Ilva, sequestrati altri 8 miliardi ai Riva
sequestri
della GdF riguardano sia il colosso siderurgico Ilva Spa che la società Rivafire
Spa (Finanziaria Industriale Riva Emilio, proprietaria di circa l’87% di
Ilva): il provvedimento è stato disposto dal tribunale di Taranto.
Dopo il
maxisequestro della procura di Milano di tre giorni fa, sulla base
di ipotesi di reati fiscali e patrimoniali, questa volta il sequestro, firmato
dal gip Patrizia Todisco, segue
le accuse ipotizzate dai magistrati di Taranto: associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati
ambientali plurimi.
Si tratta
di uno dei più imponenti sequestri mai realizzati in Italia.
L’operazione
di questa mattina è messa in atto dalla Finanza, che sta operando in base alla legge 231
del 2001 che disciplina la responsabilitá
giuridica di impresa e che riguarda anche i reati ambientali. Per questo
motivo, proprio in base alla legge 231, non
sono a rischio le attività del siderurgico e i posti di lavoro.
Il
provvedimento di sequestro è “per equivalente”, legato alla
quantificazione dei danni ambientali prodotti dall’Ilva alla città di Taranto,
elaborata dai custodi giudiziari degli impianti dell’area a caldo del
siderurgico tarantino sotto sequestro dal 26 luglio 2012.
Così l’avvocato di Emilio Riva al Corriere
della Sera dopo il sequestro di tre giorni fa:
È
evidente che la magistratura ha un’attenzione davvero particolare per tutto
quello che riguarda lo stabilimento di Taranto e i suoi proprietari. Emilio
Riva è in condizioni di salute estremamente precarie e temo che questa serie di
provvedimenti metta in discussione la sua resistenza fisica. Sono molto
preoccupato per lui che, non dimentichiamolo, è credo l’unico caso in Italia: a
87 anni è ai domiciliari da luglio dell’anno scorso. (Fonte: ecoblog)
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