La migrazione non è un semplice spostamento su lunga distanza, ma un fenomeno preciso e regolare che si ripete stagionalmente. Gli uccelli migratori sono dei veri e propri pendolari, che si muovono ciclicamente tra due aree, quelle di riproduzione, a nord, e quelle di svernamento, a sud. In primavera si dirigono a nord per nidificare, in autunno invece si spostano a sud, per trascorrere l'inverno in luoghi con climi più caldi e accoglienti. Avviene regolarmente ogni anno, con flussi migratori definiti di andata (verso i quartieri di svernamento) e di ritorno (verso i quartieri di nidificazione). In linea generale le migrazioni sono una risposta adattativa ai cambiamenti stagionali che influenzano la disponibilità delle risorse. Gli uccelli, migrando, si spostano da un ambiente diventato inospitale e senza cibo, verso un altro che gli consente di sopravvivere con maggiori probabilità nonostante i pericoli del viaggio. Infatti la maggior parte delle specie migratrici lo fa perché a un certo punto le condizioni di vita diventano più ostili. Basti pensare agli uccelli insettivori, che di colpo, quando si avvicina l'inverno, perdono quasi totalmente la loro risorsa alimentare principale e sono quindi costretti a spostarsi altrove. Fortunatamente grazie alle incredibili capacità di volo possono farlo senza troppi problemi, e su distanze che possono essere diverse.
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