DOPO IL NAUFRAGIO DELLA COSTA CONCORDIA:
PROBLEMI AMBIENTALI, SCARICHI E RIFIUTI DELLE NAVI DA CROCIERA
Il disastroso naufragio della Costa Concordia sugli scogli dell’Isola del Giglio ha messo sotto i riflettori dell’opinione pubblica mondiale la questione della sicurezza delle navi da crociera ma anche i problemi ambientali che queste attività del turismo massificato “di lusso” comportano, come le emissioni in atmosfera e gli scarichi di rifiuti e sanitari.
Secondo il “Cruise ship white paper” dell’Environmental protection agency Usa (Epa), che risale al 2000, quando ancora i “mostri” come il Concordia erano ancora pochi, tra il 1993 e il 1998 le navi da crociera sono state coinvolte in 87 casi confermati di scarichi illegali, soprattutto sversamenti accidentali di carburante, olio pesante o sostanze simili.
Inoltre, altri 17 incidenti presunti sono stati segnalati in Paesi in cui era stata segnalata la presenza di navi da crociera statunitensi (non bisogna dimenticare che anche la Costa fa parte della multinazionale Usa Carnival), ma dato che gli incidenti erano avvenuti fuori delle acque territoriali degli Usa o perché la competenza non poteva essere chiaramente accertata, non sono stati analizzar ti nel libro bianco dell’Agenzia ambientale statunitense.
Di che tipo di scarichi di rifiuti si tratta? All’Epa è stato chiesto proprio di rivedere e studiare questo con diverse petizioni e i punti più problematici sono risultati:
Acque nere: Una media nave da crociera produce più 210.000 galloni di liquami (un gallone corrisponde a 3,79 litri) durante una settimana di crociera.
Acque grigie: (doccia, lavabo, acqua e cambusa): Una nave da crociera media ne produce fino a un milione di galloni alla settimana. Negli Usa (e in quasi tutti i Pesi del mondo) l’attuale normativa federale non limita gli scarichi delle acque grigie, tranne nei Grandi Laghi, e secondo l’Epa le acque grigie possono comportare impatti ambientali come quelli di una fognatura o anche maggiori.Rifiuti pericolosi (rifiuti da lavaggio a secco, laboratori fotografici, vernici, prodotti chimici e di manutenzione, ecc)
Rifiuti solidi: (rifiuti alimentari, plastica, carta, legno, cartone, lattine, vetro, ecc)
Secondo uno studio Epa del 2008, le navi da crociera inceneriscono tra il 75% e l’ 85% della spazzatura che producono, contribuendo all’inquinamento atmosferico delle comunità costiere e sul mare. «Esse inoltre hanno rilasciano ceneri e fanghi di depurazione, un miscuglio di tossine concentrate sul fondo degli impianti di trattamento dei rifiuti, nell’oceano» dice l’Epa.
Sostanze come nutrienti, metalli, ammoniaca, rifiuti farmaceutici, detergenti chimici e detergenti finiscono nelle profondità dell’ambiente marino, anche a causa «Di sistemi di depurazione che o non funzionano come dovrebbero o che non sono in grado di rimuovere tali sostanze», come dimostrato da test fatti nello Stato di Washington e in Alaska., le interviste con i funzionari statali, studi Epa e le informazioni fornite dall’Olympic Coast National Marine Sanctuary.
In molte aree degli Usa è legale scaricare le acque reflue non trattate a più di tre miglia dalla costa, quindi le navi scaricano praticamente tutte a 4 miglia.
Acqua di sentina con oli: Una media nave da crociera ne può produrre fino a 25.000 galloni in una crociera di una settimana.
Emissioni in atmosfera: Come dimostra anche la tragedia del Giglio, le navi da crociera consumano carburante molto denso e a buon mercato, il che continuerà fino a quando non entreranno in funzione quest’anno i nuovi standard internazionali dei carburanti. Uno studio del 2005 di WashPIRG, un public interest advocacy group di Washington, stima che una nave da 3.000 passeggeri, quindi più piccola della Costa Concordia, produca in un solo giorno un inquinamento atmosferico equivalente ad oltre 12.000 auto.
Cifre che fanno capire cosa ci possa essere, oltre le 2.300 tonnellate di combustibile pesante, in rifiuti ed inquinanti dentro la Costa Concordia.
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