ASSEDIATI dall’AMIANTO
(LA STRADA CHE C’E’……………MA NON C’E’)
Ufficialmente non è mai stata inaugurata e quindi per le autorità
regionali e provinciali non esiste.
Spesi milioni di euro ma, già ridotta ad un rottame: frane, rovi, mancanza
di segnaletica, l’unica esistente è un
grandissimo DIVIETO di transito, per il
resto……….. una discarica a cielo aperto.
La località è la Fondo Valle Castellelce, strada
extra-urbana secondaria che doveva congiungere la F.V. Trigno alla F.V.
Biferno, mai completata. La discarica in agro di San Felice del Molise,
dalla visura catastale la particella sui cui insistono alcune discariche
abusive è di proprietà della Regione Molise.
Da poco tempo invece è diventata anche pericolosa in quanto qualche
“delinquente” ha pensato bene di scaricare lastre di ETERNIT sulla strada
invece di smaltirle in modo corretto.
Il Sindaco del comune di San Felice del Molise ha già sollecitato la
bonifica del sito.
Chiediamo
all’Assessore all’Ambiente della Regione Molise (proprietaria del fondo) di
intervenire affinchè l’area in questione venga bonificata.
Sono trascorsi
oltre 20 anni da quando l’Italia, con la legge 27 marzo 1992 n. 257, ha bandito l’estrazione, l’importazione e
l’utilizzo dell’amianto ma, sull’asbesto non c’è cultura della salute e della
legalità.
Ormai è
chiarissimo che pretendere che lo
smaltimento venga pagato dai privati, ha come conseguenza l’abbandono del
materiale pericoloso e, fin quando lo Stato o le Regioni non si faranno carico
dei costi di smaltimento e recupero la situazione ambientale si aggraverà
ancora di più.
Sono inoltre necessari controlli sullo
smaltimento, non solo dei rifiuti pericolosi e speciali, ma anche sugli scarti di edilizia che vengono
abbandonati quotidianamente sul territorio. I comuni dovrebbero in questo caso
verificare lo smaltimento corretto di tali materiali.
Non si possono
smantellare tetti o capannoni in eternit e non sapere che fine fanno quegli
scarti, non si possono ristrutturare edifici o case senza sapere dove siano
stati smaltiti gli inerti.
li 17 aprile
2014
Il Presidente
Luigi Lucchese
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