Inchiesta/Ecco come ci stanno avvelenando, viaggio
all’interno del depuratore del Liscione tra condizioni igieniche scadenti e
personale inadeguato
MICHELE
MIGNOGNA
Condizioni
igieniche del tutto scadenti, personale senza nessuna specializzazione alla
manipolazione delle sostanze chimiche, montagne di soldi pubblici buttati al
vento in appalti e servizi del tutto inesistenti,
ecco in che condizioni versa il depuratore della Diga del Liscione, l’invaso
dal quale i comuni del basso Molise, oltre 110.000 abitanti, prelevano acqua
che i buontemponi di Molise Acque definiscono potabile.
Il
nostro viaggio raccapricciante è stato fatto non molto tempo fa proprio
all’interno dell’impianto di depurazione delle acque della diga del Liscione a
valle dell’invaso, e la prima cosa che si nota è la
sciatteria e le condizioni igieniche in cui versa, materiale gettato alla
rinfusa dove capita, bidoni con il cloro alla mercè di tutti, impianto
elettrico talmente precario che non si riesce a capire come possa ancora
funzionare.Il personale in servizio in questo impianto inoltre, non ha nessuna
qualifica, dico nessuna, per poter manipolare le sostanze chimiche utilizzate nel processo di
potabilizzazione, si fa come dire, a naso, o se preferite a orecchio. Nelle
foto è possibile anche vedere che i bidoni che contengono il cloro e il
biossido hanno un tubicino che va direttamente nelle vasche, chi fa i dosaggi?
Chi controlla che le quantità siano giuste? Soprattutto chi garantisce che la
depurazione viene fatta rispettando i parametri sanitari? E poi ruggine ovunque, scale
arrugginite che arrivano fin dentro le vasche che contengono l’acqua che
utilizziamo in basso Molise, pareti scrostate, vasche di decantazione piene di fango
molto strano sia nell’odore sia nella consistenza e pensare che non molto tempo fa
l’ente ha investito un bel po’ di soldini proprio per la ristrutturazione
dell’impianto, ma se le condizioni oggi sono queste, non oso nemmeno pensare a
come potevano essere prima dei lavori. La cosa che più di tutte deve farci riflettere
è che il personale che dosa ogni giorno il cloro nelle vasche non ha nessuna
specializzazione, infatti, a Molise Acque non risulta in
organico né un chimico, tanto meno un biologo, per ovviare a
queste mancanze da alcuni anni Molise Acque ha dato in appalto i
“servizi chimici” alla Ecogreen di Campobasso, solo che Molise Acque deve fornirle
sedi, materiali, mentre la Ecogreen fornisce solo le analisi, ma non quelle più
complesse, per intenderci, se Molise Acque utilizzasse il laboratorio del COSIB,
risparmierebbe e avrebbe analisi migliori, ma soprattutto avrebbe tutte le
tipologie di analisi.
Il
personale utilizzato per trattare chimicamente l’acqua è quasi tutto personale
interinale, che lavora senza sistemi di protezione
e senza formazione, insomma vengono buttati nell’arena e fanno
quel che possono, il tutto sotto gli occhi di tutti. In
questo modo si sta procedendo al sistematico avvelenamento di migliaia di
cittadini in tutto il basso Molise, tutti sanno nessuno
interviene a partire dagli enti preposti al controllo, ASREM, NAS e ARPA.
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