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domenica, marzo 31, 2013
sabato, marzo 30, 2013
SALGONO A 87 I DELFINI MORTI
Continua la
moria di delfini sulle spiagge toscane: un esemplare della specie 'stenella',
della lunghezza di circa 1,70
metri, si e' spiaggiato sulle coste dell'isola d'Elba
(Livorno). La carcassa, in avanzato stato di decomposizione, e' stata rinvenuta
questa mattina, sulla spiaggia di Madonna delle Grazie nel Comune di
Capoliveri, dalla proprietaria di un ristorante vicino al mare.
Con questo
salgono a 87, da gennaio scorso, i casi di corpi di delfini della specie
stenella striata (stenella coeruleoalba) trovati fra la Sicilia e la Toscana e
su cui sono in corso accertamenti disposti dal ministero dell'Ambiente.
La donna ha
immediatamente ha contattato la polizia municipale di Capoliveri, che ha poi
provveduto ad informare la Capitaneria di porto di Portoferraio. Subito sono
state attivate tutte le procedure previste per rimuovere la carcassa e sono
stati informati gli organi di competenza. Un altro delfino morto era stato
ritrovato due giorni fa a Marina di Donoratico.
Martedi' invece
una balenottera è stata trovata morta sulla spiaggia di Rosignano Solvay
(Livorno): è il primo caso di 'spiaggiamento' di un esemplare di balenottera
comune (balenoptera physalus) da inizio anno. L'esame della carcassa, molto
degradata, non ha permesso di chiarire il motivo della morte del grande
animale. Lo spiega il ministero dell'Ambiente in una nota.
Per i delfini
spiaggiati la causa più probabile della moria sembra ancora un'infezione da
morbillo. I casi prima del ritrovamento sulle spiagge dell'Elba sono in Sicilia
a Milazzo e in Sardegna a Cala Reale (Porto Torres). Mercoledì a Rosignano una
squadra del Cert coordinata dal professor Sandro Mazzariol, dell'Università di
Padova, ha compiuto le prime rilevazioni. L'animale è una balenottera femmina
lunga 16,4 metri
e pesante 15 tonnellate. Purtroppo, si legge nella nota, le condizioni di
conservazione del corpo dell'animale, molto degradato, hanno reso impossibile
ogni accertamento sulle cause di morte, e in particolare non hanno permesso di
campionare i tessuti necessari a effettuare indagini microscopiche e
microbiologiche. Si sta tuttavia tentando la ricerca molecolare di morbillo e
di toxoplasmosi (toxoplasma gondii).
La balena aveva
alcune coste fratturate. Con tecniche di ricerca di emboli lipidici si cercherà
di capire se queste fratture siano precedenti alla morte, tuttavia i
ricercatori del Cert ritengono che con molta probabilità le costole siano state
spezzate dagli urti della carcassa spinta dalle ondate contro la riva. Il caso
della balenottera si aggiunge all'elenco dei numerosi cetacei ritrovati morti
da inizio anno, precisamente 7 esemplari di tursiope (tursiops truncatus), un
esemplare di globicefalo (globicephala melas), che rappresenta di per sé
un'anomalia (risale infatti al 2007
l'ultimo spiaggiamento accertato), 1 esemplare di grampo
(grampus griseus), per il quale bisogna attendere i risultati degli esami
poiché si tratta di un ritrovamento inusuale per un animale che solitamente
vive ad altissime profondità, e 83 esemplari di stenella striata (stenella coeruleoalba).
venerdì, marzo 29, 2013
FARFALLE
FARFALLE, IL 60% È SCOMPARSO
NEGLI ULTIMI 20 ANNI:
SI PARLA DI RISCHIO ESTINZIONE
Secondo l'Agenzia Ambientale Europea negli ultimi
20 anni è scomparso il 60% delle farfalle mentre un quarto degli insetti
sarebbe a rischio estinzione.
In un
convegno organizzato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca
ambientale (Ispra) la Commissione europea ha proposto al Comitato
permanente Ue per la catena alimentare di sospendere
l’uso di alcune sostanze utilizzate in campo agricolo: a partire dal
2013 e per due anni l’Europa propone di sospendere l’uso dei neonicotinoidi
(clothianidin, imidacloprid e thiametoxam) come concianti e granulari su mais,
colza, girasole e cotone, responsabili secondo recenti studi anche della morìa
di api che sta attanagliando l’Europa.
L’uso di
tali sostanze è tuttavia consentito per altre colture: ciò farebbe persistere
nel terreno una gran quantità di queste molecole. Oltre ad agire negativamente
sulle api infatti, i neonicotinoidi avrebbero un impatto devastante anche sulle
splendide farfalle e metterebbero a rischio la sopravvivenza di questi insetti
variopinti.
