abm
mercoledì, novembre 27, 2013
domenica, novembre 24, 2013
sabato, novembre 23, 2013
venerdì, novembre 22, 2013
PROGETTO GRAN MANZE
AMBIENTE BASSO
MOLISE
Via Alpigiano,
10
86034
GUGLIONESI
In merito al progetto
Gran Manze, Ambiente Basso Molise intende comunicare quanto segue:
non è la prima volta che Termoli e il
basso Molise sono interessati da mega progetti di milioni di euro sulla carta
proposti da società con capitale sociale di €. 10.000,00 (diecimila), ( EFFEVENTI srl docet).
Oggi i proponenti del GRAN MANZE SRL
con capitale sociale di 10.000,00 euro ( di cui ricordiamo che GRANAROLO è solo uno dei componenti con
quota del 10%) propongono un
progetto talmente grande, unico in Italia, secondo in Europa e ce lo propongono
in modo molto semplice dicendo:
NOI PRODUTTORI DI LATTE DI ALTA QUALITA’ (naturalmente
tutti di fuori regione)
Vogliamo esternalizzare (regalandole al Molise) le fasi
economicamente meno redditizie per le nostre aziende di produttori di latte e
cioè:
1)
le fasi di alimentazione delle
vitelline;
2)
premorienza, ritardo della crescita,
incenerimento carcasse;
3)
riduzione costi di terapie per
ingravidamento, terapie con farmaci fisiologicamente eliminati con feci e urine
su un terreno non ancora impregnato da deiezioni, liberando i nostri terreni
dal carico di deiezioni non più sostenibile;
4)
abbassare il carico di azoto organico e
nitrati nei terreni e nelle acque delle nostre aziende;
5)
possibilità di destinare l’area delle
nostre aziende, liberate dalla presenza delle piccole vitelle, ai capi in
lattazione grandi produttori di latte e dunque capi, questi sì, altamente remunerativi per le
nostre attività;
6)
risparmiare sulla bassomanovalanza degli
operai addetti alla pulizia delle deiezioni e servizi veterinari;
7)
Noi produttori di latte di alta qualità, tutti di fuori regione, vi regaliamo 2,90€/gg per ogni giovane manza parcheggiata in Molise.
VOI
MOLISE:
1)
indicateci
dove volete realizzare questo nostro eccezionale progetto, a noi società Gran Manze da 10.000,00 euro di capitale
sociale, va bene qualsiasi posto infatti, non abbiamo fatto nessuno studio di
valutazione di incidenza e impatto ambientale del nostro progetto contestualizzato;
2)
informatevi
voi sulla PUZZA e la sua direzione perché per noi è un fattore secondario, in
quanto si sa… il vento gira;
3)
le deiezioni
saranno raccolte e, in attesa di compostaggio dovete pazientare, non sarà
un compost biologico di qualità, in quanto
proveniente da stalla, ma poco importa;
4)
le
percolazioni e relativo inquinamento del sottosuolo, acqua e terreni limitrofi
è compresa nei 2,90€/gg, per ogni giovane manza parcheggiata in Molise e poi
con il tempo chissà si potrà anche bonificare…. bilancio
permettendo;
5)
la variazione
del microclima locale legato alla forte produzione di gas metano e ossido di
azoto (responsabile di effetto serra), l’ammoniaca rilascia dal letame e dai
liquami con conseguente fenomeno di piogge acide, sono problemi che noi produttori
di latte di fuori regione non affronteremo nelle nostre aree ma, lasciamo a voi
Molise la tecnologia per monitorarle e contrastarle;
6)
il transito di
oltre 14 tir al giorno per le varie movimentazioni (anche del letame) nel
vostro territorio è poca cosa rispetto ad un bel bicchiere di latte di alta
qualità.
Ora ci chiediamo:
ma se è una iniziativa talmente
all’avanguardia perché solo il Molise è la regione da sacrificare?
Ma i finanziamenti europei che si
otterranno dove rimarranno se non nei territori degli operatori finanziari?
E al Molise, al basso Molise e a Termoli
cosa rimarrà?
Ve lo diciamo noi: PUZZA e INQUINAMENTO.
li 22/11/2013
giovedì, novembre 21, 2013
sabato, novembre 16, 2013
giovedì, novembre 14, 2013
martedì, novembre 12, 2013
giovedì, novembre 07, 2013
SACCHETTI PLASTICA
SACCHETTI
DI PLASTICA, LA COMMISSIONE UE SEGUE L’ESEMPIO ITALIANO E LIVIETA
In Italia ormai non abbiamo
più questo problema, ma le borsine di plastica leggere, troppo spesso
utilizzate una volta sola, anche da noi continuano a resistere nell’ambiente e
rischiano di restaci centinaia di anni, spesso sotto forma di microparticelle i
cui effetti dannosi sono noti, soprattutto per l’ambiente marino. Oggi la
Commissione europea ha adottato una proposta di legge che obbliga gli Stati
membri a ridurre l’uso delle borse di plastica in materiale leggero e spiega
che «Come farlo saranno gli Stati a deciderlo: facendole pagare, stabilendo
obiettivi nazionali di riduzione, vietandole a determinate condizioni oppure in
altri modi che riterranno più adatti».
