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martedì, marzo 27, 2012

Dura giornata per i nostri volontari, in mattinata c'è stato l'intervento del Presidente Lucchese e del socio Corradi presso la centrale della Sorgenia nella zona industriale di Termoli. Un gheppio, con un'ala in disordine era allocato presso la centrale e doveva essere catturato per poterlo portare presso un centro rapaci ma, nonostante fosse malconcio ha preferito riprendere il volo e rifugiarsi presso un'altra azienda del nucleo.Il fatto che potesse volare fa ben sperare per il suo recupero. Nel pomeriggio sulla spiaggia nord di termoli è stato rinvenuto un giovane delfino spiaggiato, purtroppo per lui non c'era niente da fare. Purtroppo per motivi non dipendenti dalla ns. volontà le immagini non riusciamo ad inserirle sul blog. Questo è il motivo per cui non riusciamo ad aggiornare il blog. Speriamo di porre rimedio, al più presto, alle disfunzioni in corso.

sabato, marzo 24, 2012

SPECIE DI UCCELLI IN DIMINUZIONE

Per molte specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nel territorio degli Stati membri si registra una diminuzione.
Per invertire questa tendenza l'Unione europea (UE) ha adottato un regime generale che vieta le pratiche che rappresentano una minaccia per la conservazione delle specie di uccelli (uccidere e catturare gli uccelli, distruggere i nidi, raccogliere le uova, ecc.). Le misure di protezione istituite prevedono anche l'assegnazione di zone di protezione speciale (ZPS) per gli uccelli minacciati e per gli uccelli migratori che sono oggetto di misure di protezione e di gestione degli habitat.
Gli Stati membri dell’Unione europea (UE) devono adottare le misure necessarie per garantire la conservazione e regolamentare lo sfruttamento degli uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nel territorio europeo per mantenere o adeguare la loro popolazione a livelli adeguati.
La protezione degli habitat
La sparizione o il deterioramento degli habitat rappresenta una minaccia per la conservazione degli uccelli selvatici. La loro protezione è quindi necessaria.
Per preservare, mantenere e ripristinare i biotopi e gli habitat degli uccelli, gli Stati membri devono:
istituire zone di protezione;
mantenere e gestire gli habitat in conformità alle esigenze ecologiche;
ripristinare i biotopi distrutti e crearne di nuovi.
Le zone di protezione speciale
Gli Stati membri dovranno istituire zone di protezione speciale (ZPS) per le specie minacciate di estinzione e per gli uccelli migratori (vedere allegato I). Tali zone sono situate nell’area di distribuzione naturale degli uccelli e possono comprendere le aree di riproduzione, di muta e di svernamento e le zone in cui si trovano le stazioni lungo le rotte di migrazione.
Gli Stati membri devono attribuire un’importanza particolare alla protezione delle zone umide, che stanno sparendo un po' ovunque in Europa. Essi devono altresì garantire condizioni favorevoli per la sopravvivenza e la riproduzione delle specie presenti nelle zone di protezione speciale. A tale scopo adottano misure idonee a prevenire l'inquinamento o il deterioramento degli habitat, nonché le perturbazioni dannose agli uccelli. Inoltre, valutano l'impatto dei progetti che potrebbero avere effetti significativi sui siti designati e adottano misure adeguate per evitarli.
Le zone di protezione speciale (ZPS) costituiscono insieme alle zone speciali di conservazione (ZSC) della direttiva «Habitat» (92/43/CEE) la rete europea Natura 2000 dei siti ecologici protetti.
La protezione degli uccelli selvatici
La presente direttiva istituisce un regime generale di protezione di tutte le specie di uccelli selvatici presenti sul territorio europeo. Essa comprende in particolare il divieto di:
uccidere o catturare deliberatamente gli uccelli selvatici;
distruggere o danneggiare i nidi;
raccogliere o detenere le uova (anche vuote);
disturbare deliberatamente gli uccelli o compromettere la conservazione delle specie;
commercializzare e detenere uccelli vivi o morti dei quali è vietata la caccia e la cattura (questo divieto si applica anche a qualsiasi parte o prodotto ottenuti dagli uccelli).
Se sussistono le condizioni necessarie, gli Stati membri possono concedere delle deroghe alle disposizioni previste per la protezione degli uccelli selvatici. Le conseguenze di tali deroghe non devono tuttavia essere incompatibili con gli obiettivi di conservazione fissati dalla direttiva.
Gli Stati membri devono incoraggiare le ricerche necessarie alla gestione, la protezione e lo sfruttamento saggio delle specie di uccelli selvatici presenti nel territorio europeo (vedere allegato V).



