AMBIENTALISMO PRATICO: COME MISURARE IL PROGRESSO E
MUOVERSI VERSO LA SOSTENIBILITA’
«La
sostenibilità è associata alla parola ambiente, ma questa stretta
interpretazione ambientale è fuorviante. La sostenibilità non riguarda
l’ambiente. Riguarda la riproducibilità sociale ed economica. In questo
contesto, l’ambiente ha un ruolo fondamentale, perché fornisce tantissimi
servizi – i quali solitamente non vengono solitamente considerati». Con le
parole di Tommaso Luzzati, economista ecologico dell’università di Pisa, inizia
con un taglio più che mai pragmatico l’evento Misurare il progresso, muoversi
verso la sostenibilità curato dal nostro quotidiano all’interno del festival
Quanto Basta. Si contribuisce così a riportare ordine circa le coordinate entro
le quali il dibattito sulla sostenibilità dovrebbe svolgersi per essere
propositivo, cosa nient’affatto facile all’interno di certi ambientalismi.
Come
avere un’idea ancora più precisa della sostenibilità, e del nostro rapporto con
essa? Qui entra in gioco la misurazione, con un ruolo fondamentale: quello di
guida politica. Per quest’oggetto «multidimensionale» che è la sostenibilità,
che presenta al suo interno «diverse unità di misura e scale», costruire un
indicatore composito è una bella sfida. Raccolta con entusiasmo da Luzzati, che
durante l’evento presenta i risultati di due suoi studi redatti insieme a
Gianluca Gucciardi e freschi di stampa, di matrice nazionale ed europea. Lo
studio La sostenibilità delle regioni italiane, nato «nell’ambito
dell’associazione Irta Leonardo – precisa Luzzati – utilizza complessivamente
66 indicatori, raggruppati in 10 macrotemi». Nello studio Assessing the relative sustainability of the 27 European
Countries. A robustness approach gli indicatori lievitano ancora,
arrivando a 76.
fONTE: greenreport.it
Nessun commento:
Posta un commento