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giovedì, ottobre 27, 2011

AMBIENTE BASSO MOLISE
Via Alpigiano, 10
86034 GUGLIONESI
 
 
RACC. A/R 13732722060-9        ASSESSORATO REGIONALE ALL’AMBIENTE
                                                     Ufficio Pronuncia di Compatibilità Ambientale
                                                     Via Sant’Antonio Abate (CB)
                                                     CAMPOBASSO
 
RACC. 13944864390-7               PROVINCIA DI CAMPOBASSO
                                                     VIA ROMA 47
                                                     CAMPOBASSO
 
RACC. 13732721990-3               COMUNE DI GUGLIONESI
                                                     GUGLIONESI
 
 
OGGETTO: Osservazioni al Progetto di installazione impianto di frantumazione meccanica di sfridi di materiali per l’edilizia a base di gesso nello stabilimento di Guglionesi
 


PREMESSA


IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE


La Dichiarazione di Rio (Earth Summit del 1992) ha adottato formalmente il Principio di Precauzione all’ art. 15 , poi introdotto dall’ Unione Europea nel proprio trattato nel 1994.
La base normativa del principio di precauzione è collocata nell’art. 301, secondo comma, d.lgs. 152/2006, intitolato significativamente “attuazione del principio di precauzione”, dopo aver chiarito al primo comma di costituire diretta attuazione del diritto comunitario “..in applicazione del principio di precauzione di cui all’art. 174, paragrafo 2, Trattato CE, in caso di pericoli, anche solo potenziali, per la salute umana e per l’ambiente (..)”.
Tale principio sancisce, come opportunamente sintetizzato nella dichiarazione di Wingspread del 1998, che “quando la salute o l’ ambiente possono essere danneggiati da un’ attività, andrebbero prese misure precauzionali anche se alcuni rapporti di causa ed effetto non sono stati provati scientificamente in maniera completa. In questo contesto, il peso della dimostrazione dell’ innocuità dovrebbe ricadere su chi propone l’ attività piuttosto che sul pubblico”. In sostanza, un prodotto o un processo produttivo non vanno considerati pericolosi soltanto dopo che si è determinato quanti danni ambientali, malattie e morti producono, ma al contrario possono essere considerati sicuri solo se siamo in grado di escludere che possano presentare rischi rilevanti e irreversibili per la salute e l’ ambiente.
Quindi:
il principio di precauzione è il principio generale del diritto comunitario che fa obbligo alle autorità competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire taluni rischi potenziali per la sanità pubblica, per la sicurezza e per l’ambiente, facendo prevalere le esigenze connesse alla protezione di tali interessi sugli interessi economici
 
OSSERVAZIONI
 
I ricercatori del Reparto di Epidemiologia Ambientale dell’ISS e dell’ENEA nel 2006 hanno effettuato un primo studio di epidemiologia geografica relativo alla mortalità per causa specifica nei Comuni di Termoli, Campomarino, Guglionesi, Portocannone, San Martino in Pensilis, Petacciato, San Giacomo degli Schiavoni e Ururi. Tale studio fu presentato al convegno dell’Associazione Italiana di Epidemiologia tenutosi a Roma nel maggio 2006 (Trinca et al. “Sorveglianza epidemiologica nei siti inquinati: il polo industriale di Termoli e l’area di Guglionesi”), e successivamente pubblicato dopo il primo convegno a Termoli il 28 settembre 2006 (Trinca et al. “Polo industriale di Termoli e sito di interesse nazionale per le bonifiche di Guglionesi: risultati preliminari dello studio di mortalità, in: Indagini epidemiologiche nei siti inquinati: basi scientifiche, procedure metodologiche e gestionali, prospettive di equità a cura di F. Bianchi e P. Comba. Rapporti ISTISAN 06/19: 185-195).
Le considerazioni conclusive sono  “L’area considerata comprende un polo industriale (Termoli), un sito di interesse nazionale per le bonifiche (Guglionesi)e una serie di comuni che gravitano intorno al polo industriale. Il quadro di mortalità di Termoli suggerisce un incremento di alcuni tumori di origine professionale (polmoni, pleura e vescica), a fronte di una sostanziale mancanza di riconoscimenti di malattie professionali: 12 casi riconosciuti dall’INAIL tra il 1990 e il 2000, di cui 10 casi di ipoacusia da rumore, nessun caso riconosciuto tra il 2001 e il 2004 (fonte: ISPESL, Laboratorio di Epidemiologia Occupazionale). L’osservazione di una elevata mortalità per alcune cause soprattutto tumorali, alla cui eziologia possono contribuire fattori di rischio occupazionali e ambientali, in un territorio già individuato come sito di interesse nazionale (Guglionesi), rende necessario l’approfondimento delle conoscenze attraverso l’ulteriore esame dei flussi informativi sanitari e ambientali e, in prospettiva, la conduzione di indagini sul campo”
Successivamente nel 2010 la Provincia di Campobasso e i Comuni di Termoli, Campomarino, Guglionesi, Portocannone, San Martino in Pensilis, Petacciato, San Giacomo degli Schiavoni e Ururi hanno contribuito alla “Realizzazione di un’indagine epidemiologica su ambiente e salute nell’area di Termoli” presentato a Termoli.
Nel rapporto finale dello studio a pg 73, a proposito delle polveri:
“ Per quanto riguarda le polveri, le simulazioni sul lungo periodo indicano una ricaduta in aree residenziali con valori che si collocano intorno ai 10-13 μg/m3, come media annuale; vi sono alcune
aree residenziali che sono interessate da ricadute prossime o superiori ai 50 μg/m3. Va ricordato che, secondo la attuale normativa, il limite giornaliero da non superare più di 35 volte l’anno è di 50
μg/m3 e che il limite come valore medio annuale è di 40 μg/m3.”
Nella Tabella 3: Distribuzione del contributo percentuale delle ricadute di polveri sul territorio
“ Lo Zuccherificio contribuisce con la percentuale più alta su tutto il territorio, mediamente con il 61%, seguita dalla Fiat con un contributo medio di circa il 16%, quindi la BPB Italia (Saint Gobain PPC ITALIA s.p.a.) con il 12%. Gli altri impianti contribuiscono con valori bassi inferiori o vicini all’1%, solo la ITT e la IRCE Cavi mediamente apportano il 4% e 2.5% rispettivamente.”
 
