UN AMBIENTE CHE CI STIAMO EGOISTICAMENTE DIVORANDO!!
Una bella passeggiata nei pressi della Foce del Trigno rivela l’ennesima offesa dell’uomo al nostro territorio. Una profonda ferita all’ambiente è quella che è stata operata davanti ai nostri occhi da ruspe e trattori che con l’irruenza e la prepotenza che solo la specie umana conosce hanno “ripulito” una vasta area posta all’interno dell’alveo fluviale del Trigno. Estesi fragmiteti con salici e pioppi che offrivano siti di nidificazione a importanti specie di uccelli come il Tarabusino, il Pendolino, la Nitticora da oggi non ci sono più.
Il tutto è accaduto all’interno del Sito di Importanza Comunitaria IT7228221 “Foce Trigno - Marina di Petacciato” individuato ai sensi della direttiva 92/43/CEE, laddove un piano o un progetto di opera o intervento che possa avere incidenza significativa su un sito deve essere preventivamente autorizzato dall’ente gestore del sito (comune o regione) mediante una procedura di valutazione di incidenza (come prescritto dal D.P.R. 357/1997 all'art. 5).
Forse siamo maligni o forse ne abbiamo viste fin troppe di aggressioni al nostro ambiente, ma riteniamo non ci sia stata alcuna valutazione d’incidenza per le opere eseguite a fronte di un danno ambientale evidente anche ad un bambino.
Intanto gli enti competenti, in particolare il Corpo Forestale delle Stato, prontamente allertato, ha avviato le indagini del caso. La nostra speranza è che, come succede in altri paesi europei, a chi ha commesso l’eventuale illecito venga ordinato l’obbligo del ripristino dello stato dei luoghi, unica e vera risoluzione al malfatto ambientale.
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