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lunedì, aprile 15, 2013

NO TRIVELLE




TRIVELLE: 20 MILA CONTRO OMBRINA,
IL PIU' GRANDE CORTEO DEGLI ULTIMI ANNI

di Arianna Iannotti

PESCARA - Sfilano in circa 20 mila, riempiono il centro di Pescara con oltre 2 chilometri di corteo, tra striscioni, musica, cori ed esortazioni ai passanti a unirsi alla protesta: tutti in massa contro Ombrina Mare.
Si tratta della più grande manifestazione che l'Abruzzo ricordi negli ultimi anni. Gli organizzatori si dicono più che soddisfatti. “È una mobilitazione straordinaria - dice Luciano Di Tizio, presidente regionale del Wwf - che ha assunto il carattere di una vera e propria sollevazione pacifica contro la deriva petrolifera. Ma ora vogliamo che le istituzioni rispettino gli impegni presi e riportino immediatamente il blocco a 12 miglia, evitando tutte le attività di estrazione e di ricerca sugli idrocarburi”.
Molti gli esponenti della politica e delle istituzioni presenti. C'erano, fra gli altri, gli onorevoli Fabrizio Di Stefano (Popolo della libertà), Giovanni Legnini (Partito democratico), Gianni Melilla (Sinistra ecologia libertà) e Gianluca Vacca (Movimento 5 stelle), i consiglieri regionali Riccardo Chiavaroli ed Emilio Nasuti del Pdl, Maurizio Acerbo di Rifondazione, Franco Caramanico di Sel, Walter Caporale dei Verdi e Lucrezio Paolini dell'Italia dei valori.
Tanti, inoltre, i sindaci con la fascia tricolore sulle spalle e anche i due presidenti delle Province di Chieti e Pescara, Enrico Di Giuseppantonio e Guerino Testa. Ha aderito anche la Regione, ma il presidente Gianni Chiodi non c'era, anche se sulla sua pagina Facebook ha scritto: "Sta riuscendo bene la manifestazione di Pescara, per una volta l'Abruzzo unito".
La partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni della provincia teatina è stata la più numerosa, visto che il progetto della piattaforma petrolifera Ombrina 2 interessa la costa al largo dei comuni di Fossacesia (Chieti), San Vito Chietino (Chieti) e Rocca San Giovanni (Chieti).
“Mi auguro di non dover vedere mai questa struttura a largo di Rocca San Giovanni - ha detto il primo cittadino Giovanni Di Rito - è un progetto scellerato che andrebbe a vanificare tutti i risultati ottenuti in termini di qualità delle acque e tutela dell'ambiente, attestati dall'aver ottenuto, unico comune in Abruzzo, le 4 vele di Legambiente”.
“Cominciammo nel 2008 la battaglia contro questa scelleratezza - ha ricordato il sindaco di San Vito, Rocco Catenaro - che danneggia fortemente la nostra economia, sia dal punto di vista turistico che da quello agroalimentare”.
“Siamo pronti a utilizzare anche i cannoni contro questo progetto - avverte il sindaco di Fossacesia Fausto Stante - che non porta benefici ma solo danni”.
“Si dice che l'ambientalismo sia un tema caro solo alla sinistra - commenta il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia (Pdl) - con il nostro fattivo aiuto alla riuscita della manifestazione, abbiamo dimostrato che non è così e che siamo sempre in prima linea, sia nella battaglia contro l'inquinamento elettromagnetico, come nel caso delle antenne di San Silvestro, sia in quella contro l'inquinamento atmosferico, come dimostra la vicenda del cementificio, sia in questo caso”.
“Non mi iscrivo tra quelli che dicono no a prescindere nei confronti di nuovi insediamenti produttivi che creano sviluppo e posti di lavoro - ha detto il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa - credo che occorra prima analizzare ogni singolo caso. E in questo caso tutti gli elementi che sono venuti fuori sono di natura negativa”.
“Questa riuscitissima e partecipatissima manifestazione - ha aggiunto il presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio, che a un certo punto si è anche impossessato della bicicletta di un giornalista - è la testimonianza tangibile della bontà delle tante battaglie fatte per contrastare l'insediamento di Ombrina Mare e non solo. L'Abruzzo ha già dato alla causa petrolifera. Adesso occorre puntare sul turismo, volano della ripresa economica, soprattutto per quanto riguarda i giovani”.
