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giovedì, novembre 13, 2014

VIA IL PIOMBO, PERICOLOSO PER BIODIVERSITÀ E PERSONE
VIA il piombo, pericoloso per biodiversità e persone, dalle munizioni dei cacciatori.  Al bando il Diclofenac a uso veterinario che minaccia i grandi rapaci.  Storici altolà alle mega industrie di farmaco e armi emessi dalla COP11, l'undicesima Conferenza delle Parti  della Convenzione per le Specie Migratrici che si è appena conclusa a Quito, in Ecuador. Altrimenti detta CMS o Convenzione di Bonn, fu adottata nell'omonima città nel 1979 ed entrò in vigore nel 1983: trattato intergovernativo siglato sotto l'egida dell'Onu, si pone obiettivi di conservazione e salvaguardia delle specie migratrici, acquatiche e terrestri (in particolare quelle a rischio estinzione), nonché dei rispettivi habitat in tutto il Pianeta, attraverso risoluzioni, accordi specifici, restrizioni, divieti. Vi aderiscono 115 paesi oltre all'Unione Europea, impegnati a recepire i suoi pronunciamenti. L'Italia ha ratificato la CMS con la legge n.42 del 25 agosto 1983.
"E' un risultato straordinario, frutto dell'impegno dell'intera comunità ambientalista internazionale. Noi l'abbiamo sostenuto con lettere, pressioni, documenti, rivolti tanto alle autorità italiane quanto alla Commissione europea. Ne trarranno giovamento gli uccelli migratori, la natura e agli esseri umani. Ringraziamo anche l'Ispra e il nostro Ministero dell'Ambiente", commenta Fulvio Mamone Capria, presidente della Lipu-Birdlife Italia. Sull'avvelenamento da piombo, già abolito da giocattoli, vernici, carburante, studi recenti hanno insistito, incoraggiando una risoluzione che imporrà radicali cambiamenti all'industria venatoria. Entro il 2017 infatti tutte le munizioni dovranno essere  sostituite con leghe non tossiche. "Studi scientifici condotti in molti paesi e, in Italia, dall'Ispra, hanno evidenziato come il problema si estenda ben oltre gli ambienti acquatici contaminati come stagni, fiumi e paludi, generando una filiera vasta e letale", spiega Claudio Celada, direttore Conservazione Natura della Lipu. "Nel complessivo avvelenamento dell'ambiente si contaminano, fra gli altri, i predatori degli animali colpiti - vedi quelli che ingeriscono le viscere degli ungulati lasciate al suolo dai cacciatori - arrivando fino all'uomo".
Il piombo è presente nella quasi totalità delle munizioni venatorie: "Abbiamo partecipato in rappresentanza dell'industria ai lavori del COP11 di Quito, evidenziando formalmente che le proposte e le risoluzioni in discussione sono state raggiunte senza il preventivo coinvolgimento del settore, né tenendo conto di alcune importanti considerazioni tecniche", ribattono dall'Anpam-
Associazione Nazionale Produttori Armi e Munizioni Sportive e Civili. "Neppure si è effettuata una valutazione dell'impatto che la decisione di vietare il piombo nelle munizioni sportive e civili avrà a livello economico e occupazionale. Stupisce poi che la Cms e rappresentanti governativi ambientali UE non abbiano tenuto in alcuna considerazione il percorso di valutazione sull'impatto del piombo delle munizioni da caccia da tempo intrapreso con il supporto scientifico dell'Echa-European Chemichals Agency (ECA), da cui non sono giunte richieste di limitazione. L'impegno dell'ANPAM si è quindi limitato ad alleggerire i vincoli delle linee guida, ottenute con un pronunciamento finale che dà mandato agli stati membri di implementare le risoluzioni di Quito in funzione di specifici studi. Nei prossimi tre anni, con la possibilità di partecipare finalmente in modo attivo alla discussione, cercheremo di far emergere le considerazioni tecniche e scientifiche finora inascoltate".
Ambientalisti e animalisti esultano anche per il secondo provvedimento relativo al Diclofenac, farmaco antinfiammatorio per l'uomo (il Voltaren, ad esempio, è a base di Diclofenac) utilizzato pure in veterinaria per gli animali di allevamento destinati alla carne. Il secondo impiego è stato già vietato dal Governo dell'India, dove ha condotto sull'orlo dell'estinzione due specie di avvoltoi. Cibandosi dei corpi di cadaveri animali trattati con Diclofenac, questi uccelli muoiono in poche settimane di gotta viscerale, un'insufficienza renale che disintegra gli organi interni. Confermando ulteriormente come ogni specie sia di modello solo per sé, il dato suggerisce tra l'altro nuovi interrogativi sull'attendibilità della sperimentazione animale.
 
Malgrado il precedente e fra le proteste, tuttavia, un anno fa la Sanco (Direzione generale Sanità) della Commissione europea rilasciava i permessi affinché il farmaco a uso veterinario fosse consentito  Italia e Spagna, luoghi fondamentali per la preservazione degli avvoltoi nel nostro Continente.  "La Conferenza ha evidenziato l'estremo rischio costituito dal Diclofenac per questi  fragilissimi rapaci e, forse, altri. E' stata dunque sancita la necessità del suo bando, invitando a sostituirlo con alternative, quali il Meloxicam, che appaiono sicure, benché s'impongano adeguate verifiche", dice Mamone Capria: "Ora l'Italia recepisca senza esitazione le risoluzioni di Quito, a beneficio di ogni essere vivente. Per parte nostra lavoreremo assieme a BirdLiIfe International affinché questo avvenga nei termini più rapidi e completi". (Fonte l’espresso)



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