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martedì, aprile 30, 2013

OGM



Italia chiede a Ue sospensione urgente per mais Ogm


L'Italia ha chiesto alla Commissione europea la sospensione d'urgenza per il mais geneticamente modificato. Lo comunica il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, commentando la richiesta inviata dal ministro Balduzzi alla Commissione europea in merito al'autorizzazione alla messa in coltura di sementi del mais Ogm della Monsanto Mon810 in Italia e nel resto dell'Ue. «Il ministero della Salute ha dato seguito alla nostra richiesta e al dossier predisposto dal Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra), chiedendo alla Commissione europea la sospensione d'urgenza dell'autorizzazione alla messa in coltura di sementi di mais Mon810 in Italia e nel resto dell'Unione europea», dice la nota ministeriale, affinché l'Ue effettui una nuova valutazione completa del Mon810 alla luce delle ultime linee guida, definisca adeguate misure di gestione che dovrebbero essere rese obbligatorie per tutti gli utilizzatori di tali Ogm e nel frattempo sospenda urgentemente l'autorizzazione alla messa in coltura di sementi di mais Mon810 in Italia e nell'Ue».
OPINIONE NEGATIVA - «Quando parliamo della possibilità di coltivare Ogm in Italia, dobbiamo tenere ben presente», ha proseguito il ministro, «che l'opinione pubblica, i consumatori e le stesse rappresentanze degli agricoltori hanno espresso una posizione negativa sulla questione. Abbiamo il dovere di essere particolarmente rigorosi, a tutela dei consumatori e degli agricoltori italiani». «Prendo anche atto con grande soddisfazione del mutato atteggiamento del ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, sugli organismi geneticamente modificati. Questo ci consentirà», ha spiegato Catania, «di proseguire con maggiore forza nella direzione che era stata già intrapresa, collaborando con tutte le istituzioni e le rappresentanze politiche e sociali, allo scopo di salvaguardare l'identità e la ricchezza che sono alla base del successo dell'agroalimentare italiano».



lunedì, aprile 29, 2013

PESTICIDI



Non solo api, i pesticidi killer
fanno strage anche di uccelli

Mettere fuori legge i neonicotinoidi
I pesticidi in agricoltura, e in particolare i neonicotinoidi, sono responsabili non solo del forte calo delle api in Europa e in Nord America, ma stanno mettendo a rischio anche le popolazioni di uccelli impollinatori. È l'allarme lanciato da un rapporto di Greenpeace, «Api in declino-Le minacce agli insetti impollinatori e all'agricoltura europea», che promuove anche la campagne europea Salviamo le api.

IMPOLLINATORI - L'abnorme utilizzo di pesticidi in tutto il mondo sta portando alla rovina intere popolazioni di impollinatori. Un nuovo studio commissionato dall’American Bird Conservancy ha valutato più in profondità l'impatto dei pesticidi neonicotinoidi sulla catena alimentare e le sue conclusioni sono sconcertanti sugli effetti di questi pesticidi: «Persistenza, solubilità, tossicità e mobilità dei pesticidi costituiscono una minaccia unica, in particolare per gli ecosistemi acquatici, dove il deflusso agricolo può causare danni permanenti alle popolazioni acquatiche di invertebrati e di tutti gli organismi che dipendono da loro per il cibo», dice lo studio.

CONSEGUENZE - «Le evidenze scientifiche sulle conseguenze dei pesticidi più dannosi per le api sono chiare», dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura sostenibile di Greenpeace. «Non possiamo permetterci di perdere le api e il resto degli impollinatori naturali: l'Italia e gli altri Paesi europei devono agire per vietare queste sostanze killer». 

UCCELLI A RISCHIO - Il rapporto, inoltre, sostiene che l'Environmental Protection Agency americana (Epa) ha ignorato le prove di tossicità per gli uccelli e i piccoli mammiferi, creature note per mangiare i semi appena piantati, anche quelli pieni di pesticidi, soprattutto imidacloprid, clothianidin, thiamethoxam e acetamiprid. Il rapporto individua l’imidacloprid come altamente tossico per gli uccelli, rilevando che un solo chicco di mais trattato può uccidere piccoli uccelli e far ammalare quelli grandi. Più allarmanti ancora sono i dettagli sugli scarichi agricoli con contaminazione degli ambienti acquatici, spesso circondate da appezzamenti di terreni coltivati. 