venerdì, marzo 23, 2012

Aree Marine Protette e la Biodiversità

La principale ragione della creazione di Aree marine protette è la protezione/conservazione della biodiversità, in particolare a livello di specie ed habitat.
Biodiversità intesa, come “…variabilità degli organismi viventi d'ogni tipo, provenienti da ecosistemi terrestri, marini e da altri ecosistemi acquatici, nonché dei complessi ecologici di cui fanno parte” .
Il ruolo fondamentale della biodiversità come indicatore dello stato di salute di un ambiente e per la funzionalità stessa degli ecosistemi è ormai ampiamente comprovato. Mentre, però, sono disponibili numerosi studi nel campo della biodiversità terrestre, e programmi per la sua conservazione, il problema della sua salvaguardia negli ambienti marini ha sinora ricevuto minore considerazione. È però sempre più evidente che gli ecosistemi marini sono in ugual modo a rischio, e che gli ambienti marini che ricevono la maggiore pressione da parte delle attività umane sono particolarmente esposti al pericolo di perdita di diversità biologica.
Si pensi infatti, che il Mediterraneo è uno dei mari del pianeta maggiormente esposti alle attività antropiche e, nonostante le sue acque rappresentino meno dell'un percento delle acque del mondo, è esposto al quindici percento di tutto il traffico commerciale globale ed al trenta percento del traffico marittimo di idrocarburi.
Ma allo stesso tempo il Mar Mediterraneo è un laboratorio affascinante per lo studio della biodiversità, dando, infatti, alloggio a 10.000-12.000 specie marine (di cui circa 8.500 di fauna macroscopica e 1.300 vegetali). Questa diversità biologica così ricca rappresenta dall'otto al nove percento del numero totale di specie marine al mondo ed ancora oggi se ne rilevano di nuove negli strati marini e nelle aree inesplorate.
I tipi di habitat caratteristici del Mediterraneo si trovano sulle coste: la biocenosi di Cystoseira e i letti di Posidonia oceanica, le comunità di Lithophyllum lichenoides, le comunità di coralli, ed i Corallium rubrum.
L'Italia con oltre 7400 chilometri di costa ospita situazioni geomorfologiche assai complesse e diversificate che permettono la presenza e lo sviluppo di una varietà di ambienti diversi, caratteristica assai rara.
In particolare, le aree marine protette italiane sono un serbatoio straordinario di biodiversità che occorre salvaguardare e valorizzare. Le aree marine protette, infatti, fungono da fonti di riproduzione, irradiazione di specie, di habitat, di risorse ittiche, e rappresentano punti strategici per gli equilibri degli ecosistemi marini. Anche se ciascuna di queste aree, presa singolarmente, può avere una rilevanza limitata, tutte insieme possono contribuire in modo decisivo alla salvaguardia dell'ambiente marino.
Le minacce principali alla biodiversità di queste aree derivano dal sovrasfruttamento, dall'alterazione chimico-fisica, dall'inquinamento e dall'introduzione di specie aliene.
La conferenza della Terra tenutasi a Rio de Janeiro nel giugno 1992 con l'approvazione, in particolare, della Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD), ratificata da 178 Paesi e dalla Comunità Europea, e del documento Agenda 21 per lo Sviluppo Sostenibile del XXI secolo, ha fissato l'imprescindibile connessione tra Sviluppo Sostenibile e Biodiversità.
Le conclusioni dei lavori di Rio de Janeiro hanno dato vita al “ Mandato di Jakarta sulla Diversità Biologica Marina e Costiera ”, adottato nel 1995 ed aggiornato nel 2004 , il quale permette di focalizzare l'attenzione della Convenzione sui problemi collegati alla conservazione e allo sfruttamento sostenibile della biodiversità marina e costiera.
Questo programma d'azione consente di implementare la Convenzione sulla Diversità Biologica per quel che riguarda la gestione integrata delle aree marine e costiere, l'uso sostenibile delle risorse viventi, le problematiche relative alle aree marine e costiere protette, la maricoltura e le specie aliene.
La sfida odierna e del prossimo futuro sta nel trovare il miglior sistema per la fruizione di queste aree (pesca e turismo sostenibile, riproduzione artificiale e tutela delle specie protette, ecc.) e la loro conservazione per le future generazioni.




