UN MARE DI POLISTIROLO E
RESTE
Scatole di polistirolo per il pesce e i “famosi”
retini delle cozze (reste) sono i rifiuti che in grandi quantità ingombrano le spiagge
molisane.
Un mare di polistirolo e plastica, tutti rifiuti che
andrebbero smaltiti dalle imbarcazione nel porto di provenienza.
In Molise invece, l’usanza è quella di buttare tutto
in mare, a dispetto di tutte le buone norme di una corretta educazione e di
rispetto per l’ambiente.
Invece, proprio chi trae sostentamento dal mare, è il
vero nemico del mare.
Plastica e polistirolo sono
i materiali ritrovati in grandissima quantità sulla spiaggia di Campomarino
sud. Si tratta di due materiali derivati del
petrolio fatti, quindi, con una risorsa in via di esaurimento, e per questo
sempre più costosa, ma anche di due materiali estremamente inquinanti in ogni
fase del loro ciclo di vita: dalla produzione allo smaltimento che, se avviene
mediante combustione, liberando diossina.
Plastica e polistirolo
hanno in comune il fatto di essere non essere biodegradabili e di restare
intatti per decenni nei luoghi naturali in cui vengono abbandonati. La
plastica, in particolare, come è noto, è indistruttibile... mentre il
polistirolo si frantuma in piccoli pezzi anch'essi indistruttibili e ancora più
insidiosi per via delle ridotte dimensioni.
Di polistirolo sono fatte principalmente le cassette
utilizzate dai pescatori. Su tutta la spiaggia
sono stati trovati residui di questi oggetti.
Alcune cassette recavano ancora la firma di chi le ha messe
in circolazione.
Non è altresì
trascurabile l’abbandono, anch’esso sistematico, delle scatole contenitori
delle esche che evidentemente anche i pescatori da terra rilasciano
sull’arenile con altrettanta incuria dell’ambiente, alla pari dei “colleghi
imbarcati”.
COMPLIMENTI a tutti coloro che continuano ad inquinare.
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