Un
problema non unicamente europeo: il National
Geographic infatti ha dato notizia, pochi mesi fa, di un censimento
nell’habitat della farfalla nella Riserva della
Biosfera della Farfalla Monarca in Messico: i ricercatori hanno
scoperto che gli insetti occupano il 59% di territorio in meno rispetto
all’anno precedente, che è anche l’area più ristretta da vent’anni a
questa parte.
La
carenza delle piante di euforbia, di cui si nutrono gli insetti più
giovani, e le estreme fluttuazioni climatiche che comprendono temperature molto
basse e forti precipitazioni sarebbero le cause principe di questo declino.
La
sopravvivenza delle farfalle potrebbe durare molto poco, complice anche i cambiamenti
climatici; la siccità, gli inverni rigidi, le ondate di calore e le
tempeste quasi tropicali che colpiscono sempre più spesso l’emisfero nord del
pianeta sono letali per le larve delle farfalle.
Il legame
con il caso-api, come ci ha
spiegato il nostro Davide Mazzocco, è evidente: i neonicotinoidi
per questi insetti sono un veleno devastante: la posizione sempre più
restrittiva verso la quale la Commissione Europea si sta orientando rende
evidente la criticità del problema.
(Fonte Ecoblog)
giovedì, marzo 28, 2013
OTTO NUOVI CUCCIOLI NEL PARCO D'ABRUZZO, UN
BUON INIZIO
Il censimento delle femmine d'orso con
piccoli intrapreso alcuni giorni fa dal Parco nazionale d’Abruzzo nell’ambito
del progetto Life Arctos ha portato ai primi, entusiasmanti risultati: sono ben
otto i cuccioli – accompagnati da quattro femmine – nati quest'anno nell'area
protetta. Un ottimo segnale se si pensa che nel 2011, anno particolarmente
sfortunato, nacquero solo 3 piccoli. Il progetto, a ogni modo, è solo
all'inizio e la speranza è che presto il numero degli orsetti possa salire. Per
esempio, potrebbero presto diventare undici se venisse confermato
l'avvistamento di tre cuccioli sui rilievi delle Mainarde, tra le province di
Frosinone e Isernia. Oltre 40 persone fra guardie di sorveglianza, operatori
dell'area protetta e volontari, stanno partecipando al censimento coordinate
dall’Ente Parco e dal Dipartimento di Biologia dell'Università “La Sapienza” di
Roma in un'operazione che ricalca una tecnica di appostamento e rilevazione già
sperimentata negli Stati Uniti studiata appositamente per non disturbare gli
orsi, animali molto sensibili alle interferenze dell'uomo. Sebbene la
notizia sia stata accolta con ottimismo e faccia sperare in una ripresa della
popolazione, gli esperti ricordano che le femmine non partoriscono ogni anno e,
pertanto, quello in corso potrebbe essere "solo" un anno
particolarmente fortunato. I cinquanta orsi del Parco d'Abruzzo, infatti,
devono ancora difendersi da molteplici rischi, fra cui gli impatti accidentali
con le automobili, i veleni dispersi e il bracconaggio. Un connubio di cause
che negli ultimi dieci anni hanno provocato la morte di ventiquattro
esemplari. Il presidente e commissario del Parco d’Abruzzo, Giuseppe
Rossi, per aiutare un'ampliamento della popolazione, chiede un ampliamento
della zona di riserva integrale oltre a un controllo più attento del turismo al
fine di minimizzare il disturbo ai plantigradi. Una proposta che Rossi rivolge
alle autorità è di posticipare di un mese la caccia al cinghiale nelle zone
confinanti con l'area protetta per lasciare tranquilli gli orsi, che nel mese
di ottobre mangiano abbondantemente per accumulare le riserve di grasso che gli
permetteranno di sopravvivere durante il letargo. (fonte: Natura)
mercoledì, marzo 27, 2013
ORA DELLA TERRA
Earth
Hour 1,3 miliardi al buio
per la salute del nostro pianeta
per la salute del nostro pianeta
E' stata scandita a tutte le latitudini l''Ora
della Terra per l'impegno contro il surriscaldamento globale. Dalle 20:30 alle
21:30 locali, in 150 Paesi le principali attrazioni sono state spente per
partecipare alla catena di Sant'Antonio mondiale organizzata dal Fondo mondiale
per la natura
(ansa)
ROMA - Il via è stato dato come
sempre, dall'Australia. Poi, pian piano, si è passati da tutte le laritudini.