mercoledì, marzo 21, 2012

AMBIENTE BASSO MOLISE
 Via Alpigiano, 10
GUGLIONESI

Assessorato AMBIENTE
Comune di
                                                                                             86039 TERMOLI
Assessorato AMBIENTE
Comune di
                                                                                               86042 CAMPOMARINO
Assessorato AMBIENTE
Comune di
                                                                                               86038 PETACCIATO
Assessorato AMBIENTE
Comune di
                                                                                               86036 MONTENERO di Bisaccia
                                                                                               e p.c.  CAPITANERIA DI PORTO
                                                                                                          Via Calata del Porto, snc
                                                                                              86039 TERMOLI
REGIONE MOLISE
Assessorato Ambiente
                                                                                                           6100 CAMPOBASSO
PROVINCIA DI CAMPOBASSO
Assessorato Ambiente
                                                                                                          86100 CAMPOBASSO

Oggetto: attività in favore del “Fratino” lungo la costa molisana.

Ambiente Basso Molise è da diversi anni impegnata assieme ad altre associazioni quali Euro Bird Net e WWF (sezioni Abruzzo e Molise) in attività per la difesa del Fratino e del suo habitat. Questa specie è presente in Molise lungo i tratti di costa sabbiosa che presentano un buon grado di naturalità e interessate in modo marginale dal disturbo di natura antropico.
Tra le principali minacce a questa specie, le cui popolazioni europee hanno subìto un forte declino negli ultimi anni, figura l’accesso alla spiaggia con automezzi ed ancor più la pulizia effettuata con mezzi meccanici delle spiagge che causano dal semplice ma già invadente disturbo alle attività riproduttive, alla distruzione delle uova che vengono deposte sulla sabbia ed alla alterazione dell’habitat.
Pertanto si invitano i comuni suddetti a vietare l’accesso a mezzi motorizzati alle spiagge, ad evitare le opere di pulizia meccanica delle stesse, a sorvegliare la zona costiera sull’osservanza dei divieti e a comunicare con la tempestività del caso ogni eventuale abuso onde consentire agli Enti preposti l’adozione degli atti di competenza.
L’associazione Ambiente Basso Molise si rende disponibile ad aiutare nella pulizia manuale delle zone dunali e mette a disposizione dei comuni interessati pannelli esplicativi da porre nei punti di accesso alle spiagge.
Si ricorda che attualmente il “Fratino”è una  specie protetta ed  è inserita in Allegato 2 della "Convenzione di Berna” ed in Allegato 2 della "Convenzione di Bonn” giugno 1979, nonché protetta a livello nazionale dalla Legge 11 febbraio 1992, n. 157.
Si ringrazia per la collaborazione
 li  20/03/2012
                                                                                                           Il Presidente
           Luigi Lucchese


F.to di Walter Caterina

martedì, marzo 20, 2012

RIFIUTI E TUMORI, IN MOLISE MANCA IL REGISTRO

Sale la paura per l'aumento di mali incurabili in alcune aree della regione.
La questione dell’allarme rifiuti pericolosi che dalla Campania viaggerebbero verso il Molise, riportata anche dalla stampa nazionale, nel giro di poche settimane ha scosso profondamente l’opinione pubblica e soprattutto ha smosso la macchina dei controlli, con le forze dell’ordine che hanno incrementato i controlli su tutti i mezzi pesanti proveniente dall’area partenopea e casertana. Si è parlato di un triangolo di smaltimento di rifiuti pericolosi ai cui vertici ci sarebbero la discarica di Montagano a pochi passi da Campobasso, il Cosib di Termoli e un cementificio della piana di Venafro. Anche lo stesso Saviano nel suo monologo sui rifiuti nel corso della trasmissione Vieni via con me su Rai Tre ha voluto chiarire quanto lo smaltimento di rifiuti pericolosi possa essere dannoso in quanto alcuni residui delle ceneri sarebbero di difficile smaltimento e talvolta fanno comodo alle organizzazioni criminali che riescono addirittura a venderli come fertilizzante contaminando quindi anche i terreni e i frutti che da essi vengono raccolti e che finiscono sulle nostre tavole. Va ricordato poi che il Piano Sanitario Nazionale 1998-2000, quindi risalente a ben 12 anni fa quindi, indicava alle regioni di creare un Registro Tumori, mediante il quale si potessero individuare aree particolarmente colpite da tali mali e soprattutto monitorare i cambiamenti delle zone che nel corso degli anni era colpite dalle varie tipologie di tumori. Oggi qualcuno in consiglio regionale sta perorando tale causa invitando la giunta a procedere nel più breve tempo possibile alla messa a regime del Registro e a comunicare le ragioni che ne hanno sino ad ora impedito la realizzazione.
(Fonte.TVI Molise)