L’installazione dell’impianto di frantumazione meccanica di sfridi di materiali a base di gesso che il Proponente intende realizzare nei pressi della cava coltivata dalla stessa società, la presenza dello stabilimento di produzione di cartongesso della stessa società sono tutte attività che producono polveri sottili e ultrasottili.Tali polveri rappresentano l’inquinante più rilevante dal punto di vista biologico, infatti, penetrano nell’albero respiratorio, nelle prime vie aeree le PM10, nei bronchi e negli alveoli le PM 2,5, direttamente nel sangue le polveri ultrasottili le PM 1, sino alle PM 0,1 che dal sangue vengono veicolate direttamente all’interno del nucleo cellulare. Le polveri sottili sono costituite, o possono caricarsi durante l’aerodispersione a contatto con altri inquinanti aerodispersi di svariata natura e produzione, da diverse sostanze tossiche come metalli, nitrati, solfati e numerose sostanze chimiche come gli ossidi di azoto e di zolfo, gli idrocarburi policiclici aromatici (il benzene) con effetti tossicologici importanti.
 
 
Tutto ciò premesso l’Associazione Ambiente Basso Molise, a proposito della richiesta di compatibilità ambientale presentata alla Regione Molise dal SAINT GOBAIN PPC ITALIA s.p.a. circa l’installazione impianto di frantumazione meccanica di sfridi materiali per l’edilizia a base di gesso nello stabilimento produttivo di Guglionesi (CB) osserva quanto segue:
 




  1. Il contesto in cui si colloca il progetto è circondato da culture di pregio che potrebbero risentire delle polveri generati dal funzionamento dell’attività, così come il contesto residenziale del circondario.


  2. Il livello delle polveri nell’area considerata è già molto elevato grazie all’apporto delle polveri generate dalla coltivazione della cava presente nelle vicinanze ad opera della stessa azienda.


  3. Non è stata fatta alcuna caratterizzazione dell’effetto cumulativo delle polveri sottili aerodisperse che si sommerebbero a quelle attualmente esistenti e che già sfiorano i limiti legislativi.


  4. Nessuna analisi con bioindicatori è stata effettuata per stabilire la qualità e quantità di inquinanti ante e post realizzazione dell’impianto.


  5. I principali studi condotti in Europa ed U.S.A. sulla correlazione fra inquinamento atmosferico e cancro al polmone sono concordi nel valutare che per ogni 10 µg/m3 di PM 2.5 si registra un incremento tra l'8% ed il 14% di neoplasie polmonari. Si ricorda che l'OMS ha stimato la quota di decessi attribuibili a valori di PM10 oltre 20µg/m3 in 13 città italiane con oltre 200.000 abitanti sulla base dei valori di PM10 registrati negli anni 2002-2004. La stima è di 8220 morti/anno di cui 742 morti/anno per cancro del polmone. Si stima che in Europa le morti premature/anno per polveri sottili ( PM2.5) siano 348.000.



 
Per tali motivi l’Associazione Ambiente Basso Molise chiede che l’autorizzazione venga negata o, ove mai venga rilasciata,  venga subordinata a  una caratterizzazione di biomonitoraggio e analisi chimico-fisico dell’effetto cumulo dell’area interessante il sito,  l’area del Consorzio industriale Val Biferno e l’area di ricaduta degli effetti delle lavorazioni. Inoltre, chiede, che nell’eventuale autorizzazione, ove mai venisse rilasciata, sia prescritto che le lavorazioni dei rifiuti devono essere svolte in ambienti confinati chiusi e dotati di idoneo sistema di filtraggio dell’aria, al fine di minimizzare il rilascio di polveri sottili nell’aria e quantomeno limitare l’effetto imbiancamento della vegetazione e delle cose per grandi ambiti e risparmiando la filtrazione e accumulo polmonare della popolazione residente.
 
Sperando, come sempre, di essere stati fattivamente portatori di interessi diffusi e restando in attesa di riscontro e informazione sull’esito del procedimento si porgono distinti saluti 
26/10/2011

                                                                                            Il Presidente 
                                                                  Luigi Lucchese
                                                     AMBIENTE BASSO MOLISE


 






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