Il Wwf ha spento le luci per il bene dell'ambiente: è "L'Ora della Terra -
Earth hour", e in tutto il mondo alcuni dei luoghi più simbolici sono
rimasti al buio per un'ora, dalle 20,30, e a seconda dei fusi orari hanno
disegnato una grande 'ola' contro i cambiamenti climatici e il riscaldamento
globale. Molti i monumenti coinvolti nel mondo: dalla cupola di San Pietro a
Roma all'Empire State Building a New York, alla porta di Brandeburgo a Berlino,
al Cremlino a Mosca, alla torre Eiffel a Parigi, alla Table Mountain di Città
del Capo e alle cascate del Niagara.
I Paesi coinvolti sono stati oltre 150: tra questi, per la prima volta Palestina, Tunisia, Galapagos, Suriname, Guyana Francese, St.Helena e Rwanda. In Italia l'appuntamento, con il megainterruttore del Wwf, c'è stato a piazza di Spagna alle 19. Nel nostro Paese poi si sono spente le luci in più di 280 comuni. Tra i monumenti storici, il David di Michelangelo a Firenze (ma anche Palazzo Vecchio, Ponte Vecchio, Palazzo Strozzi), la basilica di San Francesco ad Assisi, i portici palatini di Torino, la Torre di Pisa, la mole Antonelliana, l'Arena di Verona, Piazza del Plebiscito a Napoli, Piazza Maggiore a Bologna, le mura di Lucca, la Fontana Maggiore di Perugia, a Milano la Scala e Castello Sforzesco si accenderanno di candele. (Fonte: La Repubblica.it)
I Paesi coinvolti sono stati oltre 150: tra questi, per la prima volta Palestina, Tunisia, Galapagos, Suriname, Guyana Francese, St.Helena e Rwanda. In Italia l'appuntamento, con il megainterruttore del Wwf, c'è stato a piazza di Spagna alle 19. Nel nostro Paese poi si sono spente le luci in più di 280 comuni. Tra i monumenti storici, il David di Michelangelo a Firenze (ma anche Palazzo Vecchio, Ponte Vecchio, Palazzo Strozzi), la basilica di San Francesco ad Assisi, i portici palatini di Torino, la Torre di Pisa, la mole Antonelliana, l'Arena di Verona, Piazza del Plebiscito a Napoli, Piazza Maggiore a Bologna, le mura di Lucca, la Fontana Maggiore di Perugia, a Milano la Scala e Castello Sforzesco si accenderanno di candele. (Fonte: La Repubblica.it)
martedì, marzo 26, 2013
MOLISE
UCCISO UN
ALTRO LUPO.
Colpito
da un proiettile nel Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise
Uno
splendido esemplare di lupo è stato rinvenuto la sera di sabato 23 dagli
agenti della Forestale e dalle guardie del Parco, dietro segnalazione di un
cittadino, lungo la strada che conduce a S. Michele a Foce, in comune di Castel
S. Vincenzo, versante molisano del Parco, nell'area contigua.
Il lupo,
all'esame del servizio veterinario del Parco, di età apparente di 3-4 anni e
del peso di 30 kg, in perfette condizioni fisiche, presenta un buco
trapassante a livello del costato, tipico di un colpo di arma da fuoco, con cui
è stato ucciso.
Continua
così quello che è ormai chiaramente individuabile come un vero e proprio
assalto al Parco attraverso questi brutali atti di bracconaggio, di cui
ne sta facendo le spese il lupo, oggetto di queste attenzioni
delinquenziali, specie negli ultimi mesi, anche in altre aree protette
italiane. Ma sono il nostro Parco e le sue aree contigue oggetto di particolare
"attenzione" da parte di bracconieri e delinquenti. Colpire il nostro
Parco, verosimilmente non è casuale, in considerazione dell'amplificazione
che la notizia ha sui mezzi di informazione, così da veicolare queste
azioni brutali frutto anche di un involuzione culturale che caratterizza questi
nostri tempi di crisi.
L'Ente
Parco, già dai precedenti casi di abbattimento di lupi dei mesi scorsi,
sta cercando di coinvolgere in questa situazione tutte le altre istituzioni
interessate e le diverse forze dell'ordine perché lo affianchino nel controllo
del territorio e nel fare rispettare le norme e i regolamenti di tutela
dell'area protetta, anche per ambiti riguardanti altre attività impattanti e/o
abusive, allo scopo di rompere un incredibile "accerchiamento",
contro il quale, da solo, nonostante l'impegno continuo dei suoi servizi,
potrebbe non riuscire a spuntarla. (Fonte Greenreport)
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