domenica, marzo 18, 2012

UN AMBIENTE CHE CI STIAMO EGOISTICAMENTE DIVORANDO!!

Una bella passeggiata nei pressi della Foce del Trigno rivela l’ennesima offesa dell’uomo al nostro territorio. Una profonda ferita all’ambiente è quella che è stata operata davanti ai nostri occhi da ruspe e trattori che con l’irruenza e la prepotenza che solo la specie umana conosce hanno “ripulito” una vasta area posta all’interno dell’alveo fluviale del Trigno. Estesi fragmiteti con salici e pioppi che offrivano siti di nidificazione a importanti specie di uccelli come il Tarabusino, il Pendolino, la Nitticora da oggi non ci sono più.
Il tutto è accaduto all’interno del Sito di Importanza Comunitaria IT7228221 “Foce Trigno - Marina di Petacciato” individuato ai sensi della direttiva 92/43/CEE, laddove un piano o un progetto di opera o intervento che possa avere incidenza significativa su un sito deve essere preventivamente autorizzato dall’ente gestore del sito (comune o regione) mediante una procedura di valutazione di incidenza (come prescritto dal D.P.R. 357/1997 all'art. 5).
Forse siamo maligni o forse ne abbiamo viste fin troppe di aggressioni al nostro ambiente, ma riteniamo non ci sia stata alcuna valutazione d’incidenza per le opere eseguite a fronte di un danno ambientale evidente anche ad un bambino.
Intanto gli enti competenti, in particolare il Corpo Forestale delle Stato, prontamente allertato, ha avviato le indagini del caso. La nostra speranza è che, come succede in altri paesi europei, a chi ha commesso l’eventuale illecito venga ordinato l’obbligo del ripristino dello stato dei luoghi, unica e vera risoluzione al malfatto ambientale.






