Fratino d’oro 2013
Siamo
ormai alla quinta edizione di questa manifestazione, che assegna un
riconoscimento simbolico a tutti coloro che
si sono distinti nell’impegno per la salvaguardia della costa molisana, e
vorremmo condividere alcune riflessioni maturate dopo anni di progetti,
convegni, ricerche, denunce ed azioni di ogni tipo volte a tutelare il
patrimonio naturalistico della costa molisana, a informare e sensibilizzare le
comunità locali sull’argomento.
Era
il 2004 quando, guardando alcune foto delle dune della Marina di Petacciato,
pubblicate in uno studio sul sistema dunale abruzzese-molisano, ci siamo
proposti di mettere in campo una serie di iniziative mirate a valorizzare e
tutelare la preziosa risorsa dagli habitat dunali e retrodunali; ambienti
popolati da numerose specie di interesse comunitario. Da qui la richiesta di collaborazione
con i docenti dell’Università degli Studi del Molise che avevano già iniziato, da anni, lo studio del sistema
costiero molisano.
Da
allora, attraverso il costante coinvolgimento degli enti locali, si sono
susseguite decine e decine di iniziative mirate a informare e sensibilizzare
sia i cittadini che le stesse amministrazioni operanti sul territorio, sullo
splendido ecosistema costiero molisano. La nostra costa ha uno sviluppo limitato,
solo 36 Km, e come tutti gli ambienti costieri, negli ultimi 50-60 anni, ha
subito intense trasformazioni; queste intense mutazioni nell’uso del suolo hanno
determinando la perdita della naturale funzionalità degli habitat presenti.
Per
fronteggiare tutto ciò è fortunatamente intervenuto il progetto Life
Maestrale; attraverso di esso si stanno mettendo in campo opere di divulgazione
e azioni di difesa dell’ambiente costiero in questo tratto di litorale Adriatico.
La descrizione esplicita e sintetica del progetto Life Maestrale dice
tutto: “Azioni mirate al ripristino e alla conservazione degli habitat dunali e retrodunali in Molise”.
Questi habitat, esaminati da diversi studiosi, di diversi
enti di ricerca, sono particolarmente rari e rappresentano un grande valore per
il mantenimento della biodiversità a livello nazionale ed europeo; essi
rappresentano infatti, un ecosistema che ospita specie vegetali e animali di elevato
interesse conservazionistico.
Un
progetto Life è indubbiamente uno strumento importantissimo per un territorio,
sia per le risorse economiche che per quelle umane messe in campo. L’ente
coordinatore di questo bello, ed ambizioso progetto, è il Comune di
Campomarino, al quale sono associati l’Università degli Studi del Molise, il
Centro Studi Naturalistici, il Comune di Petacciato e la nostra associazione:
Ambiente Basso Molise. Noi, nel nostro piccolo, abbiamo messo in campo diverse
e numerose attività: laboratori didattici, escursioni naturalistiche, convegni
sulla biodiversità, passeggiate e incontri. In nostro impegno è legato al
desiderio di proteggere le aree ancora incontaminate del litorale molisano in
quanto siamo convinti che progetti come questo sono in grado di far
emergere le risorse di un Molise che può offrire grandi cose in tema di turismo
ambientale.
Ma
oggi, a diversi anni ormai dall’avvio del progetto iniziale (Lontano dal
Paradiso: le Dune del Molise), se ci chiediamo che cosa è cambiato
concretamente nella gestione del litorale, facciamo davvero fatica a vedere i
frutti del grande impegno e della grande mole di lavoro profusa su più fronti.
E’
cambiata forse la modalità di pulizia delle spiagge?
E’
cambiato il tipo di strutture edilizie che spuntano sul litorale?
Sono
state eseguite opportune opere di protezione e valorizzazione delle dune e
delle specie ivi presenti?
Riteniamo
quantomeno anacronistico sentire ancora parole come quelle dette da alcuni
politici: “Progetti come questo sono in
grado di far emergere le grandi
risorse di un Molise che può offrire grandi cose in tema di turismo ambientale”
… “Si aprono nuovi scenari e si avvia un’opera di promozione dell’intera
regione e non solo del nostro mare».