NEONICOTINOIDI - I neonicotinoidi, che agiscono sul sistema nervoso centrale, possono persistere nel suolo per fino a due anni e sono altamente solubili in acqua. Tra le raccomandazioni dell’American Bird Conservancy c’è il divieto di utilizzare i neonicotinoidi come trattamento delle sementi e sospendere tutte le domande di neonicotinoidi in attesa della revisione indipendente dell'impatto sugli uccelli, invertebrati acquatici e altri animali selvatici. Secondo Greenpeace i governi europei devono sostenere il divieto dei tre neonicotinoidi come proposto dalla Commissione europea lo scorso 15 marzo; approvare adeguati piani d'azione a livello europeo per vietare tutti i pesticidi dannosi per le api e gli altri impollinatori; aumentare i finanziamenti per ricerca, sviluppo e applicazione di pratiche agricole ecologiche.




domenica, aprile 28, 2013

PROFUMO













OSCAR DELL'AMBIENTE



Il Goldman Prize a Rossano Ercolini, fondatore del movimento «Rifiuti Zero»: da 15 anni non vinceva un italiano

«Sono sotto choc. Sapevo che il mio lavoro era conosciuto e seguito da molti, ma non pensavo che lo fosse anche a livello internazionale». Rossano Ercolini, 58 anni, fondatore del movimento «Rifiuti Zero», stenta ancora crederci. Perché vincere il «Goldman Environmental Prize 2013», conosciuto come il «Nobel dell'ecologia», non è cosa da tutti. Lui ci è riuscito lunedì. Erano 15 anni che il riconoscimento non veniva assegnato a un italiano (l'ultima fu Anna Giordano, nel 1998): un premio importante anche in denaro - 150 mila dollari - che rappresenta ad oggi la più grande somma corrisposta per l’attivismo ambientale di base.
IMPEGNO AMBIENTALE - Maestro elementare a Capannori, in provincia di Lucca, l'impegno verde di Ercolini parte oltre quarant'anni fa, negli anni Settanta, quando per la prima volta vennero resi noti i piani per la costruzione di un inceneritore vicino alla scuola dove lavorava. Anni dopo, nel 1994, i progetti di costruire due inceneritori a Lucca, sua città natale, lo convinsero a impegnarsi in prima linea per affrontare il problema dei rifiuti. Ma nel «curriculum» di Ercolini c'è soprattutto «Rifiuti Zero», associazione da lui fondata, che ha portato negli ultimi anni ben 117 Comuni italiani a chiudere i propri inceneritori e a convertirsi al riciclo dei rifiuti. Nel 2011, riuscì a convincere anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ad aderire al protocollo internazionale Rifiuti Zero. Un impegno che è stato raccontato nel volume «Zero Rifiuti» (Altreconomia) e in «Rifiuti Zero, una rivoluzione in corso» (Dissensi Edizioni ).


sabato, aprile 27, 2013

TARTARUGHE




Arriva dalla Cina la nuova tendenza che fa rabbrividire il mondo del web e gli amanti degli animali: tartarughe brasiliane vive usate come portachiavi e sigillate all’interno di piccole bustine colme di un liquido colorato, tanto strette che i poveri animali non riescono nemmeno a muoversi all’interno.
Lo dimostrano i vari video postati su YouTube ed il tam tam di proteste scatenato su social e blog: in Cina i mercanti ambulanti mostrano con macabro orgoglio ai potenziali clienti le tartarughe così maltrattate, promettendo che il liquido colorato all’interno della bustina permetterà all’animale di sopravvivere alcuni mesi.
E se già la notizia di per sè crea indignazione si rimane ancora più stupiti leggendo “le istruzioni” sull’”utilizzo” degli animali quando diventano cadaveri, secondo quanto consigliato, alla morte dell’animale è possibile inserire il portachiavi nel microonde per 15 minuti per poterlo degustare.
La legislatura cinese non considera questa “produzione” di portachiavi come un abuso sugli animali ed è per questo che Mary Peng, co-fondatore del Centro Internazionale per i servizi veterinari, si sta battendo con forza affinché ne venga vietata la vendita, assieme alla sua voce si è unito anche il coro delle associazioni animaliste del paese con lo scopo di porre fine a queste nuove forme di business che vedono come vittime gli animali.
(Fonte: Ambiente Quotidiano)

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=UU1XGXMELyw