sabato, marzo 17, 2012

AMBIENTE BASSO MOLISE

LETTERA APERTA AL SINDACO DI TERMOLI

Egregio Sig. SINDACO
Non è  ancora sopito il clamore per lo spianamento delle piccole dune avvenuto non più di 48 ore fa, sul lungomare nord di Termoli che, dobbiamo ancora una volta segnalarle un’altra aggressione al ns. territorio.
Non siamo a segnalarLe la distruzione delle poche Dune scampate al mattone selvaggio ma occorreva impietosamente distruggere anche i nidi di Fratino.
Il Fratino è un piccolo limicolo in via di estinzione, oggetto di programmi di tutela a livello europeo, ed in questo periodo prepara il nido per poter deporre le sue uova direttamente sulle spiagge sabbiose. Fino a tre anni fa il Molise vantava numerosi nidi, tanto da essere citata come una delle ultime oasi per questo piccolo limicolo.
Il 16 marzo 2012 (ore 16, minuto più minuto meno) a Termoli si è compiuto l’ennesimo scempio.
Un tratto di spiaggia è stato letteralmente spianato da due mezzi pesanti all’altezza di un noto complesso turistico ai confini con Petacciato. Sicuramente chi ha fatto quel lavoro era autorizzato ma, al momento della ns. chiamata alla Capitaneria di Porto, i mezzi ed i conducenti si sono dileguati sul bagnasciuga.
Se il suo comune ha autorizzato il lavoro di spianamento effettuato sulla spiaggia dovrebbe spiegarci con quale logica vengono effettuati tali interventi ben sapendo che quasi tutta la flora e la fauna costiera è protetta. Quali pericoli creano le dune con il loro habitat? Chi o cosa ostacolavano?  Non riusciamo a capire la logicità di questi interventi.  Se poi non ha autorizzato tali interventi ci dica come mai il territorio non viene sorvegliato e tutelato.
Le ricordo che il comune di Termoli ha aderito, approvato e sottoscritto la carta di CAM.PE.TER . in cui vi sono elencate delle raccomandazioni per la salvaguardia del patrimonio delle dune e delle spiagge, improntate al perseguimento dell’interesse pubblico non solo attraverso la mera protezione dell’ambiente ma anche attraverso la regolazione del rapporto tra fruizione turistica e matrice ambientale in un’ottica sostenibile.
Tra l’altro alcuni articoli recitano:
Art. 7: Eseguire le operazioni di pulizia delle spiagge con attenzione e con strumenti appropriati, evitando la asportazione di parte della sabbia e di piante pioniere…….
Art:8: Disciplinare e impedire, nelle spiagge e nel compendio sabbioso, il parcheggio delle automobili e, consentendo solo il transito pedonale ………………………….. per limitare il calpestio e il conseguente costipamento della sabbia e della vegetazione pioniera;
Art.9.: Assicurare il divieto di accesso e circolazione nelle spiagge e nelle dune ai veicoli a motore, perché distruggono le microforme e possono aumentare i problemi di alterazioni ecologiche……………. 
Siamo a chiederle due cose:
COME CITTADINI: per quale motivo non possiamo passeggiare comodamente sulla spiaggia senza dover schivare  qualche quad o fuoristrada o moto o addirittura qualche mezzo pesante come è successo oggi? ( e non venga a lamentarsi con noi rimpallando le responsabilità ad altri);
COME AMBIENTALISTI: come mai non rispettate le regole che voi stessi avete approvato e sottoscritto? Pensate che i Cittadini siano degli sciocchi?
Riteniamo che la misura sia colma, i cittadini sono stufi di tutti questi soprusi che vengono effettuati giornalmente sulla flora e sulla fauna ed indirettamente anche  sulla loro salute, non possiamo più tollerare tale atteggiamento di distruzione ad ogni costo. BASTA!
CHI NON RISPETTA LA NATURA NON RISPETTA SE STESSO: i cittadini vogliono rispetto e Lei può dare rispetto solo tutelando il nostro territorio.
Nella speranza che nei prossimi mesi non succeda null’altro con rinnovata fiducia porgiamo distinti saluti

17/03/2012             

                                                                                                            Il Presidente
Luigi Lucchese



venerdì, marzo 16, 2012

L'ULTIMO SCEMPIO E' COMPIUTO

A pochi giorni dal clamore suscitato dalla distruzione di piccole dune, comprese flora e fauna, sul lungomare nord di Termoli che, oggi 16 marzo 2012, il rito si è rinnovato. Questa volta hanno tentato di violentare il FRATINO e la sua consorte. E' stata chiamata la Capitaneria di Porto. A voi le immagini








  AL SUD IL CANCRO UCCIDE DI PIÙ

  Nel Mezzogiorno si muore prima che in altre aree del Paese. Non lascia spazio a dubbi l’indagine condotta dagli esperti dell’Università di Torino.
  Il profondo divario tra Nord e Sud è dovuto a molteplici cause. In cima alla lista figurano le condizioni socio-economiche del Meridione: «Dove c’è maggiore povertà - ha spiegato Giuseppe Costa, docente del dipartimento di Scienze cliniche e biologiche dell’Ateneo torinese - si concentrano anche le malattie».
L’aumento delle patologie tumorali è inoltre strettamente collegato alle condizioni ambientali, : basti pensare che degli oltre 5,5 milioni di persone che vivono in siti inquinati quasi il 50 per cento si trova nel Mezzogiorno. Un discorso simile riguarda l’inquinamento atmosferico.  E ancora ad accorciare la vita di uomini e donne del Sud sono fattori culturali come la scarsa prevenzione, la ridotta attività fisica, la percentuale di diabetici, l’obesità. L’immediata conseguenza di questa situazione è la mobilità passiva dei pazienti, che contribuisce ad aumentare le differenze tra una parte e l’altra dell’Italia: l’«esodo» massiccio si verifica in Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.  In particolare si sono ricoverati fuori regione soprattutto i residenti nel Mezzogiorno (136 per cento in più), i più istruiti (68 per cento in più) e quelli con maggiori possibilità economiche (21 per cento in più).


giovedì, marzo 15, 2012

Ecologia dei patogeni: dal nuovo virus di Schmallenberg una nuova epidemia?

