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giovedì, dicembre 16, 2010

AMBIENTE BASSO MOLISE
                                                        COMUNICATO STAMPA
 


PREMIO CITTA’ VERDE 2010



Domenica 19 dicembre 2010, alle ore 11:00, presso il palazzo Norante a Campomarino si terrà la seconda edizione del premio Città Verde.
Il premio Città Verde è un riconoscimento che viene assegnato ogni anno ad Enti  particolarmente distintesi per il loro impegno contro le discariche abusive e per le attività di tutela, bonifica e ripristino ambientale.
Ambiente Basso Molise con il progetto “lotta alle discariche abusive” si prefigge tre obbiettivi:




  • quello di sensibilizzare gli enti preposti e di aiutarli nel controllo sul territorio, ma anche intensificare una  azione preventiva volta all’analisi ed allo studio di soluzioni più rispettose dell’ambiente e dell’uomo;


  • la sensibilizzazione dei cittadini a non abbandonare i rifiuti e utilizzare gli strumenti adeguati messi a disposizione dal Comune,


  • la bonifica delle discariche con l’adozione di una serie di accorgimenti concreti per evitare che il fenomeno continui a ripetersi.



E’ innegabile come numerose discariche abusive disseminate ai margini del territorio cittadino e nelle campagne limitrofe, per la quantità e la tipologia dei rifiuti presenti, non sia il frutto della trascuratezza delle amministrazioni comunali, bensì del comportamento incivile di numerose persone (nuovi barbari) che non si sono adeguate, o nella maggior parte dei casi che non vogliono adeguarsi, alle regole civili della raccolta differenziata.
L’esistenza di queste discariche purtroppo, oltre ai danni ambientali, creano malumore e disagio in tutti quei cittadini che quotidianamente praticano la raccolta differenziata e smaltiscono i rifiuti mediante il conferimento in apposito centro autorizzato.
Il problema delle discariche abusive sta assumendo contorni allarmanti e questo fenomeno deve essere sconfitto a tutti i costi al fine di tutelare la salute umana.
Quest’anno saranno due i comuni virtuosi premiati.
li 16/12/10
                                                                                   
Il Presidente
                                                                                  Luigi Lucchese


 



martedì, dicembre 14, 2010


Ambiente Basso Molise scrive a Babbo Natale


 


Caro Babbo Natale, 

-
dopo gli ultimi avvenimenti ti chiediamo per tutti (anche per i cattivi) salute, serenità e conserva le specie vegetali, animali e paesaggi per i nostri pronipoti così come hanno fatto i nostri trisavoli;

- ridai dignità ai nostri fiumi, maltrattati e sfruttati;

- proteggi il mare del nostro pianeta blu dall’arroganza della nostra specie;

- abolisci il nucleare e l’eolico selvaggio;

- insegnaci a produrre meno rifiuti e a riciclarli tutti;

- portaci  il parco della costa molisana o almeno una riserva naturale;

- ricordati dei Bambini, soprattutto di quelli di San Giacomo degli Schiavoni che aspettano un piccolo “parco giochi” vicino al loro Parroco;

- ricordati dei nostri amici Giornalisti, soprattutto di quelli che fanno di tutto per dirci la verità;

- vorremmo un paese in cui la gentilezza fosse facoltativa, ma la buona educazione fosse obbligatoria;

- vorremmo un paese in cui gli avvocati si adoperassero perché la legge venga applicata in nome della verità, e non per vincere le cause;

- vorremmo che il dolore di chi soffre di malattie da agenti fisici e chimici in nome del solo DIO DENARO, possa essere di monito agli untori e ai loro figli;

- infine, ricordati del ns. Governatore Iorio " illuminalo" affinché ci dia un Registro Regionale dei Tumori e se non lo fa, fa in modo che non venga più eletto;

….a volte i sogni si avverano.

