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mercoledì, gennaio 28, 2015

COMUNICATO STAMPA

IL TORRENTE SINARCA E IL CARDELLINO GIALLO

Nei giorni scorsi, dopo l’esondazione del torrente Sinarca, sono state attribuite  delle responsabilità ad un fantomatico “cardellino giallo” che vive nella parte finale del torrente e questo ha fatto si che i lavori di manutenzione non venissero effettuati.
NULLA DI PIU’ FALSO!
Quello che è stato raccontato in questi giorni, del  fantomatico “cardellino giallo”, è una cosa assurda.  
In primis il Sinarca non è incluso in nessuna zps o sic o iba; in secondo non esiste nessun cardellino giallo! Al massimo possiamo pensare alla ballerina gialla, ma non è una specie che merita particolare protezione perchè abbastanza comune.
Il torrente Sinarca non è sito natura 2000 né area protetta. La manutenzione non viene effettuata per altri motivi e quella che viene fatta non tiene conto degli eventi di piena e dei ritorni di questi eventi. 
Mancano aree golenali e le famigerate vasche di esondazione. Anche se non cementificate le sponde sono ormai come un canale arginato. È normale che l'acqua se sale dal fondo fino al culmine degli argini, quando fuoriesce ha una energia potenziale elevata. Normale fisica che si studia al biennio e alle medie.
Se continuano ad arare sin sull'alveo è più che normale che il torrente provochi danni, inoltre si permettono di costruire anche negli alvei dei fiumi o nelle sue vicinanze.
Tornando al famigerato “cardellino giallo”, fosse almeno una specie acquatica ci potrebbe anche essere un motivo ostativo…. ma che scusa è?    
OGNUNO SI PRENDA LE PROPRIE RESPONSABILITÀ.
li 28 gennaio 2015
  Il Presidente

Luigi Lucchese






lunedì, gennaio 19, 2015

COMUNICATO STAMPA

DISSESTO IDROGEOLOGICO: LA NOSTRA TERRA
Si è tenuto il 17 gennaio u.s. l’incontro di chiusura del progetto di interesse regionale MAP 2014 sul tema del dissesto idrogeologico finalizzato alla situazione reale dei fiumi Biferno e Sinarca.
Responsabile del progetto è stato l’ing. Pasquale Marcantonio il quale si è avvalso dei volontari di ABM e Protezione Civile di Campomarino per realizzare il progetto.
Obiettivo del progetto è adeguare lo sviluppo territoriale alle mappe di rischio per evitare la costruzione nelle aree a rischio di strutture residenziali o produttive. Ridare spazio alla natura restituendo al territorio lo spazio necessario per i corsi d’acqua per permettere una esondazione diffusa ma controllata, creare delle “fasce di pertinenza fluviale”.
Le unità operative coinvolte, hanno organizzato anche l’incontro informativo/formativo delle attività svolte, a cui hanno partecipato il Vice Presidente della regione Molise Michele Petraroia, il dirigente della Protezione Civile Molise Dott. Di Pilla, il geologo Marcello Di Stefano e il Vice Sindaco di Guglionesi Del Peschio Gianfranco.
E’ stato illustrato il lavoro svolto dai Volontari che ha riguardato, più nel dettaglio, l’elaborazione di una cartografia dei punti critici dei due fiumi contornato da foto e filmati, e le possibili mitigazioni e gli interventi da fare per prevenire inondazioni e dissesto del territorio.
Il nostro territorio - specifica Marcantonio - è reso ancora più fragile dall’azione intensiva dell’uomo che interviene massicciamente con sbancamenti per nuovi impianti antropici. Bisogna avere cura del territorio attuando una manutenzione ordinaria che deve prevedere interventi mirati e localizzati che siano realmente utili e rispettosi degli aspetti ambientali e poi, bisogna rafforzare le attività di controllo e monitoraggio del territorio per contrastare illegalità come le captazioni abusive di acque, l’estrazione illegale di inerti e l’abusivismo edilizio.
Se a questo aggiungiamo l’incuria dei boschi e i cambiamenti climatici che portano sempre più spesso ad avere a che fare con le cosiddette “bombe d’acqua”, il pericolo per chi abita quelle zone diventa una certezza. Il Vice Presidente della regione Molise, oltre a elogiare gli organizzatori per l’utilità concreta dell’iniziativa, ha auspicato che possa terminare la prassi dell’abbandono e del non rispetto per il territorio che contribuisce al fenomeno del dissesto idrogeologico, formulando infine una proposta: utilizzare in questi contesti, attraverso progetti mirati, le persone impegnate nel servizio civile, così come i cassa integrati e gli stranieri giunti con i progetti di accoglienza.
Bisogna voltare pagina - afferma il Presidente di ABM -  bisogna prendere coscienza del fatto che il nostro territorio è al 98% pericoloso, è necessario modificare le politiche per il territorio.
Occorre risolvere i problemi cercando soluzioni concrete e dando a queste soluzioni una immediata applicazione, senza rinviare come è stato fatto fino ad oggi. In Molise ci sono quasi 22000 frane e questo deve far riflettere sulla pericolosità del nostro territorio.
Altro dato di fatto e che i fiumi studiati nel progetto si trovano nell’abbandono più assoluto.
Un doveroso ringraziamento và all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).
li 19 gennaio 2015

