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martedì, febbraio 02, 2016

Inchiesta/Ecco come ci stanno avvelenando, viaggio all’interno del depuratore del Liscione tra condizioni igieniche scadenti e personale inadeguato

MICHELE MIGNOGNA
Condizioni igieniche del tutto scadenti, personale senza nessuna specializzazione alla manipolazione delle sostanze chimiche, montagne di soldi pubblici buttati al vento in appalti e servizi del tutto inesistenti, ecco in che condizioni versa il depuratore della Diga del Liscione, l’invaso dal quale i comuni del basso Molise, oltre 110.000 abitanti, prelevano acqua che i buontemponi di Molise Acque definiscono potabile.
Il nostro viaggio raccapricciante è stato fatto non molto tempo fa proprio all’interno dell’impianto di depurazione delle acque della diga del Liscione a valle dell’invaso, e la prima cosa che si nota è la sciatteria e le condizioni igieniche in cui versa, materiale gettato alla rinfusa dove capita, bidoni con il cloro alla mercè di tutti, impianto elettrico talmente precario che non si riesce a capire come possa ancora funzionare.Il personale in servizio in questo impianto inoltre, non ha nessuna qualifica, dico nessuna, per poter manipolare le sostanze chimiche utilizzate nel processo di potabilizzazione, si fa come dire, a naso, o se preferite a orecchio. Nelle foto è possibile anche vedere che i bidoni che contengono il cloro e il biossido hanno un tubicino che va direttamente nelle vasche, chi fa i dosaggi? Chi controlla che le quantità siano giuste? Soprattutto chi garantisce che la depurazione viene fatta rispettando i parametri sanitari? E poi ruggine ovunque, scale arrugginite che arrivano fin dentro le vasche che contengono l’acqua che utilizziamo in basso Molise, pareti scrostate, vasche di decantazione piene di fango molto strano sia nell’odore sia nella consistenza e pensare che non molto tempo fa l’ente ha investito un bel po’ di soldini proprio per la ristrutturazione dell’impianto, ma se le condizioni oggi sono queste, non oso nemmeno pensare a come potevano essere prima dei lavori. La cosa che più di tutte deve farci riflettere è che il personale che dosa ogni giorno il cloro nelle vasche non ha nessuna specializzazione, infatti, a Molise Acque non risulta in organico né un chimico, tanto meno un biologo, per ovviare a queste mancanze da alcuni anni Molise Acque ha dato in appalto i “servizi chimici” alla Ecogreen di Campobasso, solo che Molise Acque deve fornirle sedi, materiali, mentre la Ecogreen fornisce solo le analisi, ma non quelle più complesse, per intenderci, se Molise Acque utilizzasse il laboratorio del COSIB, risparmierebbe e avrebbe analisi migliori, ma soprattutto avrebbe tutte le tipologie di analisi.
Il personale utilizzato per trattare chimicamente l’acqua è quasi tutto personale interinale, che lavora senza sistemi di protezione e senza formazione, insomma vengono buttati nell’arena e fanno quel che possono, il tutto sotto gli occhi di tutti. In questo modo si sta procedendo al sistematico avvelenamento di migliaia di cittadini in tutto il basso Molise, tutti sanno nessuno interviene a partire dagli enti preposti al controllo, ASREM, NAS e ARPA.

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