La proposta è stata
modulata sull’esempio di vari Stati membri e scaturisce dall’invito dei
ministri per l’Ambiente dell’Ue alla Commissione di valutare il margine
d’intervento dell’Unione su questo fronte, intervento peraltro ampiamente
caldeggiato dai cittadini, come si è potuto ricavare dalla vasta consultazione
pubblica che ha preceduto l’elaborazione del testo.
Le ragioni per le quali i
sacchetti di plastica sono diventati un vero e proprio flagello non stanno
certo nel materiale dai quali sono composti, ma nello sfrenato consumismo di
cui sono diventati il simbolo e nel mancato riutilizzo, recupero e riciclo, ma
la realtà che questi sacchetti che hanno rappresentato per un certo periodo la
“modernità” sono oggi l’esempio di un utilizzo obsoleto delle plastiche. Come
spiega la stessa Commissione Ue, «Le caratteristiche che hanno decretato il
successo commerciale delle borse di plastica — ovvero il peso contenuto e la
resistenza al degrado — hanno anche contribuito alla loro ampia diffusione
nell’ambiente. Questi prodotti sfuggono ai flussi di gestione dei rifiuti e si
accumulano nell’ambiente, dove possono resistere per centinaia di anni,
soprattutto sotto forma di rifiuti marini. I rifiuti marini sono considerati
sempre più un grave problema di portata mondiale, una minaccia per gli
ecosistemi marini, i pesci e gli uccelli. È comprovato che i mari europei sono
il ricettacolo di grandi quantità di rifiuti». Il commissario Ue all’ambiente
Janez Potočnik, Commissario per l’Ambiente, ha spiegato: «Ci siamo mossi per
risolvere un gravissimo problema ambientale che è sotto gli occhi di tutti. Ogni
anno in Europa sono più di 8 miliardi le borse di plastica che si trasformano
in immondizia, con pesanti danni per l’ambiente. Alcuni Stati membri sono già
riusciti a limitare di molto il loro uso e se altri facessero altrettanto il
consumo in tutta l’Unione europea potrebbe addirittura ridursi dell’80%».
(Fonte: informambiente.it)
domenica, novembre 03, 2013
sabato, novembre 02, 2013
COMUNICATO STAMPA
RISPETTO PER L’AMBIENTE, RACCOLTA
DIFFERENZIATA E TUTELA DELLA SALUTE
(discariche abusive con eternit nella zona
industriale di Termoli)
Nella zona industriale di Termoli sono stati
rinvenuti numerosi pannelli di eternit contenenti fibre di amianto.
Nello specifico occorre evidenziare che le fibre di amianto, cosi come rinvenute, sparse sul suolo e frammentate, costituiscono un sostanziale pericolo per la salute umana.
Nello specifico occorre evidenziare che le fibre di amianto, cosi come rinvenute, sparse sul suolo e frammentate, costituiscono un sostanziale pericolo per la salute umana.
ABM ha già provveduto ad avvisare il
Sindaco di Termoli con email e appena riapriranno gli uffici comunali,
consegnerà materialmente la richiesta di bonifica del sito inquinato.
Nell’area in questione erano inoltre
presenti altre tipologie di rifiuti, tra i quali pneumatici, pezzi di auto, legno,
vetro, giocattoli, plastica, scarti dell’edilizia e altro materiale.
Sono state individuate, sempre nella
stessa zona, numerose micro discariche contenenti principalmente materiali di
risulta da attività edile.
Accade, quindi, che chi ha da smaltire
lastre in eternit, materiale edile o mobili in disuso e non ha nessuna voglia
di seguire le procedure previste dalla legge, utilizza queste aree come
discarica.
A giudicare dal materiale di risulta che
c’è all’interno di queste campagne non si direbbe che i trasgressori siano solo
privati cittadini. L’abbandono di materiale di certo avviene anche da parte di
operai di ditte edili e altri soggetti che manovrano rifiuti speciali. Oltre
agli elettrodomestici, ai mobili, sacchetti di oggetti in plastica, infatti, ci
sono pneumatici e batterie di auto.
Di tutto di più e sempre in aumento.
Altro che rispetto per l’ambiente,
raccolta differenziata e tutela della salute.
Tra cittadini indisciplinati e pigri,
istituzioni assenti, organi di controllo che non controllano, le campagne più
nascoste del basso Molise si stanno trasformando sempre più in discariche a
cielo aperto.
Peggio è quando l’abbandono
indiscriminato di rifiuti speciali, tossici e dannosi per l’ambiente riguarda i
terreni dislocati vicino i corsi d’acqua e i luoghi di lavoro (come la zona
industriale di Termoli) già martoriati dalle polveri sottili e quant’altro.
li 02 novembre 2013
Il Presidente
Luigi
Lucchese
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