È polemico, invece, il commento del consigliere regionale dei Verdi Walter Caporale che ha approfittato dell'appuntamento per fare volantinaggio distribuendo la risoluzione urgente da lui presentata per una moratoria delle estrazioni di idrocarburi: “La manifestazione di oggi è la più grande mai realizzata in Abruzzo - ha detto - peccato che si sia dimostrata anche una fiera dell'ipocrisia. Perché hanno sfilato anche i responsabili politici dell'inquinamento e della petrolizzazione in Abruzzo. Pdl in primis”.
Ma oltre agli esponenti politici e ai gonfaloni dei tanti comuni aderenti, compresi quelli dell'entroterra abruzzese, occorre sottolineare che la maggior parte del corteo era animata dalla cosiddetta società civile: associazioni, sindacati, rappresentanti di aree protette, movimenti e comitati. C'era inoltre tanta gente che non apparteneva a niente, famiglie in bicicletta arrivate semplicemente per dire no a mbrina.
“Il nostro fondatore Baden Powell - ha detto Fabrizio Talone, del gruppo scout Lanciano 1 - ci ha esortato a lasciare il mondo un po' meglio di come l'abbiamo trovato. Ecco perché noi degli Scout e dell'Agesci siamo venuti qui oggi”.
“Noi siamo stati il primo comitato a sorgere nel 2007 contro il Centro Oli - spiega il francavillese Nicola Lorito, membro del comitato Natura Verde - oggi non potevamo non essere qui contro Ombrina”.
Ci sono anche gli studenti di Lanciano (Chieti) che qualche giorno fa hanno organizzato flash mob e cortei contro le trivelle: “Attorno a questa battaglia - spiega uno di loro, Raffaele Spadano - stiamo cercando di organizzare un collettivo studentesco che sinora ha risposto benissimo”.
Sfilano pure le bandiere del comitato 3.32 dell'Aquila. “Sappiamo come operano le istituzioni e siamo abbastanza disillusi - dice Marco, un membro del comitato - crediamo che bisogna manifestare per fare informazione dal basso e arginare in questo modo le favole che ci propinano le istituzioni, perciò per noi è importante essere venuti qui dall'Aquila”.
C'è anche una rappresentanza della Valle Peligna. “Il problema di Ombrina non ci vede solo solidali - spiega Mario Pizzola, portavoce dei comitati cittadini per Sulmona (L'Aquila) - perché il problema ci interessa e ci tocca da vicino, visto che oltre il 50 per cento del territorio abruzzese è interessato da attività di ricerca, estrazione e stoccaggio di idrocarburi. Noi, per esempio, ci stiamo battendo da 5 anni per impedire la realizzazione di un grande metanodotto che passa all'interno della regione e contro la centrale di spinta e compressione della Snam”.
Dopo essere partita intorno poco dopo le 15.30 dalla Madonnina e aver girato in corso Vittorio Emanuele e corso Umberto per poi tornare sul lungomare Matteotti, il corteo, verso le 18.30 è arrivato allo Stadio del Mare.
Qui, sul palco allestito sulla spiaggia, hanno preso la parola Antonio Onorati, “contadino laureato in economia” com'è stato presentato, Valerio Rossi Albertini, fisico del Cnr, e l'attore Domenico Galasso del gruppo “Artisti per il Matta”, che ha letto un documento condiviso da tutti gli organizzatori. Poi i microfoni sono stati ceduti alla musica di Anemamè e C.U.B.A Cabbal.
Ventimila ‘no’ a trivelle, piattaforme e petroliere nell’Adriatico
Cronaca | pubblicato sabato 13 aprile alle 20.39 | nessun commento
di Filippo Marfisi
E’ finita davanti alla Nave di Cascella, con i remi che l’artista ha immaginato spingessero quell’imbarcazione sul mare, quell’Adriatico oggi minacciato dalle ricerche minerarie. Le compagnie vanno a caccia di petrolio e di gas nell’Adriatico, dimenticando che questo è un mare già malandato, bisogno di attenzioni e di cure. Guai
Il lungo corteo si snoda per le vie di Pescara

