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lunedì, settembre 30, 2013

COMUNICATO STAMPA



BONIFICATA IN PARTE LA DISCARICA ABUSIVA DEL TRIGNO
E’ stata bonificata in buona parte la discarica abusiva esistente alla foce del fiume Trigno. Sono stati raccolti i tanti pneumatici e gli elettrodomestici mentre, rimangono in bella vista tutti gli scarti di risulta da attività edile, vetro, plastica, sfalci e tutto il resto. Mentre si toglievano dall’ambiente i frigoriferi ed i pneumatici non si è provveduto a bonificare una piccola area posta a 30 metri.
Le immagini sono eloquenti, 1 frigorifero, 1 computer, 1 aspirapolvere, legno. sfalci, inerti, carta, vetro.
Un lavoro fatto a metà, e che sicuramente nei prossimi giorni, se non ci saranno nuovi interventi di bonifica, la discarica aumenterà.
Certo, per bonificare aree ci vogliono parecchi soldoni ma, in questo caso si poteva tranquillamente procedere con la bonifica totale dell’area visto che i colpevoli sono stati trovati.
Apprezziamo il lavoro svolto dal comune di Montenero di Bisaccia ma, restiamo perplessi per l’intervento effettuato solo in parte.
Ambiente Basso Molise ancora una volta deve denunciare l’abbandono incontrollato di enormi quantità di scarti di risulta da attività edile su tutto il territorio del basso Molise e, questo dà origine ad una situazione di quasi legittimità nel procedere ad ulteriori abbandoni da parte dei cittadini di oggetti ingombranti quali frigoriferi, lavatrici, televisori, pneumatici e grandi quantità di eternit che, contenendo amianto, andrebbero conferite in discariche specializzate.
Da ricerche effettuate inoltre, risulta che la produzione di rifiuti edili è legata principalmente a lavori di micro-ristrutturazione interna degli edifici e come tale legata al lavoro di piccole imprese edili e allo smaltimento da parte dei singoli cittadini.
La situazione rilevata di rifiuti abbandonati in maniera incontrollata, mette in evidenza la forte necessità di monitorare il territorio, reprimendo l’illegalità, ma anche l’esigenza di rilanciare la raccolta differenziata dei rifiuti, in particolare dei beni durevoli (elettrodomestici) e degli inerti che risultano tra i primi rifiuti ad alimentare tali discariche abusive.
Ci piace anche comunicare agli utenti che Ambiente Basso Molise ha inviato un questionario sulle discariche abusive a 12 comuni con sole 5 (cinque) domande a cui avrebbero dovuto rispondere: il solo comune di Montenero di Bisaccia ha risposto. (www.ambientebassomolise.blogspot.it).
Su 12 comuni interpellati un (1) solo comune ha risposto.
Questo fa capire quanto è a cuore ai nostri amministratori la salute del territorio basso molisano ed in particolare quella dei Cittadini.
Nei prossimi giorni invieremo ai comuni alcune proposte per sconfiggere o quanto meno risolvere notevolmente la piaga delle discariche abusive, con la speranza che tali proposte siano recepite ma………. ne dubitiamo molto.
E’ uno stillicidio che non si ferma, e sono in tanti a dare un contributo all’inquinamento complessivo.
li 30 settembre 2013

                                                                                   Il Presidente
                                                                                Luigi Lucchese













venerdì, settembre 20, 2013

CARETTA CARETTA



Nella spiaggia di Roseto nascita tartarughe "Caretta Caretta"


(wn24)Roseto - Nella spiaggia Di Roseto degli Abruzzi arriva, a sorpresa, l'evento della deposizione e schiusa dei nidi di “Caretta Caretta” specie protetta e minacciata d'estinzione.
L'occasione è quella di osservare uno dei più affascinanti e significativi momenti che madre natura ci possa consentire: osservare: la nascita di diverse piccole tartarughe “Caretta Caretta” dalla uova della madre e la loro corsa verso il mare.
Ieri,  14 settembre, la dischiusa delle uova, avvistata da alcuni bagnanti, oggi è arrivato il Presidente del Centro Studi Cetacei  e tartarughe marine Onlus, Vincenzo Olivieri, il quale ha sottolineato che il reperimento a Roseto, di un sito di deposizione è un dato eziologico di grande importanza, in quanto non era stata mai segnalata deposizione nel medio adriatico. Trattandosi di zona fortemente antropizzata, dove quindi, fenomeni di questo tipo non accadono.
Una delle tartarughine nata ieri, è ricoverata presso il Centro Studi Cetacei e delle tartarughe a Montesilvano, se sopravvive dovrà essere rimessa in acqua a breve.
Il Sindaco Pavone ha firmato, stamane, un’ordinanza di interdizione alla balneazione e a terra del transito di mezzi e persone nonché di natanti all’interno dell’area stessa, fino alla schiusa delle uova o eventuale nuova schiusa.
Il primo cittadino chiosa:  “veder nascere nuovi tartarughini sulle nostre coste è una grande emozione. Mi fa  piacere che vi sia stata grande partecipazione dei cittadini che hanno assistito all’evento alla presenza della Guardia Costiera , del Presidente Centro Studi Cetacei  Onlus,  Vincenzo Olivieri, e delle altre autorità cittadine. Le operazioni proseguiranno nelle prossime ore nella speranza che altre piccole tartarughe vengano alla luce”.


martedì, settembre 17, 2013

I COLORI DELLE ANTICHE FONTI



ULULONE APPENNINICO

Dall’aspetto di un piccolo rospo, con pupilla cuoriforme, con il dorso grigio-bruno fortemente verrucoso ed il ventre giallo macchiato di nero o di grigio-bluastro, raggiunge la lunghezza massima di circa 5 cm;
Specie tipicamente pioniera, colonizza i piccoli ambienti umidi effimeri o di recente formazione, poveri di vegetazione e ben soleggiati.
I maschi durante il periodo riproduttivo segnalano la loro presenza con un caratteristico vocalizzo simile a un ululato, da cui il nome comune della specie.
La femmina depone le uova isolate o in gruppi poco numerosi (di solito meno di 10) attaccandole alla vegetazione sommersa. Nel corso di una singola stagione riproduttiva le femmine possono deporre a più riprese un numero di uova compreso tra 40 e 100.
Le uova schiudono dopo circa una settimana dalla deposizione.
In buona parte del territorio italiano la specie appare in forte regresso, risultando estinta da numerosi siti dove fino ad una decina di anni or sono era ancora presente. Ciò sembra principalmente dovuto alla scomparsa degli habitat adatti per la riproduzione.










lunedì, settembre 16, 2013

I COLORI DELLE ANTICHE FONTI

LA FAUNA DELLE FONTI

TRITONE CRESTATO ITALIANO

È il più grande tritone italiano, le femmine raggiungono le dimensioni maggiori (fino a 18 cm compresa la coda).
La larva è lunga sino a 8 cm (ma quasi sempre un po' più piccola), si presenta di colorazione brunastra ed è caratterizzata da un lungo filamento sulla punta della coda.
Le femmine depongono da 200 a 300 uova, ma soltanto la metà circa si sviluppa.
Dopo circa 21 giorni, nascono larve che si nutrono di piccoli organismi acquatici come le pulci d'acqua e piccoli anellidi. Sono estremamente longevi, alcuni superano i 16 anni di vita. Come accade con tutti i tritoni, le parti del loro corpo possono ricrescere se necessario, ma questa capacità diminuisce con l'età. La popolazione di tritoni crestati è in pericolo di estinzione in tutta l’Europa, pertanto è considerata una specie protetta.