Probabilmente il termine “zona umida” per molti non dice molto, ma in realtà sono queste aree a svolgere funzioni fondamentali per la vita dell’uomo e per l’equilibrio del Pianeta. Le zone umide non sono altro che ambienti naturali caratterizzati dalla presenza di acqua. Possono essere paludi, stagni, lagune, fiumi, laghi e anche bacini creati artificialmente. Ospitano anfibi e pesci e accolgono innumerevoli specie migratorie di uccelli. La prima tappa del tour “QUANDO IL FIUME INCONTRA IL MARE” si è svolta tra gli ambienti umidi salmastri del Biferno, che ricadono all’interno della Zona Speciale di Conservazione “Foce Biferno – Litorale di Campomarino”, nel tratto centrale della costa molisana e, rappresentano un complesso mosaico di habitat di interesse comunitario, divenuti molto rari lungo le coste adriatiche. Sono caratterizzati da stagni e piccoli specchi d’acqua, aree di foraggiamento per l’avifauna di passo e stanziale e, per i pipistrelli. Esperti dell’Università degli Studi del Molise hanno accompagnato i visitatori presso l’area, divenuta area pilota (Pilot 7) del Progetto Interreg V-A Italy-Croatia CBC 2014-2020 “CASCADE” (coastal and marine waters integrated monitoring systems for ecosystems protection and management), gestito dall’Università del Molise. Un pomeriggio ricolmo di Natura tra flora rara e innumerevoli specie di fauna, infatti sono stati avvistati Garzette, Aironi cenerini, Cormorani, Germani reali, Fringuelli, Verdoni e altre specie che vivono la costa molisana. Naturalmente sono stati raccolti anche tanti rifiuti. Il comune di Termoli ha concesso il patrocinio.
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