se accadesse il contrario. In ventimila, probabilmente di più hanno sfilato per Pescara per dire no ai progetti presenti e futuri che minacciano la costa abruzzese. E non solo. Ventimila, forse più, per le strade del capoluogo adriatico, tanti altri che da settimane navigano sulla rete per contrastare quei piani. Un’intera regione che si mobilita, anche quello montano.
Gli organizzatori sono soddisfatti. Non è sfuggito che i numeri del corteo – uno dei più importanti per adesione degli ultimi anni in Abruzzo – sono tali perché venuti dai movimenti ambientalisti, civici, dall’adesione spontanea della gente.
Partiti dal porto canale di Pescara, ferito da tempo nel suo orgoglio e nella sua vocazione marinara, bambini, donne, anziani, ambientalisti, politici, sindacalisti, hanno raggiunto il centro di Pescara e poi si sono diretti sul tratto di spiaggia che separa l’Adriatico dalla Nave di Cascella.
Un ‘no’ deciso, forte e del quale non si può tener conto anche quando, come in questi casi, la competenza supera quella degli enti locali.
E‘ la voce della gente e bisogna ascoltarla.
©2011 AbruzzoQuotidiano.it
La Signora Isabella di Rocca San Giovanni


LA MANIFESTAZIONE
L’Abruzzo contro Ombrina: «siamo 40 mila»
Serpentone lungo 800 metri sfila per la città: «ora decidiamo noi»


PESCARA. Una presenza così massiccia non se l’aspettavano nemmeno gli organizzatori che già alla vigilia avevano dati numeri record: oltre 260 associazioni aderenti, 47 comuni, una ventina di partiti politici (praticamente tutti).
Seimila manifestanti, avevano annunciato ieri. Alle 15.30 di oggi, però, è stato chiaro a tutti che quella stima era al ribasso. «Siamo 40 mila», hanno detto i promotori alla fine dell'evento. Per la questura 12 mila.
Di sicuro sono arrivati in città il doppio dei pullman previsti, raccontano gli organizzatori. Sono stati parcheggiati nell’area di risulta poi i manifestanti hanno percorso corso Umberto e il lungomare per dirigersi alla Madonnina, luogo di ritrovo.
La protesta si è trasformata in un vero e proprio pomeriggio di festa, con tantissimi giovani, bambini, musica, ciclisti, amministratori pubblici, trampolieri, gente con tamburi, trombe e fischietti, gruppi folkloristici con costumi tradizionali, persone con il volto dipinto d’azzurro «questo è il mare». Assente il governatore Chiodi e gli esponenti della sua giunta. Tra la folla anche l’ex sindaco di Pescara, Luciano D’Alfonso.
Ad aprire il corteo, lungo oltre 800 metri, c’erano Wwf e Legambiente con un lungo striscione: «no trivelle in Abruzzo, né in mare né sulla terra».
Tantissimi i cartelli esposti dai manifestanti: «riprendiamoci il futuro», «basta col ricatto lavoro- salute», «ce l’abbiamo già la trivella d’Abruzzo» con foto della pornostar Rocco Siffredi annessa. E poi ancora «non vogliamo essere espropriati come gli indiani», «Medoil+ Clini+ Passera+ Chiodi =disastro ambientale», «le lobby inquinano la Regione complice», «no al petrolio sì ai trabocchi», «giù le mani dal mare, ora decidiamo noi», «Ombrina mai».
In prima fila tanti bambini che per tutto il pomeriggio hanno gridato a squarciagola «vogliamo il mare azzurro». Poi tanti sindaci e gonfaloni di una quarantina di comuni (in testa c’era quello dell’amministrazione di L’Aquila) della costa e dell’entroterra che credono fortemente in questa battaglia contro i petrolieri.
Prima che il corteo si muovesse è arrivata davanti al porto di Pescara anche la Goletta verde di Legambiente. Gli attivisti sono arrivati sulla spiaggia con un gommone per issare in mare striscioni anti petrolio.
Presenti anche i rappresentanti del comitato 3.32 dell’aquilano, ed esponenti del no Tav. La manifestazione, assolutamente pacifica che non ha fatto registrare intoppi (se non alcuni rallentamenti) ha attraversato la zona del lungofiume per poi passare davanti alla sede della Provincia e del Comune. Il serpentone si è immesso lungo corso vittorio Emanuele tra la curiosità dei pescaresi in giro per un pomeriggio di shopping. Deviazione su corso Umberto, passaggio su via nicola Fabrizi per poi rispuntare sul lungomare, allo Stadio del Mare.
La folla si è radunata sulla spiaggia. I manifesti sono stati adagiati sulla sabbia, gli organizzatori hanno preso la parola e ribadito la ferma volontà di fermare la deriva petrolifera. Nessun esponente politico ha preso la parola, così come era stato deciso. E’ la battaglia di tutti. Dopo questa manifestazione la certezza è che l’Abruzzo è compatto e non vuole che il proprio territorio venga sciupato in alcun modo e che gli abruzzesi sono pronti a scendere in strada per difendere quello che è loro.
Tra la folla c’era anche l'assessore all'Ambiente della Regione Molise, Vittorino Facciolla, («non potevamo non essere qui). «E' dal 2011 che chiedo l'istituzione del parco della Costa teatina e da quella data la Regione Abruzzo si è opposta con forza alla perimetrazione», ha commentato invece il deputato del Pd, Giovanni Legnini, «se Febbo è la punta di diamante di questo no del centrodestra, Chiodi non si può nascondere dietro di lui».
«Ombrina mare non si farà», ha assicurato invece il deputato pescarese del Movimento 5 Stelle, Gianluca Vacca. «Ci sono tante di quelle cose che non vanno che è tutto sballato. Se solo per quanto riguarda le perforazioni in Adriatico abbiamo scoperto tutte queste magagne da parte del Ministero per l'Ambiente e per le Attività produttive, figuriamoci per tutte le altre in Italia».

