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giovedì, giugno 02, 2011


Fukushima: si va verso lo smantellamento



Verrà smantellata, la centrale di Fukushima. Sarà un’operazione lunga e rischiosa, ma alla fine non ne resterà più traccia, se non nelle conseguenze che si ripercuoteranno sull’ambiente circostante, che impiegherà probabilmente secoli a tornare come prima. Dopo mesi di ipotesi, conferme e smentite, la verità appare sempre più drammatica: nel reattore numero 1 sarebbe avvenuta la fusione del nocciolo, e ieri la Tepco ha ammesso che una sorte analoga, seppur più lieve, sarebbe toccata ai reattori 2 e 3. Impossibile entrare tra i rottami anche per i tecnologici robot americani. Per capire qualcosa non si può far altro che affidarsi a sofisticate simulazioni al computer; per ora non si può parlare che di stime.



Per tentare di porre fine alle incertezze, il governo di Naoto Kan ha autorizzato la creazione di una Commissione d’indagine indipendente con a capo il professore dell’università di Tokio Yotaro Hatamura, che analizzerà tutta la documentazione raccolta in questi due mesi e mezzo e farà le sue valutazioni; continuerà a lavorare anche il team internazionale composto da 18 esperti di diversi paesi, da ieri sera a Tokio per svolgere indagini autonome, che consegnerà entro il 2 giugno al governo nipponico il primo documento ufficiale su quanto è accaduto a Fukushima.
E’ ancora difficile quantificare il tempo per il quale la zona di sicurezza di 20 chilometri intorno alla centrale resterà interdetta; gli sfollati dovranno probabilmente rinunciare per sempre alle loro case, mentre la Irns, agenzia francese per il nucleare, suggerisce l’evacuazione di altre 70 mila persone da un territorio oltre i 20 chilometri di sicurezza in cui si sarebbe registrata la presenza di tassi di radioattività pericolosi per la salute.


Fatica a riprendersi il Giappone; si parla di un’estensione delle energie pulite, di tornare dipendenti da petrolio e gas di Paesi come Cina e Russia. Ma la prospettiva del risparmio non sembra spaventare la popolazione: in nome di una maggiore sicurezza, i cittadini giapponesi si dicono pronti a rivoluzionare interamente le proprie abitudini di consumo.

 


fonte: infooggi.it



 

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