L’effetto serra continua
a preoccupare, specie dopo la diffusione dei dati sulle emissioni di CO2 relativi
all’anno 2013. A giudicare dalle tabelle degli ultimi trent’anni (dal
1984) l’incremento annuo non era mai stato brusco come nell’arco del 2013,
quando la concentrazione di CO2 ha raggiunto quota 396 ppm. Rispetto al 1750 l’aumento è del 142%, così come sono salite le concentrazioni di ossido di azoto (+121%)
e metano (253%
in più).
I dati, che sono stati comunicati dall’Onu grazie alla collaborazione dell’Omm (Organizzazione
meteorologica mondiale), hanno preso in considerazione
soprattutto l’effetto serra, per il quale il nostro pianeta trattiene il 34% in
più di radiazione solare rispetto al 1990. Le cause
principali? Deforestazione e acidificazione delle acque (aspetto in contrasto con
l’assorbimento di CO2 da parte degli oceani), che ogni giorni arrecano danni
irreparabili alla biosfera.
La descrizione dei risultati dello studio riguardante
l’effetto serra è spettata a Michel Jarraud, segretario generale Omm, che ha
così chiarito i dubbi di ognuno di noi sul cambiamento climatico: “Il clima sta per cambiare e l’uomo ne è la causa: lo sappiamo con certezza già da tempo e i
risultati degli ultimi studi non fanno altro che confermare l’ipotesi. Non
dobbiamo stupirci davanti a fenomeni meteorologici estremi, perché la
causa è nelle nostre attività quotidiane“, conclude Jarraud.
Dovremo
abituarci, dunque, al clima vissuto durante l’estate in tutta Italia, con piogge
continue e danni causati dal maltempo in tutta la penisola. Questo, a causa
dell’effetto serra che sta coinvolgendo tutto il pianeta, sul quale bisognerà
intervenire per evitare di assistere in futuro a danni inimmaginabili.
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