MOLISE A
RISCHIO. COMUNITA’ PENALIZZATE DAL PIANO ENERGETICO AMBIENTALE.
Il
Consiglio Regionale nella seduta dell’11 luglio 2017 ha ratificato la Delibera di Giunta n. 55
del 21.02.2017 approvando senza alcuna variazione il Piano Energetico
Ambientale del Molise, rendendo inutili le osservazioni trasmette da
organizzazioni professionali agricole, associazioni di tutela ambientale,
movimenti dei consumatori, sindacati e rappresentanze delle comunità locali.
L’Assessore
all’Ambiente, Vittorino Facciolla, nel dichiarare la propria contrarietà a
tutti gli emendamenti predisposti da esperti locali e nazionali della nostra
Rete di Organizzazioni, Associazioni e Comitati, ha sostenuto l’impossibilità
di cambiare il testo del PEAR altrimenti sarebbe stato necessario ripetere la
procedura della VAS – Valutazione Ambientale Strategica già effettuata secondo
legge sulla proposta di Piano adottato dalla Giunta Regionale.
Ma
se il PEAR non poteva essere modificato nemmeno di una virgola perché
promuovere audizioni e sollecitare un confronto con il partenariato
istituzionale, sociale, economico e culturale del Molise?
In
tutti i casi la competenza di approvare gli atti di programmazione sono del
Consiglio Regionale e non della Giunta, perché l’Organo Istituzionale preposto
per legge è stato esautorato della sua funzione ed è stato messo di fronte al
fatto compiuto?
Come
mai la Giunta Regionale
non ha sollecitato un confronto di merito sull’elaborato predisposto dai
tecnici e orientato ad incrementare la produzione di energia da fonte
rinnovabile anche con impianti impattanti nonostante il Molise abbia già
raggiunto e superato la quota del 35% di produzione e consumo assegnata dal
Ministero dello Sviluppo Economico con il Decreto del 2012 sul Burden Sharing?
A
chi giovano le norme in cui si prevede il raddoppio della produzione da fonti
rinnovabili e in particolare dell’eolico?
Sicuramente
non giovano al Molise, ai suoi crinali, alla sua agricoltura, alle aziende
turistiche, alle imprese culturali e a tutti coloro che vogliono salvaguardare
il paesaggio, la storia, l’ambiente, l’arte, i borghi, i siti archeologici, i
monumenti nazionali, i tratturi, e le produzioni IGP, DOP, DOC, biologiche e di
qualità della nostra terra.
Da
oggi le comunità locali, i coltivatori diretti, gli operatori turistici e tutti
coloro che intendono salvaguardare un modello di sviluppo compatibile, le
proprie attività economiche, la propria salute e la terra dove sono nati, sono
più deboli, hanno meno strumenti giuridici ed amministrativi per difendersi e
saranno obbligati a moltiplicare gli sforzi per evitare lo stravolgimento e la
devastazione della Regione.
E’
triste prendere atto che gli interessi fortissimi che si muovono dietro le
imprese di produzione di energia da fonti rinnovabili ieri sono riusciti a
vincere una battaglia decisiva per i loro progetti di investimento in Molise.
Ciò
non implica la rinuncia a combattere per limitare i danni e mutare le scelte
devastanti che sono state adottate con approssimazione e superficialità ma al
contrario ci sentiamo obbligati a fare di più per tentare di difendere il
nostro territorio al fianco delle popolazioni locali.
Campobasso,
12 luglio 2017
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