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Thomas Mettenleiter, direttore del Friedrich Loeffler Institute, il maggiore laboratorio di ricerca veterinaria della Germania, ne è convinto: queste sono solo le prime avanguardie. L’apice dell’epidemia deve ancora arrivare. Tra alcuni mesi saliranno a migliaia gli agnelli, i capretti e i vitelli che verranno alla luce nelle fattorie di mezza Europa già morti o comunque gravemente malati. La colpa è di un nuovo virus, appartenente a un ceppo finora sconosciuto in Europa e già battezzato “virus di Schmallenberg”, dal nome della cittadina tedesca dove l’agente patogeno è stato isolato per la prima volta.
E dire che tutto nasce da una banale infezione accusata alla fine della scorsa estate da alcune mucche in una fattoria di Schmallenberg. Banale, ma difficile da spiegare. Le analisi, prontamente effettuate, hanno portato i ricercatori del Friedrich Loeffler Institute a isolare un virus finora sconosciuto. Un nuovo virus.
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Articolo completo e originale su: greenreport.it
Autore: Pietro Greco



mercoledì, marzo 14, 2012

Una turbina eolica da una ruota di bicicletta

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Semplici, geniali, sostenibili ed anche diverntenti!! Parliamo di una creazioni originali, partendo spesso da materiali di riciclo, che danno vita a veri e propri “micro-sistemi” di produzione di energia sfruttando le fonti rinnovabili.
Youtube è ricco di esempi di questo genere, con video guide che documentano passo passo come realizzare piccoli generatori domestici. Un esempio è la turbina eolica realizzata da un utente di youtube, ottenuta da una ruota di bicicletta e del nastro adesivo. Il “sistema non è in grado di produrre chissà quanta energia elettrica, di certo non una quantità sufficiente per i fabbisogni di una famiglia… ma è sicuramente divertente e istruttivo per capire come le forze della natura possano venirci in aiuto... Il creatore sta cercando di collegare due piccoli generatori elettrici e promette di documentare il tutto via video. Nel frattempo ci si può divertire e, con tutta probabilità, sarà un modo simpatico per approcciare tutti all’energia pulita: pensiamo ad esempio ai bambini che, lanciandosi in questo progetto, potrebbero sensibilizzarsi già da piccoli verso la sostenibilità energetica.
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Fonte: greenstyle.it
Autore: Marco Grigis

martedì, marzo 13, 2012

L’ennesimo paradosso dell’Italia: ricca di biodiversità, ma ultima nella protezione del suolo

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La comunità scientifica internazionale che si occupa del Global Environmental Change (GEC) e della sostenibilità globale, attraverso l’International Council for Science (www.icsu.org) e l’Earth System Science Partnership (www.essp.org) ha organizzato la grande conferenza “Planet Under Pressure. New Knowledge Towards Solutions” che avrà luogo a Londra dal 26 al 29 marzo (www.planetunderpressure2012.net).
La Conferenza farà il punto sulle migliori conoscenze scientifiche disponibili circa il ruolo dell’intervento umano sui sistemi naturali della Terra e si concluderà con una breve ma succosa “State of the Planet Declaration”. Una dichiarazione che mi auguro venga presa in serissima considerazione dai negoziatori della Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile che avrà luogo a Rio de Janeiro nel giugno prossimo.
Il segnale che l’intera comunità scientifica internazionale del Global Change fornirà sarà molto preoccupato ed inciterà all’azione rapida ed urgente. La funzionalità dei sistemi di supporto della vita sulla Terra come noi li abbiamo conosciuti dalla nascita e dallo sviluppo della nostra civilizzazione sono ormai in una situazione di grave rischio. L’umanità oggi è diventata una forza su scala planetaria che sta profondamente modificando i sistemi naturali e ne sta indebolendo le capacità rigenerative (rispetto all’uso che facciamo delle risorse) e le capacità ricettive (rispetto a quanto possano ricevere, riciclare e smaltire gli scarti dei nostri metabolismi).
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Leggi l’artolo completo e originale su: greenreport.it
Autore: Gianfranco Bologna


