venerdì, marzo 23, 2012

Aree Marine Protette e la Biodiversità

La principale ragione della creazione di Aree marine protette è la protezione/conservazione della biodiversità, in particolare a livello di specie ed habitat.
Biodiversità intesa, come “…variabilità degli organismi viventi d'ogni tipo, provenienti da ecosistemi terrestri, marini e da altri ecosistemi acquatici, nonché dei complessi ecologici di cui fanno parte” .
Il ruolo fondamentale della biodiversità come indicatore dello stato di salute di un ambiente e per la funzionalità stessa degli ecosistemi è ormai ampiamente comprovato. Mentre, però, sono disponibili numerosi studi nel campo della biodiversità terrestre, e programmi per la sua conservazione, il problema della sua salvaguardia negli ambienti marini ha sinora ricevuto minore considerazione. È però sempre più evidente che gli ecosistemi marini sono in ugual modo a rischio, e che gli ambienti marini che ricevono la maggiore pressione da parte delle attività umane sono particolarmente esposti al pericolo di perdita di diversità biologica.
Si pensi infatti, che il Mediterraneo è uno dei mari del pianeta maggiormente esposti alle attività antropiche e, nonostante le sue acque rappresentino meno dell'un percento delle acque del mondo, è esposto al quindici percento di tutto il traffico commerciale globale ed al trenta percento del traffico marittimo di idrocarburi.
Ma allo stesso tempo il Mar Mediterraneo è un laboratorio affascinante per lo studio della biodiversità, dando, infatti, alloggio a 10.000-12.000 specie marine (di cui circa 8.500 di fauna macroscopica e 1.300 vegetali). Questa diversità biologica così ricca rappresenta dall'otto al nove percento del numero totale di specie marine al mondo ed ancora oggi se ne rilevano di nuove negli strati marini e nelle aree inesplorate.
I tipi di habitat caratteristici del Mediterraneo si trovano sulle coste: la biocenosi di Cystoseira e i letti di Posidonia oceanica, le comunità di Lithophyllum lichenoides, le comunità di coralli, ed i Corallium rubrum.
L'Italia con oltre 7400 chilometri di costa ospita situazioni geomorfologiche assai complesse e diversificate che permettono la presenza e lo sviluppo di una varietà di ambienti diversi, caratteristica assai rara.
In particolare, le aree marine protette italiane sono un serbatoio straordinario di biodiversità che occorre salvaguardare e valorizzare. Le aree marine protette, infatti, fungono da fonti di riproduzione, irradiazione di specie, di habitat, di risorse ittiche, e rappresentano punti strategici per gli equilibri degli ecosistemi marini. Anche se ciascuna di queste aree, presa singolarmente, può avere una rilevanza limitata, tutte insieme possono contribuire in modo decisivo alla salvaguardia dell'ambiente marino.
Le minacce principali alla biodiversità di queste aree derivano dal sovrasfruttamento, dall'alterazione chimico-fisica, dall'inquinamento e dall'introduzione di specie aliene.
La conferenza della Terra tenutasi a Rio de Janeiro nel giugno 1992 con l'approvazione, in particolare, della Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD), ratificata da 178 Paesi e dalla Comunità Europea, e del documento Agenda 21 per lo Sviluppo Sostenibile del XXI secolo, ha fissato l'imprescindibile connessione tra Sviluppo Sostenibile e Biodiversità.
Le conclusioni dei lavori di Rio de Janeiro hanno dato vita al “ Mandato di Jakarta sulla Diversità Biologica Marina e Costiera ”, adottato nel 1995 ed aggiornato nel 2004 , il quale permette di focalizzare l'attenzione della Convenzione sui problemi collegati alla conservazione e allo sfruttamento sostenibile della biodiversità marina e costiera.
Questo programma d'azione consente di implementare la Convenzione sulla Diversità Biologica per quel che riguarda la gestione integrata delle aree marine e costiere, l'uso sostenibile delle risorse viventi, le problematiche relative alle aree marine e costiere protette, la maricoltura e le specie aliene.
La sfida odierna e del prossimo futuro sta nel trovare il miglior sistema per la fruizione di queste aree (pesca e turismo sostenibile, riproduzione artificiale e tutela delle specie protette, ecc.) e la loro conservazione per le future generazioni.




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