Alessandra Lotti
13/04/2013 - 20:14
PESCARA. Ecco i volti della manifestazione: amministratori pubblici, cittadini comuni, ambientalisti, giovani: sono loro che sabato pomeriggio hanno dato vita al corteo che ha sfilato per le vie della città.
Decine di pullman sono giunti da tutta la regione per sostenere la battaglia anti petrolio.
Ad aprire il corteo molti bambini delle scuole elementari con i loro striscioni. Non potevano mancare gli esponenti delle associazioni ambientaliste che tanto hanno fatto in questi mesi.
Foto di Alessandro Biancardi e Alessandra Lotti
13/04/2013 - 20:27
Sabato 13 Aprile 2013 20:30 daniele galli Generale - Redazione 1024 letture

Pescara. Oltre diecimila in marcia per scandire un solo slogan: no Ombrina, si parco. Imponente la marcia dei No Oil, che oggi pomeriggio ha fatto strabordare il centro del capoluogo adriatico di persone. Un evento che Cityrumors Web Tv ha documentato con un ampio servizio.
La stima è al ribasso: diecimila persone, 260 associazioni provenienti dall’intera Regione, con i rinforzi del movimento ecologista giunti da tutta Italia nel capoluogo adriatico per marciare e protestare contro il progetto Ombrina Mare. La piattaforma petrolifera della compagnia inglese Medoil minaccia, con il benestare del ministero all’Ambiente, di piazzarsi a pochi chilometri al largo della Costa dei trabocchi, territorio del costituendo parco nazionale della Costa Teatina.
E allora Pescara diventa capitale italiana del No Oil. Con loro una folta carovana bipartisan di esponenti politici, di amministratori comunali e regionali, accompagnati anche dalla benedizione delle arcidiocesi. Un lunghissimo corteo ha attraversato il cuore della città per concludersi sulla spiaggia di piazza Primo Maggio. Su di un palco con il mare per sfondo: un orizzonte azzurro e libero da giganti di acciaio. Con la speranza che rimarrà così a lungo.
La Web Tv di CityRumors ha seguito tutta la manifestazione e approfondito tutta la controversa vicenda legata a Ombrina Mare con un ampio servizio che verrà mandato in onda, on line su www.cityrumors.it, da domenica sera.
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·                   No al petrolio in Adriatico, migliaia in corteo a Pescara: gli striscioni
·         Sono almeno 20 mila gli abruzzesi arrivati a Pescara per partecipare alla manifestazione "No Petrolio" organizzata contro il progetto ’Ombrina Mare" che prevede la realizzazione di una piattaforma al largo della ’Costa dei Trabocchì, in provincia di Chieti. Una protesta pressochè unanime: in piazza circa 180 soggetti, tra associazioni, sindacati e movimenti, 47 Comuni, 17 organizzazioni politiche, Provincia di Chieti, Regione Abruzzo, 3 diocesi, 3 parchi nazionali, un parco regionale e 7 riserve regionali. Tra le associazioni di categoria figurano Cna, Confcommercio e Confesercenti, mentre Confindustria è favorevole al progetto (foto Ylenia Gifuni, Lorenzo Dolce, Adamo Di Loreto e Twitter) Il liveblog
·         sabato 13.04.2013

·         No petrolio, 40mila in corteo a Pescara.

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