Grazie Babbo Natale

                                                                                           
                                                                       Ambiente Basso Molise 



 





 
 
 

lunedì, dicembre 13, 2010

AGLI AMICI DI PRIMONUMERO.IT


Lettera alla redazione di Primonumero ed all’amico Mignogna per le minacce ricevute



L'Italia, è un modello in vari campi, ma non per quanto riguarda la libertà di informazione: in questo campo l'Italia è la pecora nera d’Europa, in quanto tantissimi giornalisti sono quotidianamente minacciati.
E' evidente che un clima di intimidazione così diffuso non dovrebbe essere tollerato. Dovrebbe essere contrastato in ogni modo, perché ostacola e a volte rende impossibile il lavoro di voi Giornalisti, il vostro compito di fornire una informazione attendibile, critica, senza omissioni, particolarmente approfondita nei confronti dei personaggi pubblici.
Questo clima di intimidazione purtroppo esiste, e la paura spinge molti giornalisti a far finta di non vedere le notizie più delicate. In altre parole, li spinge a rifugiarsi nell'auto-censura. Tacendo certe notizie si evitano i rischi più  gravi, ma viene meno la funzione sociale dell'informazione che in una società democratica è essenziale, viene negato il diritto dei  cittadini di ricevere senza censura tutte le notizie di rilevante interesse generale. 
Nel nostro Paese vige la libertà di stampa e di espressione, ma di fatto è pericoloso fare inchieste e pubblicare notizie scomode, non gradite dai potenti o dai criminali.
In Italia la libertà di stampa è meno libera soprattutto nei territori in cui le mafie sono più radicate e, purtroppo, ora anche in Molise è rischioso trattare certe notizie, in particolare quelle che coinvolgono affari in corso fra criminalità, politica e mondo economico.
Notizie di rilevante interesse per i cittadini, notizie come le altre, tranne per un fatto: i protagonisti vogliono tenerle segrete perché riguardano affari che possono svolgersi solo nel buio informativo e finché non interviene qualcuno per fare rispettare la legge. Perciò questi affaristi e i loro amici criminali fanno pressioni sui giornali e sui giornalisti, lanciano avvertimenti, fanno minacce e spesso riescono nel loro intento, oscurando importanti informazioni.
Molti casi di censura violenta restano ignoti, e quando sono conosciuti i minacciati non riescono ad ottenere la solidarietà e la giustizia che dovrebbero essere scontate. 
I minacciati sono la dimostrazione vivente di un fenomeno che, dichiaratamente, non esiste, ma che in realtà è vivo e vegeto in mezzo a noi, vicino a noi.
I giornalisti minacciati così diventano invisibili, anche quelli che vivono vicino a noi, più vicino di quanto pensiamo noi, accecati dalla convinzione  che queste cose da noi non possono accadere, eppure accadono e questo ci fa sentire ancora più soli ma, noi vogliamo esservi vicini ed esprimiamo il nostro più vivo ringraziamento all’amico Mignogna e a tutta la redazione di “Primonumero”, incitandovi a continuare nella denuncia di tutto quello che può portare alla distruzione della salute umana e del nostro territorio. Continueremo a starvi vicino non solo moralmente ma anche fisicamente e tutte le volte che voi riterrete giusto chiamarci.
Noi ci saremo perché “solo insieme” riusciremo a sconfiggere “questa gente maledetta”.
Al di là delle personali e specifiche responsabilità giudiziarie che saranno definite valide o meno dagli organi inquirenti, ci saremmo aspettati telefonate, richieste di chiarimento, incitazioni per sapere se dalle indagini sono emersi motivi di divieto di utilizzare per agricoltura i terreni oggetto di sversamento  pericoloso.
Ci saremmo aspettati di leggere che si incitavano i giornalisti per sapere se i prodotti ortofrutticoli dell’area erano stati analizzati nei loro residui, ci saremmo aspettati l’incitamento ad approfondire le indagini sui terreni confinanti e sui loro prodotti ortofrutticoli.
Da Cittadini ci saremmo aspettati approfondimenti e incitamento e questo vogliamo aspettarci, il messaggio di intimidazione per bloccare questo tipo di informazione è da vigliacchi e devastatori della salute umana e ambientale……non può passare che oltre al danno dovremmo subirne, in silenzio,  anche gli effetti, perché a qualcuno può dare fastidio.
lì 13/12/10
                                                               Ambiente Basso Molise
 

domenica, dicembre 12, 2010


Rifiuti, si rischia l’emergenza nell’Agrigentino

 



