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lunedì, dicembre 13, 2010

AGLI AMICI DI PRIMONUMERO.IT


Lettera alla redazione di Primonumero ed all’amico Mignogna per le minacce ricevute



L'Italia, è un modello in vari campi, ma non per quanto riguarda la libertà di informazione: in questo campo l'Italia è la pecora nera d’Europa, in quanto tantissimi giornalisti sono quotidianamente minacciati.
E' evidente che un clima di intimidazione così diffuso non dovrebbe essere tollerato. Dovrebbe essere contrastato in ogni modo, perché ostacola e a volte rende impossibile il lavoro di voi Giornalisti, il vostro compito di fornire una informazione attendibile, critica, senza omissioni, particolarmente approfondita nei confronti dei personaggi pubblici.
Questo clima di intimidazione purtroppo esiste, e la paura spinge molti giornalisti a far finta di non vedere le notizie più delicate. In altre parole, li spinge a rifugiarsi nell'auto-censura. Tacendo certe notizie si evitano i rischi più  gravi, ma viene meno la funzione sociale dell'informazione che in una società democratica è essenziale, viene negato il diritto dei  cittadini di ricevere senza censura tutte le notizie di rilevante interesse generale. 
Nel nostro Paese vige la libertà di stampa e di espressione, ma di fatto è pericoloso fare inchieste e pubblicare notizie scomode, non gradite dai potenti o dai criminali.
In Italia la libertà di stampa è meno libera soprattutto nei territori in cui le mafie sono più radicate e, purtroppo, ora anche in Molise è rischioso trattare certe notizie, in particolare quelle che coinvolgono affari in corso fra criminalità, politica e mondo economico.
Notizie di rilevante interesse per i cittadini, notizie come le altre, tranne per un fatto: i protagonisti vogliono tenerle segrete perché riguardano affari che possono svolgersi solo nel buio informativo e finché non interviene qualcuno per fare rispettare la legge. Perciò questi affaristi e i loro amici criminali fanno pressioni sui giornali e sui giornalisti, lanciano avvertimenti, fanno minacce e spesso riescono nel loro intento, oscurando importanti informazioni.
Molti casi di censura violenta restano ignoti, e quando sono conosciuti i minacciati non riescono ad ottenere la solidarietà e la giustizia che dovrebbero essere scontate. 
I minacciati sono la dimostrazione vivente di un fenomeno che, dichiaratamente, non esiste, ma che in realtà è vivo e vegeto in mezzo a noi, vicino a noi.
I giornalisti minacciati così diventano invisibili, anche quelli che vivono vicino a noi, più vicino di quanto pensiamo noi, accecati dalla convinzione  che queste cose da noi non possono accadere, eppure accadono e questo ci fa sentire ancora più soli ma, noi vogliamo esservi vicini ed esprimiamo il nostro più vivo ringraziamento all’amico Mignogna e a tutta la redazione di “Primonumero”, incitandovi a continuare nella denuncia di tutto quello che può portare alla distruzione della salute umana e del nostro territorio. Continueremo a starvi vicino non solo moralmente ma anche fisicamente e tutte le volte che voi riterrete giusto chiamarci.
Noi ci saremo perché “solo insieme” riusciremo a sconfiggere “questa gente maledetta”.
Al di là delle personali e specifiche responsabilità giudiziarie che saranno definite valide o meno dagli organi inquirenti, ci saremmo aspettati telefonate, richieste di chiarimento, incitazioni per sapere se dalle indagini sono emersi motivi di divieto di utilizzare per agricoltura i terreni oggetto di sversamento  pericoloso.
Ci saremmo aspettati di leggere che si incitavano i giornalisti per sapere se i prodotti ortofrutticoli dell’area erano stati analizzati nei loro residui, ci saremmo aspettati l’incitamento ad approfondire le indagini sui terreni confinanti e sui loro prodotti ortofrutticoli.
Da Cittadini ci saremmo aspettati approfondimenti e incitamento e questo vogliamo aspettarci, il messaggio di intimidazione per bloccare questo tipo di informazione è da vigliacchi e devastatori della salute umana e ambientale……non può passare che oltre al danno dovremmo subirne, in silenzio,  anche gli effetti, perché a qualcuno può dare fastidio.
lì 13/12/10
                                                               Ambiente Basso Molise
 

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