Marea nera in Sardegna – La marea nera si estende nel Golfo dell’Asinara minacciando poco più a nord il santuario dei cetacei nel Mediterraneo. Non cessa l´inquinamento di olio combustibile derivato la scorsa settimana da una perdita nelle condotte della multinazionale tedesca E.On di Porto Torres. Quasi ventimila litri di carburante che dalle coste sarde nord-occidentali stanno estendendosi a est, verso Santa Teresa di Gallura e le Bocche di Bonifacio. Sono già due i parchi naturali a rischio: l’isola dell’Asinara e l’arcipelago della Maddalena.
Ieri mattina larghi tratti dell´area industriale di Porto Torres sono stati dichiarati off limits per i valori di benzene alle stelle.
E adesso, come denuncia l´Ente per la protezione degli animali, gigantesche onde di catrame si allargano pericolosamente verso l´area tra la Corsica e la Liguria dove vivono e si riproducono centinaia di balene e balenotteri. «È in corso una gravissima emergenza ambientale - avverte Emanuele Deiana, responsabile dell´Enpa di Cagliari – Ci chiediamo quanti quintali di petrolio siano ancora in mare, quanti abbiano soffocato la posidonia e quanti animali siano morti in uno specchio d´acqua tanto importante per la biodiversità e, in particolare, per i cetacei». Così importante che nel 1999 Francia, Italia e Principato di Monaco hanno ratificato un accordo internazionale dichiarando protetta la vasta zona, sottolinea Ilaria Ferri, direttore scientifico Enpa e già membro del Comitato tecnico per la tutela di queste specie.
L´Agenzia per la protezione ambientale della Sardegna e l´Asl 1 dell´isola hanno confermato elevati livelli di inquinamento in cantieri accanto al porto sardo e al vicino inceneritore. Dure accuse arrivano dal presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici: «Chiediamo l´intervento del governo: come se non bastasse, nello scalo industriale di Porto Torres l´altro ieri c´è stato un altro incidente con nuovi versamenti di carburante in mare».
Intanto, dopo Platamona, Marina di Sorso, Marritza e Castelsardo, sulle spiagge fra Santa Reparata e Capo Testa sono stati raccolti 300 chili di catrame in poche ore. Le operazioni di bonifica continuano lungo decine di chilometri del litorale sino a Santa Teresa.
fonte: La Repubblica
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