Dopo
tutti questi anni di progetti, convegni, studi e ricerche siamo ancora nella
fase di far emergere?
Di
aprire nuovi scenari?
Sinceramente
siamo stanchi di parole, sicuramente dette in buona fede, ma parole! Occorre un
impegno serio da parte di tutti, ma soprattutto da parte degli enti locali;
occorrono scelte che incidano sui bilanci e sui piani paesaggistici, o il
turismo ambientale rimarrà un suono particolarmente gradevole con cui riempirsi
la bocca.
Alcune
amministrazioni hanno già l’obbligo morale di farsi carico degli errori
pregressi; in quanto, nel tempo, le aree costiere sono state quelle che più
hanno risentito della completa mancanza di adeguate politiche di sviluppo
territoriale. Nonostante tutto, i nostri volontari nello svolgere un’attività
di controllo e monitoraggio quotidiana del territorio, si trovano molto spesso
dinanzi ad episodi incresciosi dovuti alla scarsa sensibilità delle stesse
amministrazioni comunali, o da chi per loro.
La
profonda antropizzazione del territorio, la scarsa tutela del mondo naturale, fa
si che per alcune specie animali, la scelta dei territori di riproduzione
risulti spesso difficile.
E’
questo il caso del Fratino, un piccolo uccello, simbolo della nostra
associazione, che depone le uova direttamente sulla sabbia, senza alcuna
protezione ed a pochi passi dalla battigia. Appare chiaro quindi quanto le
attività antropiche possano rendere le popolazioni di Fratino estremamente
vulnerabili, fino ai limiti dell’estinzione. A seguito della continua
setacciatura meccanica, atta alla pulizia, di gran parte delle nostre spiagge
le coppie in grado di riprodursi si contano sulle dita di una mano. Per tale
ragione, la stagione riproduttiva del Fratino (marzo-luglio), si è accorciata
ed il successo riproduttivo è ormai sotto la soglia dell’estinzione. Per
proteggere questo piccolo limicolo si dovrebbe evitare, almeno su alcuni tratti
di spiaggia, la pulizia meccanica, procedendo invece con una pulitura manuale,
che non compatti eccessivamente la sabbia e che non vada a rimuovere quei
“rifiuti” naturali come tronchi, alghe, ecc. spiaggiati. La pulizia meccanica
ha un elevato impatto sull’ecosistema e bisogna inoltre considerare, che la
costanza di questo tipo di interventi sulla spiaggia giocano un ruolo fondamentale
nel profilo del litorale, compresa la formazione del sistema dunale tanto
importante ai fini della salvaguardia della costa stessa.
Sulla
base di tali considerazioni riteniamo come associazione ambientalista,
particolarmente attiva e presente sul territorio, che i comuni si facciano
carico di impegni concreti rivolti
alla tutela del territorio. Il modo più diretto potrebbe essere quello di
lasciare dei tratti di costa nei quali la pulizia dovrebbe avvenire in maniera
esclusivamente manuale. Nella aree in cui si continuerà con la pulizia meccanica
un’idea potrebbe essere quella di non avvicinarsi molto al sistema dunale.
Inoltre
chiediamo l’istituzione di un AREA
PROTETTA.
Un’area
protetta è l’unica strada seria per lo sviluppo del cosiddetto turismo di
nicchia, l’unico modo per stabilire regole univoche, chiare e condivise dalle
comunità e dai diversi operatori del settore.
Noi
stiamo lavorando da tempo per questa finalità, attendiamo azioni concrete sia
dai Comuni che dalla Regione Molise.
Lo
chiediamo qui a Campomarino perché siamo convinti che questa Amministrazione
sia matura per fare un passo cosi importante non solo per il territorio
molisano ma, soprattutto per la sua gente per continuare a dare quella
BIODIVERSITA’ che è sinonimo di tutela e salvaguardia della salute umana.
AMBIENTE
BASSO MOLISE
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