AGRIGENTO. La ditta Catanzaro costruzioni, creditrice di circa 5 milioni, ha deciso di chiudere, a partire da questa mattina, i cancelli della discarica sub-comprensoriale di contrada Matarana, a Siculiana (Ag). Questa decisione, pertanto, impedirà agli autocompattatori di depositare i rifiuti. In tutti i Comuni dell’Ato Gesa Ag2 sarà vietato, per come annunciato dallo stesso ambito territoriale ottimale, il conferimento della spazzatura. L’emergenza rifiuti in provincia di Agrigento era stata scongiurata, dopo che l’amministratore unico di Gesa Ag 2, Teresa Restivo, ha garantito il pagamento di 2 milioni e 400 mila euro, a metà novembre.


Già ieri sera cassonetti traboccanti in città, nonostante il divieto a depositare l’immondizia nei contenitori. Si teme che la situazione si aggravi.
fonte:  gds.it






sabato, dicembre 11, 2010


Tensione sui rifiuti, camion incendiati thyssen, mille in corteo

 



NAPOLI — Non è finita l’emergenza rifiuti né sta per finire. Domani scadranno le due settimane che nel corso della sua ultima visita a Napoli il presidente Berlusconi aveva indicato come tempo massimo per ripulire la città, ma a terra ci sono ancora 1.700 tonnellate, e la prospettiva, dice l’assessore comunale all’Igiene urbana Paolo Giacomelli, è che le cose si complichino anche per la raccolta delle circa 1.300 tonnellate di spazzatura che i napoletani producono quotidianamente. I camion hanno difficoltà a sversare, gli impianti Stir (servizio di tritovagliatura e imballaggio dei rifiuti) stentano ad accogliere le tonnellate in più che vi sono state destinate, il trasferimento della frazione umida in Puglia che doveva cominciare martedì scorso è stato rinviato, quello nelle altre regioni disponibili ad accogliere l’immondizia di Napoli non è stato ancora nemmeno definito. Insomma, non c’è l’annunciata soluzione «stabile e duratura », e nemmeno ce n’è una precaria e provvisoria. Si fa concreta la prospettiva di un Natale con i rifiuti per le strade, e ora che non piove più c’è pure chi ricomincia a bruciare i cassonetti stracolmi. Di fatto al di là dell’aiuto nella raccolta fornito dai militari e dell’aumento di autocompattatori in circolazione grazie ai mezzi inviati da altre città non si è andati. Emeno male che i camion venuti da fuori non devono andare a sversare a Terzigno, altrimenti rischierebbero pure di essere distrutti e i sindaci delle città che li hanno offerti avrebbero di che pentirsi per la solidarietà espressa a Napoli. A Terzigno, infatti, sono ricomparsi i violenti della protesta contro le discariche nel Parco del Vesuvio. Recentemente in quella zona l’aria è di nuovo irrespirabile a causa dei miasmi provenienti dall’impianto di Cava Sari, che durante l’ultima missione di Bertolaso per risolvere l’emergenza rifiuti di Napoli era stato chiuso e bonificato, ma evidentemente non a dovere. I comitati di cittadini sono quindi tornati in piazza a manifestare civilmente, ma — come durante i giorni della protesta contro l’apertura di una seconda discarica — sono tornati anche i teppisti. Presi di mira due autocompattatori bloccati e dati alle fiamme ieri mentre tornavano da Cava Sari, e il portone di ingresso del municipio di Boscoreale, paese confinante con Terzigno, dove pure è stato appiccato un incendio subito spento da una pattuglia di agenti municipali. Ai sindaci della zona i manifestanti chiedono di ripristinare le ordinanze che vietano il passaggio dei camion della spazzatura, in modo da impedire che raggiungano la discarica. I provvedimenti furono adottati nelle scorse settimane ma vennero ritirati quando la Procura di Nola, competente in quella parte della zona vesuviana, aprì una indagine a carico degli amministratori locali in cui si ipotizzava il reato di interruzione di pubblico servizio.


fonte: newsinter.it