Francesco F. adotta un nido di Fratino contenente 5 uova. Un evento eccezionale, accompagna la chiusura del censimento annuale del Fratino, infatti il Fratino depone da 1/4 uova, quasi sempre tre. Quest'anno, e se la memoria non ci inganna, in trenta anni di attività di censimento, questa è la seconda volta che succede. Sulle nostre spiagge, sempre più affollate e urbanizzate, vive uno degli uccelli più minacciati d'Europa: il fratino. Con il suo piumaggio color sabbia, il petto bianco e la sottile mascherina scura tra fronte e occhi, il fratino è un piccolo trampoliere appartenente alla famiglia dei caradridi ed lungo appena una quindicina di centimetri. Lo si confonde facilmente, tanto è mimetico e discreto. Ma chi sa dove cercarlo, lo riconosce a colpo d'occhio, perché questa specie rappresenta l'ultimo baluardo in difesa delle spiagge naturali. In Italia, il fratino ha subito un drammatico crollo demografico di circa il 50% in appena 10 anni ed è per questo considerato "In pericolo" nella Lista Rossa IUCN nazionale. Ormai gli esperti ci dicono che in Italia ci sono circa 500 coppie. Il nome "fratino" sembrerebbe derivare dalla macchia nera sulla fronte presente nei maschi in piumaggio riproduttivo che, a qualcuno, ricorda vagamente la chierica che in passato distingueva gli ecclesiastici e i giovani iniziati al sacerdozio, da qui "piccolo frate". Un nome che evoca semplicità e riservatezza, in linea con il comportamento della specie. Il fratino, infatti, è un uccello schivo e silenzioso, che non costruisce nidi in alto tra gli alberi, ma scava con le zampe una semplice fossetta nella sabbia: lì affida le sue uova, mimetiche quanto lui. Il fratino è un indicatore biologico della qualità naturalistica di una spiaggia, ma anche un indicatore antropologico della sensibilità sociale all'ambiente.