domenica, marzo 11, 2012

OGGI NELLE SCUOLE PER UN DOMANI PIU’ CONSAPEVOLE

Niente è scontato quando si parla di ambiente: siamo molto attenti ai nostri bisogni ma abbiamo scordato i bisogni della terra e dell'ambiente nel quale viviamo.
Perchè?
 Principalmente, perchè non abbiamo informazioni.
Quanti di noi sanno quanto inquina un aereo o una nave?
 O quanto impiega una bottiglia di plastica abbandonata nell'ambiente a biodegradarsi?
O quanto è conveniente utilizzare una macchina a metano piuttosto che a benzina?
L'informazione ambientale sugli effetti che ognuno di noi  produce sull'ambiente è fondamentale per creare una coscienza ambientalista: che non significa essere contro lo sviluppo economico o il progresso scientifico, significa essere per uno sviluppo rispettoso dell'ambiente che ci ospita per prevenire gli effetti che tutti conosciamo: inquinamento, effetto serra, deforestazione, desertificazione, per citarne alcuni.
Purtroppo, siamo cresciuti senza conoscere i gravi effetti che una produzione eccessiva di rifiuti ed un modello di sviluppo economico basato sull'uso del petrolio avrebbero avuto sull'ambiente.
Noi di Ambiente Basso Molise educhiamo le generazioni future.
Quindi oggi, più che mai, gli sforzi maggiori vanno dedicati alla comunicazione ambientale e all'educazione ambientale a bambini e ragazzi delle scuole primarie e secondarie, affinchè possano diventare cittadini consapevoli delle proprie azioni in un contesto rispettoso della terra.
In tutta Italia sono numerosi i comuni che hanno deciso di investire in comunicazione ambientale per le scuole.
Un esempio è il progetto di educazione ambientale LIFE MAESTRALE, progetto cofinanziato dalla  Comunità Europea, realizzato da Ambiente Basso Molise in collaborazione con il Comune di Campomarino, l’Università degli Studi del Molise, il Comune di Petacciato, il Centro Studi Naturalistici e l’Arsiam Molise  che nel progetto che andranno a realizzare, hanno investito anche sul Centro di Educazione Ambientale (CEA) di Petacciato. 
Una struttura unica aperta alle scuole e attrezzato per accogliere gli studenti ed accompagnarli in un percorso ludico-didattico-scientifico alla scoperta  della biodiversità,  delle dune, degli animali e degli ambienti umidi e di come tutto ciò  possa essere fondamentale per la loro vita futura.
Una ricchezza……….per tutti.
Contattarci per conoscere come il LIFE MAESTRALE e Ambiente Basso Molise possono far divertire e allo stesso tempo far imparare ai nostri ragazzi quali significati può avere la biodiversità ed il mondo naturale che ci circonda. Per info: “life.maestrale.it262@gmail.com” oppure “ambientebassomolise@yahoo.it” oppure 3397517592.












venerdì, marzo 09, 2012

COMUNICATO STAMPA

AVANTI CON IL LIFE MAESTRALE
(il Monitor Grignolio in Molise)

Due giorni di intenso lavoro per i beneficiari del progetto Life Maestrale. 
Il 7 e 8 marzo u.s. il Dott. Grignolio, delegato della Comunità Europea, in Molise  per la prima visita di controllo sullo stato di avanzamento del Progetto Life 10NAT/IT/000262 MAESTRALE,  il progetto di tutela, ripristino e conservazione degli habitat dunali e retrodunali.
Nella prima giornata il Monitor ha illustrato gli aspetti amministrativo-finanziari che tutti i beneficiari devono seguire e la verifica dello stato di avanzamento del progetto dettagliato azione per azione. La giornata si è conclusa con l’esame della documentazione contabile e di tutti i materiali prodotti nella prima fase del progetto Life Maestrale.
Nella seconda giornata sono state visitate  le aree ove saranno realizzati i progetti esecutivi messi in campo: i tre siti S.I.C. (Sito Importanza Comunitaria) e la costa molisana per  la riqualificazione delle pinete litoranee, la realizzazione di passerelle sul sistema dunale, il  ripristino  di ambienti umidi lagunari e la fase di realizzazione di  bat-box per i chirotteri. E’ stato poi visitato il C.E.A. (Centro educazione Ambientale)  di Petacciato anch’esso incluso nel progetto Life.
A conclusione della giornata c’è stata la posa del primo, dei quattrocento bat-box, che saranno allocati nelle zone del progetto Life Maestrale.
li 09 marzo 2012
 Lucchese Luigi
                                                          Presidente ABM






tavolo di lavoro

visita zone umide

il Monitor e Sara

il gruppo di lavoro

sulle dune