abm
sabato, gennaio 31, 2015
mercoledì, gennaio 28, 2015
COMUNICATO STAMPA
IL TORRENTE SINARCA E IL CARDELLINO GIALLO
Nei giorni
scorsi, dopo l’esondazione del torrente Sinarca, sono state attribuite delle responsabilità ad un fantomatico
“cardellino giallo” che vive nella parte finale del torrente e questo ha fatto
si che i lavori di manutenzione non venissero effettuati.
NULLA DI PIU’
FALSO!
Quello che è
stato raccontato in questi giorni, del
fantomatico “cardellino giallo”, è una cosa assurda.
In primis il
Sinarca non è incluso in nessuna zps o sic o iba; in secondo non esiste nessun
cardellino giallo! Al massimo possiamo pensare alla ballerina gialla, ma non è
una specie che merita particolare protezione perchè abbastanza comune.
Il torrente
Sinarca non è sito natura 2000 né area protetta. La manutenzione non viene
effettuata per altri motivi e quella che viene fatta non tiene conto degli
eventi di piena e dei ritorni di questi eventi.
Mancano aree
golenali e le famigerate vasche di esondazione. Anche se non cementificate le
sponde sono ormai come un canale arginato. È normale che l'acqua se sale dal
fondo fino al culmine degli argini, quando fuoriesce ha una energia potenziale
elevata. Normale fisica che si studia al biennio e alle medie.
Se continuano ad
arare sin sull'alveo è più che normale che il torrente provochi danni, inoltre
si permettono di costruire anche negli alvei dei fiumi o nelle sue vicinanze.
Tornando al
famigerato “cardellino giallo”, fosse almeno una specie acquatica ci potrebbe
anche essere un motivo ostativo…. ma che scusa è?
OGNUNO SI PRENDA LE PROPRIE RESPONSABILITÀ.
li 28 gennaio
2015
Il Presidente
Luigi Lucchese
sabato, gennaio 24, 2015
giovedì, gennaio 22, 2015
martedì, gennaio 20, 2015
lunedì, gennaio 19, 2015
COMUNICATO STAMPA
DISSESTO
IDROGEOLOGICO: LA NOSTRA TERRA
Si
è tenuto il 17 gennaio u.s. l’incontro di chiusura del progetto di interesse
regionale MAP 2014 sul tema del dissesto idrogeologico finalizzato alla
situazione reale dei fiumi Biferno e Sinarca.
Responsabile
del progetto è stato l’ing. Pasquale Marcantonio il quale si è avvalso dei
volontari di ABM e Protezione Civile di Campomarino per realizzare il progetto.
Obiettivo
del progetto è adeguare lo sviluppo territoriale alle mappe di rischio per
evitare la costruzione nelle aree a rischio di strutture residenziali o
produttive. Ridare spazio alla natura restituendo al territorio lo spazio
necessario per i corsi d’acqua per permettere una esondazione diffusa ma
controllata, creare delle “fasce di pertinenza fluviale”.
Le
unità operative coinvolte, hanno organizzato anche l’incontro
informativo/formativo delle attività svolte, a cui hanno partecipato il Vice
Presidente della regione Molise Michele Petraroia, il dirigente della
Protezione Civile Molise Dott. Di Pilla, il geologo Marcello Di Stefano e il
Vice Sindaco di Guglionesi Del Peschio Gianfranco.
E’
stato illustrato il lavoro svolto dai Volontari che ha riguardato, più nel
dettaglio, l’elaborazione di una cartografia dei punti critici dei due fiumi
contornato da foto e filmati, e le possibili mitigazioni e gli interventi da
fare per prevenire inondazioni e dissesto del territorio.
Il
nostro territorio - specifica Marcantonio - è reso ancora più fragile dall’azione
intensiva dell’uomo che interviene massicciamente con sbancamenti per nuovi
impianti antropici. Bisogna avere cura del territorio attuando una manutenzione
ordinaria che deve prevedere interventi mirati e localizzati che siano
realmente utili e rispettosi degli aspetti ambientali e poi, bisogna rafforzare
le attività di controllo e monitoraggio del territorio per contrastare
illegalità come le captazioni abusive di acque, l’estrazione illegale di inerti
e l’abusivismo edilizio.
