine condotta dalla Commissione europea, secondo cui un’ampia maggioranza di cittadini è d’accordo nel ritenere che un uso più efficiente delle risorse naturali e la protezione dell’ambiente possano favorire la crescita nell’Ue. La relazione contiene un invito pressante per un intervento dell’Unione: quasi 9 cittadini su 10 ritengono infatti che, nonostante la crisi economica, l’Unione europea debba stanziare fondi per finanziare attività a favore dell’ambiente. È notevole anche il sostegno a favore dell’attività legislativa a livello dell’Unione: più di 8 cittadini su 10 ritengono che per proteggere l’ambiente nel loro paese sia necessaria una normativa a livello dell’Unione. “Molte tendenze indicano che gli europei sono oggi più che mai impegnati a difesa dell’ambiente – ha commentato il commissario Ue per l’Ambiente Janez Potocnik -. E parliamo di fatti e non solo di buone intenzioni: due europei su tre dichiarano di aver fatto una raccolta selettiva dei rifiuti nell’ultimo mese, più della metà si sforza di ridurre il proprio consumo di energia, 4 su 10 cercano di usare meno prodotti usa e getta e un numero crescente di cittadini si sta convertendo a forme di trasporto più ecologiche. Questi risultati sono una conferma importante della validità del progetto europeo e dimostrano un sostegno inequivocabile a favore dell’attività legislativa dell’Unione in questo campo”.
L’indagine evidenzia, in particolare, una crescente presa di coscienza delle pressioni esercitate sulle risorse naturali. Interrogati sulle possibili soluzioni, 8 intervistati su 10 propongono che le imprese usino in maniera più efficiente le risorse naturali, più di 7 su 10 auspicano un maggiore impegno dei governi nazionali e quasi 7 su 10 pensano che i cittadini stessi dovrebbero fare di più. Invitati a indicare i primi cinque problemi ambientali più urgenti, più di 3 europei su 10 si dichiarano preoccupati per l’esaurimento delle risorse naturali (dal 26 per cento del 2007 si è saliti nell’ultima indagine al 33 per cento), il 41 per cento indica l’inquinamento dell’acqua, il 33 per cento l’aumento dei rifiuti (dal 24 per cento) e il 19 per cento i consumi (dall’11 per cento). Rimane invece bassa la preoccupazione per la perdita di biodiversità (solo il 22 per cento pensa alla perdita di specie e habitat). Tra le proposte di intervento, nonostante la crisi economica, l’89 per cento degli europei ritiene che l’Ue debba stanziare più fondi a favore della tutela dell’ambiente. Secondo l’81 per cento una legislazione dell’Unione orientata alla protezione dell’ambiente è uno strumento necessario per la tutela ambientale. Quasi il 60 per cento ritiene inoltre che l’adozione di procedure di aggiudicazione degli appalti orientate a criteri ambientali rappresenti il modo più efficace di affrontare i problemi ambientali e meno del 30 per cento è a favore di soluzioni basate esclusivamente su considerazioni di efficienza dei costi. Infine, gli intervistati sono decisamente a favore di interventi e di un sostegno finanziario anche oltre i confini dell’Unione: il 79 per cento ritiene infatti che l’Ue debba aiutare finanziariamente i paesi terzi a proteggere l’ambiente.
fonte: agvnews.it
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