                                                                                                            Il Presidente
                                                                                                          Luigi Lucchese




giovedì, gennaio 15, 2015

COMUNICATO STAMPA

DISSESTO IDROGEOLOGICO
(se ne parla in un incontro informativo/formativo a Guglionesi)

Bombe d'acqua, cambiamenti climatici, o cemento selvaggio? Sono ben 6.600 i comuni in Italia in cui sono presenti aree a rischio idrogeologico, oltre sei milioni di cittadini vivono in aree a rischio.   Quali azioni per preservare il territorio? Quali interventi sono più efficaci contro il dissesto? 
Serve un cambio di rotta radicale in un paese ad enorme rischio come il nostro.
Da anni si sta chiedendo che la gestione di queste emergenze e la prevenzione sia effettuata cambiando l'approccio culturale e tecnologico.
Le persone che usano a vario titolo il territorio devono farlo con consapevolezza, ad esempio, tecniche agricole scorrette, come l'aratura in profondità o il sovra pascolo possono esacerbare i dissesti.  
L'ingegneria naturalistica in moltissimi casi può risolvere situazioni rischiose senza provocare ulteriori danni ambientali, come accade frequentemente in Italia con sconsiderati lavori di “pulizia” dei letti dei fiumi che alla fine peggiorano anche i rischi.
Non si fermano intanto i tentativi per costruire in aree in cui il rischio è ormai accertato. 
Lo stesso vale per l'occupazione del suolo: i piani regolatori di tutti i comuni molisani continuano a contenere previsioni edificatorie del tutto insostenibili.
Se ne parlerà   il 17 gennaio 2015 alle ore 17,15 presso la sala convegni della Casa del Fanciullo a Guglionesi, e se ne parlerà con tutti i protagonisti della vita civile, politica, istituzionale, che si occupano di dissesto idrogeologico. L’incontro rientra nei progetti di microazioni partecipate realizzate dai Centri di Servizio del Molise ed è organizzato da ABM e Protezione Civile di Campomarino.
li 15 gennaio 2015
 Il Presidente

Luigi Lucchese


venerdì, gennaio 09, 2015

ANELLIDI

 Litorale Nord Termoli : - altezza residence Pollice- stamani sulla battigia si osservavano parecchi (  ne abbiamo contati 70 in 100 metri di spiaggia) Spinculus nudus morti;  in compagnia di questi resti un polpo e una cicala.
 Sulle cause non possiamo fare ipotesi nè è giusto farle. 
Un numero così elevato di questi anellidi morti, tanto appetiti da numerose specie ittiche, non li avevamo mai visti.