Ecco qui un paio di verità che non piaceranno ai sostenitori del ritorno al nucleare che si affanneranno a confutare. La prima verità riguarda la quantità di energia necessaria all’Italia. Scrivono Raffaele Pirozzi e Giuseppe Biasco:i dati che citiamo in questo articolo provengono direttamente dalla fonte delle rilevazioni statistiche di Terna. Da queste tabelle si rileva che: l’Italia ha centrali per una potenza installata pari a 101 GigaWatt (dati 2009). I consumi oscillano tra 18 GW di notte e 52 GW di giorno. Il massimo picco di è avvenuto nel 2007, quando sono stati erogati 57 GW di energia elettrica. In Italia si produce, attualmente, una quantità di energia quasi doppia rispetto alle richieste.
Perché dunque si chiedono i due autori, e questa è la seconda verità, l’Italia importa energia elettrica prodotta da centrali nucleari francesi? (cavallo di battaglia di molti pro-nuke convinti).
Perché in Francia la produzione di energia elettrica avviene soprattutto tramite centrali nucleari, che per la loro struttura, non possono essere accese e spente a seconda della richiesta. Quindi di notte in Francia c’è un eccesso di produzione di energia elettrica che se non ceduta determinerebbe un sovraccarico della rete elettrica che potrebbe determinare gravi inconvenienti. La Francia allora la vende sottocosto ai Paesi confinanti, tra cui l’Italia. Di notte, quando la produzione di energia elettrica costa di più, l’Italia riduce fortemente la produzione di elettricità e l’acquista a basso costo dalla Francia che non può fare altrettanto e non può farne a meno. Di giorno succede il contrario e l’Italia, che come abbiamo visto ha un notevole surplus di potenza installata, esporta energia elettrica in Francia, guadagnandoci molto bene. La Francia, proprio per il massiccio ricorso alla energia nucleare, ha un sistema di produzione di energia elettrica poco flessibile, che produce scorie da smaltire a costi molto elevati, con un inquinamento dei territori molto pericoloso.
fonte: coblog.it
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