Se a questo aggiungiamo l’incuria dei
boschi e i cambiamenti climatici che portano sempre più spesso ad avere a che
fare con le cosiddette “bombe d’acqua”, il pericolo per chi abita quelle zone
diventa una certezza. Il Vice Presidente
della regione Molise, oltre a elogiare gli organizzatori per l’utilità concreta
dell’iniziativa, ha auspicato che possa terminare la prassi dell’abbandono e
del non rispetto per il territorio che contribuisce al fenomeno del dissesto idrogeologico,
formulando infine una proposta: utilizzare
in questi contesti, attraverso progetti mirati, le
persone impegnate nel servizio civile, così come i cassa integrati e gli
stranieri giunti con i progetti di accoglienza.
Bisogna voltare
pagina - afferma il Presidente di ABM -
bisogna prendere coscienza del fatto che il nostro territorio è al 98%
pericoloso, è necessario modificare le politiche per
il territorio.
Occorre risolvere
i problemi cercando soluzioni concrete e dando a queste soluzioni una
immediata applicazione, senza rinviare come è stato fatto fino ad oggi. In Molise ci sono
quasi 22000 frane e questo deve far riflettere sulla pericolosità del nostro
territorio.
Altro
dato di fatto e che i fiumi studiati nel progetto si trovano nell’abbandono più
assoluto.
Un
doveroso ringraziamento và all’Istituto
Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).
li
19 gennaio 2015
Il Presidente
Luigi
Lucchese
domenica, gennaio 18, 2015
giovedì, gennaio 15, 2015
COMUNICATO STAMPA
DISSESTO IDROGEOLOGICO
(se ne parla in un
incontro informativo/formativo a Guglionesi)
Bombe d'acqua, cambiamenti climatici, o
cemento selvaggio? Sono ben 6.600 i comuni in Italia in cui sono presenti aree
a rischio idrogeologico, oltre sei milioni di cittadini vivono in aree a
rischio. Quali azioni per preservare il
territorio? Quali interventi sono più efficaci contro il dissesto?
Serve un cambio di rotta radicale in un
paese ad enorme rischio come il nostro.
Da anni si sta chiedendo che la gestione di queste emergenze e la
prevenzione sia effettuata cambiando l'approccio culturale e tecnologico.
Le persone che usano a vario titolo il
territorio devono farlo con consapevolezza, ad esempio, tecniche agricole
scorrette, come l'aratura in profondità o il sovra pascolo possono esacerbare i
dissesti.
L'ingegneria naturalistica in moltissimi
casi può risolvere situazioni rischiose senza provocare ulteriori danni
ambientali, come accade frequentemente in Italia con sconsiderati lavori di “pulizia”
dei letti dei fiumi che alla fine peggiorano anche i rischi.
Non si fermano intanto i tentativi per
costruire in aree in cui il rischio è ormai accertato.
Lo stesso vale per l'occupazione del
suolo: i piani regolatori di tutti i comuni molisani continuano a contenere
previsioni edificatorie del tutto insostenibili.
Se ne parlerà il 17 gennaio 2015 alle ore 17,15 presso la
sala convegni della Casa del Fanciullo a Guglionesi, e se ne parlerà con tutti
i protagonisti della vita civile, politica, istituzionale, che si occupano di
dissesto idrogeologico. L’incontro rientra nei progetti di microazioni
partecipate realizzate dai Centri di Servizio del Molise ed è organizzato da
ABM e Protezione Civile di Campomarino.
li 15 gennaio 2015
Il Presidente
Luigi
Lucchese
sabato, gennaio 10, 2015
venerdì, gennaio 09, 2015
ANELLIDI
Litorale
Nord Termoli : - altezza residence Pollice- stamani sulla battigia si
osservavano parecchi ( ne abbiamo
contati 70 in 100 metri di spiaggia) Spinculus nudus morti; in compagnia
di questi resti un polpo e una cicala.
Sulle cause non possiamo fare ipotesi nè è giusto farle.
Un numero così elevato di questi
anellidi morti, tanto appetiti da numerose specie ittiche, non li avevamo mai
visti.
domenica, gennaio 04, 2015
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