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venerdì, novembre 22, 2013

PROGETTO GRAN MANZE



logo abm.jpgAMBIENTE BASSO MOLISE
Via Alpigiano, 10
86034 GUGLIONESI

In merito al progetto Gran Manze, Ambiente Basso Molise intende comunicare quanto segue:
non è la prima volta che Termoli e il basso Molise sono interessati da mega progetti di milioni di euro sulla carta proposti da società con capitale sociale di €. 10.000,00 (diecimila),  ( EFFEVENTI srl docet).
Oggi i proponenti del GRAN MANZE  SRL  con capitale sociale di 10.000,00 euro ( di cui ricordiamo che GRANAROLO è solo uno dei componenti con quota del 10%)  propongono un progetto talmente grande, unico in Italia, secondo in Europa e ce lo propongono in modo molto semplice dicendo:
NOI PRODUTTORI DI LATTE DI ALTA QUALITA’ (naturalmente tutti di fuori regione)
Vogliamo esternalizzare (regalandole al Molise) le fasi economicamente meno redditizie per le nostre aziende di produttori di latte e cioè:
1)      le fasi di alimentazione delle vitelline;
2)      premorienza, ritardo della crescita, incenerimento carcasse;
3)      riduzione costi di terapie per ingravidamento, terapie con farmaci fisiologicamente eliminati con feci e urine su un terreno non ancora impregnato da deiezioni, liberando i nostri terreni dal carico di deiezioni non più sostenibile;
4)      abbassare il carico di azoto organico e nitrati nei terreni e nelle acque delle nostre aziende;
5)      possibilità di destinare l’area delle nostre aziende, liberate dalla presenza delle piccole vitelle, ai capi in lattazione grandi produttori di latte e dunque capi,  questi sì, altamente remunerativi per le nostre attività;
6)      risparmiare sulla bassomanovalanza degli operai addetti alla pulizia delle deiezioni e servizi veterinari;
7)      Noi produttori di latte di alta qualità, tutti di fuori regione, vi regaliamo 2,90€/gg per ogni giovane manza parcheggiata in Molise.
VOI MOLISE:
1)      indicateci dove volete realizzare questo nostro eccezionale progetto, a noi società Gran Manze da 10.000,00 euro di capitale sociale, va bene qualsiasi posto infatti, non abbiamo fatto nessuno studio di valutazione di incidenza e impatto ambientale del nostro progetto  contestualizzato;
2)      informatevi voi sulla PUZZA e la sua direzione perché per noi è un fattore secondario, in quanto si sa… il vento gira;
3)      le deiezioni saranno raccolte e, in attesa di compostaggio dovete pazientare, non sarà un  compost biologico di qualità, in quanto proveniente da stalla, ma poco importa;
4)      le percolazioni e relativo inquinamento del sottosuolo, acqua e terreni limitrofi è compresa nei 2,90€/gg, per ogni giovane manza parcheggiata in Molise e poi con il tempo chissà si potrà anche bonificare…. bilancio permettendo;
5)      la variazione del microclima locale legato alla forte produzione di gas metano e ossido di azoto (responsabile di effetto serra), l’ammoniaca rilascia dal letame e dai liquami con conseguente fenomeno di piogge acide, sono problemi che noi produttori di latte di fuori regione non affronteremo nelle nostre aree ma, lasciamo a voi Molise la tecnologia per monitorarle e contrastarle;
6)      il transito di oltre 14 tir al giorno per le varie movimentazioni (anche del letame) nel vostro territorio è poca cosa rispetto ad un bel bicchiere di latte di alta qualità.
Ora ci chiediamo:
ma se è una iniziativa talmente all’avanguardia perché solo il Molise è la regione da sacrificare?
Ma i finanziamenti europei che si otterranno dove rimarranno se non nei territori degli operatori finanziari?
E al Molise, al basso Molise e a Termoli cosa rimarrà?
Ve lo diciamo noi: PUZZA e INQUINAMENTO.
li 22/11/2013


giovedì, novembre 07, 2013

MONNEZZA ABUSIVA




SACCHETTI PLASTICA




SACCHETTI DI PLASTICA, LA COMMISSIONE UE SEGUE L’ESEMPIO ITALIANO E LIVIETA

In Italia ormai non abbiamo più questo problema, ma le borsine di plastica leggere, troppo spesso utilizzate una volta sola, anche da noi continuano a resistere nell’ambiente e rischiano di restaci centinaia di anni, spesso sotto forma di microparticelle i cui effetti dannosi sono noti, soprattutto per l’ambiente marino. Oggi la Commissione europea ha adottato una proposta di legge che obbliga gli Stati membri a ridurre l’uso delle borse di plastica in materiale leggero e spiega che «Come farlo saranno gli Stati a deciderlo: facendole pagare, stabilendo obiettivi nazionali di riduzione, vietandole a determinate condizioni oppure in altri modi che riterranno più adatti».
La proposta è stata modulata sull’esempio di vari Stati membri e scaturisce dall’invito dei ministri per l’Ambiente dell’Ue alla Commissione di valutare il margine d’intervento dell’Unione su questo fronte, intervento peraltro ampiamente caldeggiato dai cittadini, come si è potuto ricavare dalla vasta consultazione pubblica che ha preceduto l’elaborazione del testo.
Le ragioni per le quali i sacchetti di plastica sono diventati un vero e proprio flagello non stanno certo nel materiale dai quali sono composti, ma nello sfrenato consumismo di cui sono diventati il simbolo e nel mancato riutilizzo, recupero e riciclo, ma la realtà che questi sacchetti che hanno rappresentato per un certo periodo la “modernità” sono oggi l’esempio di un utilizzo obsoleto delle plastiche. Come spiega la stessa Commissione Ue, «Le caratteristiche che hanno decretato il successo commerciale delle borse di plastica — ovvero il peso contenuto e la resistenza al degrado — hanno anche contribuito alla loro ampia diffusione nell’ambiente. Questi prodotti sfuggono ai flussi di gestione dei rifiuti e si accumulano nell’ambiente, dove possono resistere per centinaia di anni, soprattutto sotto forma di rifiuti marini. I rifiuti marini sono considerati sempre più un grave problema di portata mondiale, una minaccia per gli ecosistemi marini, i pesci e gli uccelli. È comprovato che i mari europei sono il ricettacolo di grandi quantità di rifiuti». Il commissario Ue all’ambiente Janez Potočnik, Commissario per l’Ambiente, ha spiegato: «Ci siamo mossi per risolvere un gravissimo problema ambientale che è sotto gli occhi di tutti. Ogni anno in Europa sono più di 8 miliardi le borse di plastica che si trasformano in immondizia, con pesanti danni per l’ambiente. Alcuni Stati membri sono già riusciti a limitare di molto il loro uso e se altri facessero altrettanto il consumo in tutta l’Unione europea potrebbe addirittura ridursi dell’80%».
(Fonte: informambiente.it)




sabato, novembre 02, 2013

COMUNICATO STAMPA



RISPETTO PER L’AMBIENTE, RACCOLTA DIFFERENZIATA E TUTELA DELLA SALUTE
(discariche abusive con eternit nella zona industriale di Termoli)


 Nella zona industriale di Termoli sono stati rinvenuti numerosi pannelli di eternit contenenti fibre di amianto.
Nello specifico occorre evidenziare che le fibre di amianto, cosi come rinvenute, sparse sul suolo e frammentate, costituiscono un sostanziale pericolo per la salute umana.
ABM ha già provveduto ad avvisare il Sindaco di Termoli con email e appena riapriranno gli uffici comunali, consegnerà materialmente la richiesta di bonifica del sito inquinato.
Nell’area in questione erano inoltre presenti altre tipologie di rifiuti, tra i quali pneumatici, pezzi di auto, legno, vetro, giocattoli, plastica, scarti dell’edilizia e altro materiale.
Sono state individuate, sempre nella stessa zona, numerose micro discariche contenenti principalmente materiali di risulta da attività edile.
Accade, quindi, che chi ha da smaltire lastre in eternit, materiale edile o mobili in disuso e non ha nessuna voglia di seguire le procedure previste dalla legge, utilizza queste aree come discarica.
A giudicare dal materiale di risulta che c’è all’interno di queste campagne non si direbbe che i trasgressori siano solo privati cittadini. L’abbandono di materiale di certo avviene anche da parte di operai di ditte edili e altri soggetti che manovrano rifiuti speciali. Oltre agli elettrodomestici, ai mobili, sacchetti di oggetti in plastica, infatti, ci sono pneumatici e batterie di auto.
Di tutto di più e sempre in aumento.
Altro che rispetto per l’ambiente, raccolta differenziata e tutela della salute.
Tra cittadini indisciplinati e pigri, istituzioni assenti, organi di controllo che non controllano, le campagne più nascoste del basso Molise si stanno trasformando sempre più in discariche a cielo aperto.
Peggio è quando l’abbandono indiscriminato di rifiuti speciali, tossici e dannosi per l’ambiente riguarda i terreni dislocati vicino i corsi d’acqua e i luoghi di lavoro (come la zona industriale di Termoli) già martoriati dalle polveri sottili e quant’altro.
li 02 novembre 2013

                                                                                                     Il Presidente
                                                                                                   Luigi Lucchese